C’è ancora tempo per ricominciare. C’è ancora tempo per migliorare. C’è ancora tempo per farci perdonare. E soprattutto c’è ancora tempo per mettere da parte il passato e fare qualcosa di buono. Per tutti.
Qual è la missione di Gesù? La troviamo condensata in pochissime e chiare parole: “E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno” (Gv 6,39). Sta tutto qui. In questo versetto. Ci troviamo tutto lo slancio di un Dio che ci ama a tal punto da inviare il proprio Figlio sulla terra.
Ci troviamo tutto l’amore di Dio per le sue creature, che devono essere salvate ad ogni costo. A costo di sacrificare la propria stessa vita. Ci troviamo tutta la misericordia di Dio, che non esita a lasciare il gregge di novantanove pecorelle per rincorrere anche l’unica, la sola, che si è smarrita nel deserto. E salvare anche quella.
Perché, per Dio, tutti noi, ma proprio tutti, siamo importanti. Tutti noi, ma proprio tutti, dobbiamo essere salvati. Tutti noi, ma proprio tutti, dobbiamo venire accolti in Paradiso, perché, come pregò Gesù la sera dell’Ultima Cena: “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17,24).
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E perchè: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Gv 14,2-3). Dunque Gesù ci attende. Quando risusciteremo sarà lì ad accoglierci. Lì dove avrà già preparato un posto per ciascuno di noi. Anche per i peccatori peggiori. Perché Dio non vuole che neppure uno di noi venga perduto.
Non sono tanto i nostri meriti, ma è la grazia di Dio ad aprirci le porte del Paradiso. Prima di noi, tutti coloro i quali oggi si trovano accanto a Gesù, in Paradiso, hanno percorso la stessa strada che parte dal peccato e conduce alla santità. Sì, hai capito bene: tutti i santi e le sante hanno percorso questa strada! Perfino i più innocenti tra di loro erano comunque segnati dal peccato originale ed hanno lottato, durante tutta la loro vita, per lasciarselo alle spalle.
Ma è l’amore di Dio, la grazia che Egli diffonde sempre su di noi ed attorno a ciascuno noi, a permetterci di superare ogni ostacolo. Non solo perché noi, nel suo amore, diventiamo “più buoni” (anche, sì, ma non solo!), ma perché Dio, nella sua immensa bontà, desidera salvarci. E lo fa chiudendo un occhio (e spesso tutti e due) sulle nostre mancanze, perdonando e dimenticando i nostri peccati e aiutandoci con generosità a superare anche quegli ostacoli che, da soli, non riusciremmo a scavalcare.
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Ricordiamo sempre che laddove non arriviamo noi, con la nostra piccolezza, può arrivare Lui. Laddove noi non siamo capaci di amare a sufficienza, Dio può “mettere di tasca sua” quell’amore che ci manca ed azzerare il nostro debito sul libro della vita. Un Dio che ci perdona e ci ama non può non farlo. Non può non sopperire alle nostre mancanze.
D’altra parte il primo santo della storia del cristianesimo fu proprio quel san Disma, il buon ladrone, canonizzato sulla croce direttamente da Gesù. Sì, proprio un ladro (cfr. Lc 23,43). Ed un assassino ed un persecutore, Saulo, è divenuto l’apostolo più zelante (cfr. At 9,1–31). Non dimentichiamo che la prima testimone della Risurrezione di Gesù fu una donna che era stata posseduta da sette demoni (cfr. Gv 20,11-18).
Vedi, nessuno di noi è troppo cattivo, o è troppo lontano da Dio per venirne da Lui respinto. Perché Dio è sempre pronto a riabbracciarci, purché noi ci pentiamo. C’è ancora tempo per ricominciare. C’è ancora tempo per migliorare. C’è ancora tempo per farci perdonare. E soprattutto c’è ancora tempo per mettere da parte il passato e fare qualcosa di buono. Per tutti. Basterà accettare l’amore che parte da Dio e ci investe, come un cono di luce che allontana il buio del peccato dalla nostra anima.
Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it
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