Commento video (e trascrizione) al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM
NON ABBIATE PAURA DI QUELLI CHE UCCIDONO IL CORPO
Gesù ha inviato i discepoli ad annunziare la buona notizia e li avverte che incontreranno un’opposizione mortale dai tre ambiti dove viene esercitato il potere: nella religione, dove il potere viene esercitato in nome di Dio; dai governanti, dove il potere viene esercitato in nome del re e persino nella famiglia, dove il capofamiglia, il padre, aveva il potere assoluto. Ma Gesù invita a non temerli, perché Dio si pone sempre dalla parte di chi annunzia la vita e mai di chi la toglie. E per tre volte in questo brano che vedremo, Gesù ripete questo invito a non aver paura.
Il primo è Non abbiate paura di loro perché non c’è nulla di coperto che non sarà svelato e nascosto che non sarà conosciuto. Tipico di ogni forma del potere è coprire e nascondere. Forti della loro autorità, i capi religiosi impongono con la paura il loro potere, ma Gesù invita a non temere neanche i capi religiosi perché l’annunzio del suo messaggio rivelerà il vero volto del Padre, smascherando così gli intrighi e le trame dei dirigenti religiosi.
E poi Gesù invita Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti. I tetti sono i tetti palestinesi che non sono spioventi, ma sono delle terrazze piatte; erano i punti più alti del paese. Ebbene, Gesù invita ad annunziare a tutti, a far sentire a tutti il suo messaggio. La persecuzione che si scatenerà non solo non riuscirà a far tacere i discepoli, ma servirà per proclamare dai tetti, dal punto più alto, a tutti quanti il vangelo.
Il secondo invito è E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere la vita. Il termine greco è psiche che è tradotto con anima, ma indica la vita. Temete piuttosto chi ha il potere di distruggere la vita e il corpo nella Geènna. Cosa vuol dire Gesù? Se l’opposizione ai valori della società ingiusta può provocare la persecuzione e perfino la perdita della vita fisica, attenzione, perché l’adesione ai valori ingiusti della società distrugge completamente la persona. Quindi Gesù invita a non aver paura della persecuzione, ma a stare attenti invece a non aderire a un sistema ingiusto che può distruggere completamente la propria vita.
Poi Gesù fa un esempio, preso dalla cultura del tempo, dove i passeri erano considerati gli esseri viventi più inutili perché erano nocivi, quindi l’elemento infimo della creazione. Eppure, dice Gesù, Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza, il testo greco di Matteo scrive “senza il padre vostro”. La traduzione attuale “senza il volere del padre vostro” non è corretta. La Bible de Jérusalem traduce “à l’insu”, all’insaputa, e nel passo parallelo di Luca c’è scritto “Cinque passeri non si vendono forse per due assi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio”. Allora cosa vuol dire Neanche uno di essi cadrà a terra senza il Padre vostro? Senza che il Padre mostro lo sappia, non che Dio decide. Purtroppo da questa errata traduzione in passato è nato quel blasfemo proverbio “Non cade foglia che Dio non voglia”. Non è così. Non è Dio che decide, ma Gesù sta dicendo ai suoi discepoli “Guardate che Dio si prende cura e si accorge anche degli elementi più infimi della creazione, quanto più si prenderà cura di voi”.
E infatti i due primi inviti a non aver paura vengono ora riassunti nel terzo Ma voi, anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura, voi valete più di molti passeri. Se Dio si accorge anche di quello che succede agli elementi infimi della creazione, quanto più di voi. E Gesù assicura addirittura che i capelli del capo, nessuno può sapere quanti capelli ha in testa, il Padre lo sa. Allora questo è un invito a una piena fiducia ad affidarsi al Signore, andare con lui a comunicare vita e la certezza che Dio sarà sempre dalla parte degli oppressi e mai degli oppressori, sempre dalla parte di chi comunica vita e mai dalla parte di chi la toglie.
E poi l’ultimo monito è l’invito a riconoscere sempre il Signore; riconoscere Gesù equivale a essere riconoscibili come suo discepolo. Per fare questo però bisogna rinnegare il proprio passato ingiusto, altrimenti si fa la fine di Pietro che terminerà col rinnegare Gesù.