Lโebraico Yรดsep (Giuseppe), รจ un nome augurale per chi desidera una famiglia numerosa, infatti significa โil Signore aggiungaโ (al bambino nato), tanti altri ancora. Nome popolare nella Bibbia, รจ portato da personaggi illustri della storia dโIsraele, dal figlio di Giacobbe e Rachele, venduto come schiavo dai suoi fratelli per gelosia, ma divenuto poi governatore dโEgitto (Gen 37-42), al marito di Maria; quel che li accomuna รจ che entrambi, in situazioni drammatiche, sono stati i salvatori della loro famiglia.
Nel Nuovo Testamento cโรจ perรฒ unโevidente reticenza nel trattare di Giuseppe di Nazaret, marito di Maria e padre di Gesรน. Sia nelle lettere di Paolo sia degli altri autori del Nuovo Testamento non si fa alcun accenno a Giuseppe, ma quel che sorprende รจ il ruolo marginale che sembrano dargli anche gli evangelisti.
Nel vangelo considerato piรน antico, quello di Marco, non cโรจ alcun riferimento a lui, e Gesรน รจ ricordato solo come โil figlio di Mariaโ; vengono nominati i fratelli Giacomo, Ioses, Giuda e Simone, e anche le sue sorelle (Mc 6,3), ma non cโรจ alcun cenno al padre. Anche nel vangelo di Giovanni si parla della madre di Gesรน (Gv 2,1; 19,25) e dei suoi fratelli (Gv 7,3-10), ma non si trova alcun indizio su Giuseppe. ร solo nei vangeli di Luca, e in particolare di Matteo, che gli evangelisti, in modi diversi, trattano questa singolare figura della quale stranamente non riportano neanche una parola, e del cui mestiere si parla solo in relazione a Gesรน, conosciuto come โil figlio del falegnameโ (Mt 13,55).
La scarsitร di notizie riguardo a Giuseppe nei vangeli, ha fatto sรฌ che la Chiesa e la tradizione abbiano attinto abbondantemente dai testi apocrifi, in modo particolare dal Protovangelo di Giacomo, di poco posteriore ai vangeli. ร in questo testo che Giuseppe viene presentato giร come anziano (โHo figli e sono vecchio, mentre lei รจ una ragazzaโ (9,2), mentre nellโapocrifo โStoria di Giuseppe Falegnameโ si legge che era vedovo con ben sei figli (quattro maschi e due femmine), quando si sposรฒ con la dodicenne Maria di Nazaret. E quando Giuseppe morรฌ, a ben centoundici anni (15,1), Gesรน e Maria erano presenti al suo capezzale insieme a tutti i suoi figli e figlie. Queste notizie indussero la tradizione cristiana a presentare Giuseppe come una persona molto avanti con gli anni e, in modo particolare dal quindicesimo secolo, il consolidarsi del culto a San Giuseppe, portรฒ a raffigurarlo sempre piรน come un anziano che sembrava piรน il nonno che il padre di Gesรน, forse per rendere cosรฌ piรน sicura la verginitร della Madonna, e generazioni di bambini hanno imparato la dolce filastrocca dedicata a โSan Giuseppe vecchierelloโฆโ.
In realtร , con ogni probabilitร , il marito di Maria era un giovane, in quanto la tradizione ebraica fissava il matrimonio per il maschio al diciottesimo anno (โI diciotto anni sono lโetร giusta per il matrimonioโ Pirkรจ Avot, 5,23), e per la femmina al dodicesimo.
