Commento video al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM
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VEGLIATE: NON SAPETE QUANDO IL PADRONE DI CASA RITORNERÀ
La liturgia della prima domenica di Avvento ci presenta gli ultimi cinque versetti del capitolo più difficile indubbiamente del vangelo di Marco, il capitolo 13, tanto complesso che l’evangelista stesso in questo capitolo scrive “E chi legge” – il lettore . “capisca bene”. Cosa dice Gesù di straordinario , di difficile in questo capitolo? Gesù annunzia che ogni istituzione che non sia a favore dell’uomo e che non faccia emergere l’umano è destinata alla sua scomparsa. Ma perché scompaia Gesù ha bisogno della collaborazione dei suoi discepoli che annunziano la buona notizia e quindi faranno scomparire e rendere manifeste come menzognere le tutte le false notizie.
Naturalmente il potere che si sente minacciato non resta fermo, ma inizia la persecuzione, anche mortale, ma Gesù assicura i suoi discepoli “Non vi preoccupate perché tra chi perseguita in nome di Dio e chi viene perseguitato, Dio sta dalla parte di questi ultimi”. “E anche per quello che riguarda la vostra fine” – ed era il versetto 32, prima di quelli che la liturgia ci presenta – “non preoccupatevi perché il Padre lo sa”. Cioè il nostro destino, la nostra vita la sa il Padre, siamo nelle mani del Padre, quindi la massima serenità.
Poi Gesù, e qui l’evangelista presenta la formulazione delle sue parole con due imperativi per sottolineare l’importanza, la prima è “State attenti” e la seconda “restate svegli”, è un invito a restare svegli; perché? Perché dice “Non sapete quando sarà il momento”. Nella lingua greca per dire tempo si usano due espressioni: una che conosciamo anche nella lingua italiana perché è entrato nel nostro linguaggio, il termine greco è krònos, da cui deriva la cronologia, il cronometro, e indica il tempo nel suo senso quantitativo, numerico; l’altro termine invece si chiama kairos.
Che cos’era il kairos? Nella mitologia greca il kairos era un giovane, una divinità che era completamente nudo, aveva come caratteristica le ali ai piedi, andava sempre di corsa, era calvo e sulla fronte proprio aveva un ciuffo. Quando ti veniva incontro o lo afferravi al volo, ecco è da qui che viene l’espressione che tutti quanti conosciamo ed adoperiamo “prendere un‘occasione al volo”, da che cosa deriva? Deriva appunto da questa mitologia. O lo afferravi o era perso completamente.
Nel vangelo di Marco questo termine kairos è adoperato per ben cinque volte per indicare l’urgenza; cos’è questo momento opportuno? Cos’è questo momento prezioso, questa occasione? Che il Signore ci viene incontro e ci offre in una maniera nuova il suo amore e la sua vita, sta a noi accogliere questo amore e questa vita e saperla formulare in forme nuove.
Poi Gesù per ben tre volte invita a essere vigili, “Vigilate, vigilate, vigilate”, e anche tre volte le troveremo nel capitolo successivo, nel Getsemani, quanto Gesù di nuovo chiederà ai discepoli “Vigilate”, cioè state svegli, come ha detto prima. Perché bisogna stare svegli? Il dormire nel linguaggio biblico significa disinteressarsi di quello che sta accadendo, avere la testa da altre parti. Allora Gesù ci invita ad essere solidali per effettuare con lui e come lui questo cambiamento della società: una società dove sempre più emerga quello che umano perché Dio è in noi e questo Dio si manifesta in noi non quando saliamo verso il cielo, ma quanto più siamo umani. Tanto più siamo umani, tanto più si manifesta il divino che in noi.