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La Chiesa presenta Giuseppe come padre โputativoโ (dal latino puto, creduto tale) di Gesรน, secondo quanto scrive Luca nel suo vangelo (โera figlio, come si credeva [lat. putabatur], di Giuseppeโ, Lc 3,23). Se Luca parla di Giuseppe come padre di Gesรน (Lc 4,22), Matteo, nonostante sia lโevangelista che piรน mette in risalto la sua figura provvidenziale per la santa famiglia, lo esclude in maniera radicale dal concepimento del figlio. Infatti, nella genealogia con la quale Matteo apre la sua narrazione, elencando gli antenati di Gesรน, per trentanove volte, partendo da Abramo, presenta un uomo che genera un maschio (โAbramo generรฒ Isacco, Isacco generรฒ Giacobbe, Giacobbe generรฒ Giudaโฆโ, Mt 1,1), una successione di padre in figlio che attraversa la storia dโIsraele da Abramo a Davide e Salomone fino a Giuseppe. Ma giunto al trentanovesimo โgenerรฒโ (โGiacobbe generรฒ Giuseppeโ, Mt 1,16), anzichรฉ proseguire come il ritmo e la coerenza vorrebbero con โGiuseppe generรฒ Gesรนโ, la trasmissione di vita iniziata con Abramo di padre in figlio sโinterrompe bruscamente. Matteo infatti scrive che โGiacobbe generรฒ Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale รจ stato generato Gesรน chiamato Cristoโ (Mt 1,16), estromettendo Giuseppe dalla generazione del figlio. Nella cultura ebraica non esisteva il termine genitori ma solo un padre e una madre, con compiti differenti. Mentre il padre รจ colui che genera, la madre si limita a partorire il figlio (Is 45,10). Matteo, infrangendo questa cultura e questa tradizione, presenta una donna dalla quale fu generato il figlio, adoperando lo stesso verbo (gr. ghennaรด) che ha usato per tutte le generazioni precedenti, facendo cosรฌ intravedere unโazione particolare di Dio. Il Cristo non รจ figlio di Giuseppe, ma โFiglio di Dioโ (Mt 27,54), generato dallo Spirito, la stessa energia divina che nel racconto della creazione aleggiava sulle acque (Gen 1,1-2).
Giuseppe viene presentato da Matteo come โgiustoโ, qualifica che non indica soltanto la condotta morale dellโindividuo, ma la sua piena fedeltร alla Legge di Mosรจ, come Elisabetta e Zaccaria, i genitori di Giovanni, che โerano giusti davanti a Dioโ in quanto โosservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signoreโ, Lc 1,6). Quando Giuseppe scopre che Maria, prima che iniziassero la convivenza, รจ incinta, sa che come โgiustoโ il suo dovere รจ di denunciare la sposa infedele e farla lapidare, cosรฌ come comanda la Legge divina (Dt 22,20-21). Ma Giuseppe non lo fa. Tra la fedeltร alla Legge e lโamore per la sposa, vince la misericordia, e Giuseppe cerca una via di uscita che salvi Maria (โdecise di licenziarla in segretoโ, Mt 1,19). Nel Protovangelo di Giacomo, la drammatica scelta di Giuseppe viene ben raffigurata da questo suo dilaniante dialogo interiore: โSe nasconderรฒ il suo errore, mi troverรฒ a combattere con la Legge del Signoreโ (14,1).
Giuseppe non osserva la Legge, e questa incrinatura nel fronte dellโobbedienza al comando divino รจ sufficiente allo Spirito non solo per inserirsi nella sua vita e assicurarlo a prendere Maria come moglie (Mt 1,20) e salvarla da morte sicura, ma lo rende capace di percepire nella sua esistenza la presenza del โDio misericordiosoโ (Dt 4,31). Giuseppe รจ il giusto, lโuomo che non parla ma fa, al contrario degli scribi e farisei che โdicono ma non fannoโ (Mt 23,3). Egli รจ per lโevangelista il primo di quei โmisericordiosiโ che Gesรน proclamerร beati โperchรฉ troveranno misericordiaโ (Mt 5,7), e di quei โpuri di cuoreโ proclamati beati โperchรฉ vedranno Dioโ (Mt 5,7.8), ovvero faranno una costante esperienza della presenza del โSignore misericordiosoโ (Sir 48,20) nella loro vita. ร questo che ha permesso a Giuseppe di essere sempre guidato da Dio stesso (lโ โAngelo del Signoreโ), che per tre volte, cifra che nel simbolismo numerico ebraico indica la totalitร , gli indicherร che fare (Mt 1,20; 2,13.19).
Ripetendo le gesta del primo Giuseppe della Bibbia (Gen 45-46), il falegname di Nazaret salva la sua famiglia dalla trame omicide di re Erode portandola in Egitto, per poi tornare nella piรน lontana ma sicura Galilea. Accogliendo come suo il figlio di Maria, Giuseppe lo legittima agli occhi del popolo, e il bambino, a cui ha posto il nome Gesรน (lโebraico Yehsศร , โIl Signore salvaโ), sperimenta, ancora prima della protezione del Padre celeste, il padre terreno come il suo salvatore.
Fonte โ il Libraio