Commento video al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM
SEI STATO FEDELE NEL POCO, PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE!
Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM Mt 25, 14-30
Con Gesรน il rapporto con Dio, con il Padre, cambia. Non piรน servi del Signore, ma figli del Padre. Ma unโidea sbagliata di Dio puรฒ rovinare lโesistenza della persona e impedire il passaggio da servo a figlio.
Sentiamo cosa ci scrive Matteo nel suo vangelo, capitolo 25, dal versetto 14 al 30. Gesรน sta parlando del regno, del Regno dei Cieli. โAvverrร infatti come a un uomo che, partendo, chiamรฒ i suoi servi
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โฆโ, nel mondo orientale tutti i dipendenti di un personaggio importante vengono chiamati servi anche se, come in questo caso, si tratta di funzionari di alto rango.
โโฆ E consegnรฒ loro i suoi beni.โ Questo signore non lascia i suoi beni in custodia, ma li trasferisce. Il verbo โconsegnareโ utilizzato dallโevangelista, significa un โdareโ senza poi riprendere. โA uno diede cinque talentiโ. Il talento era una misura di valore molto importante, un talento oscillava tra i 26 e i 36 Kg dโoro; un talento corrispondeva circa a 6.000 denari, cioรจ a 20 anni di salario di un operaio, quindi una fortuna.
Ebbene โa uno diede cinque talent, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacitร di ciascunoโ, letteralmente โla forzaโ. Il signore, il padrone conosce i suoi funzionari e sa le loro capacitร . โColui che aveva ricevuto cinque talent subito andรฒ a impiegarliโ, e lo stesso fa quello che ne aveva ricevuti due. Il primo ne guadagna altri cinque, e lโaltro ugualmente raddoppia, ne guadagna altri due, agiscono da signori, come se il talento fosse loro.
โColui invece che aveva un solo talentoโฆโ, attenzione non รจ che con un solo talento riceva poco, ma ripeto un talento sono circa 30 Kg dโoro o 20 anni di paga di un operaio, quindi unโenorme fortuna, ma costui rimane servo, non si sente signore. โโฆ andรฒ a fare una buca nel terrenoโ. Seppellendo questo talento รจ come se seppellisse la propria vita, ma lo fa anche perchรฉ, secondo il diritto rabbinico, se uno seppelliva il denaro che gli era stato dato, in caso di furto, non era tenuto a restituirlo.
Quindi prende tute le precauzioni, lui non crede nella generositร del suo padrone โe vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi viene โฆโ lโevangelista parla al presente, a rappresentare unโazione che continua nella comunitร di Gesรน, โe volle regolare i conti con loroโ. Non viene per farsi restituire quello che lui aveva donato, ma vedere che cosa ne hanno fato.
โSi presentรฒ colui che aveva ricevuto cinque talent e ne portรฒ altri cinque, dicendo: โSignore, mi hai consegnato cinque talenti ecco, ne ho guadagnati altri cinqueโ. Ebbene a questo punto il signore, il padrone, non chiede indietro quello che lui aveva dato, ma gioisce ed esclama: โโBene โฆ โ, e questa esclamazione assomiglia a quella del creatore nel libro del Genesi quando Dio, il creatore, ammira la sua opera, โโServo buono e fedele โ gli disse il suo padrone โ sei stato fedele nel poco โฆ โโ, dice nel poco, ma si tratta di unโenormitร , una fortuna immensa, 150 Kg dโoro, una fortuna straordinaria, e il padrone dice che era poco.
โTi darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโโ. Lo invita a far parte di tute le sue sostanze, di tuta la sua vita e lo fa passare dalla condizione di servo a quella di padrone, libero come lui. Ugualmente per quello che ne aveva ricevuti due. Invece รจ diversa la situazione per colui che aveva ricevuto un talento.
โSi presentรฒ infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e gli disse: โSignore, soโฆ โโ, lui ragiona in base a quello che sa, ma รจ una conoscenza sbagliata. โโโฆ so che sei un uomo duro, che miete dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparsoโโ, ma questa รจ unโimmagine distorta che non viene giustificata dalla narrazione. Nella narrazione vediamo un padrone non generoso, ma follemente generoso, che non solo non vuole indietro lโenorme fortuna che ha lasciato ai suoi funzionari, ma addirittura li fa parte di tuto il suo patrimonio, di tuta la sua vita.
โHo avuto pauraโโ. Ecco qui dove vuole arrivare lโevangelista, unโimmagine distorta di Dio, la paura di Dio puรฒ essere fatale per la persona, che ha paura di agire per timore del rimprovero, o di sbagliare. Dirร Giovanni nella prima lettera โNellโamore non cโรจ timore. Chi teme non รจ perfetto nellโamoreโ.
โโHo avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talentoโฆโโ, mentre gli altri se ne sono impossessati e hanno agito liberamente, costui รจ rimasto servo, e sottolinea โโโฆ sotto terra: ecco ciรฒ che รจ tuoโโ. Non lโha mai considerato proprio. Ed ecco la reazione del padrone. โIl padrone gli rispose: โServo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminatoโโ, omette la definizione โuomo duroโ,โโ e raccolgo dove non ho sparso โฆโโ, il padrone non รจ dโaccordo con lโimmagine che il servo ha di lui, รจ unโimmagine distorta.
โโAvresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e cosรฌ, ritornando, avrei ritratto il mio con lโinteresseโโ. La paura di sbagliare, nellโindividuo, ha paralizzato la sua azione, la sua crescita. Ed ecco la sentenza. โโToglietegli dunque il talentoโฆ โโ, non ha saputo che farsene, era una fortuna e non lโha saputa usare, anzi per lui questa fortuna che il signore gli aveva dato era diventata motivo di angoscia, di ansia e preoccupazione. Allora il signore gli dice โรจ inutile che la tieni, โโโฆ e datelo a chi ha i dieci talent.โโ.
Questo individuo non viene punito per aver fato qualcosa di male, semplicemente non ha fato nulla. Ed ecco la sentenza, โโ.. perchรฉ a chiunque haโฆโโ, questo verbo avere lo abbiamo giร trovato nel vangelo di Matteo nella parabola dei quattro terreni, e indica produrre, colui che produce, โchiunque haโ, cioรจ chiunque produce e fa fruttare ciรฒ che gli viene dato, โโโฆ sarร nellโabbondanza, ma a chi non ha, verrร tolto anche quello che ha.โโ
Chi produce amore riceve da parte del Padre una grande, maggiore capacitร dโamare. Chi invece non ama, chi non dirige la propria vita per gli altri, questa si atrofizza e rimane senza nulla. โโE il servo inutile โฆโ, inutile perchรฉ non ha saputo che farsene di questa fortuna, โโโฆ gettatelo fuori nelle tenebreโโ.
In realtร cโรจ giร perchรฉ seppellendo il talento ha seppellito se stesso, โโโฆ lร sarร pianto e stridore di dentiโโ.
โPianto e stridore di dentiโ รจ unโespressione equivalente un poโ al nostro italiano โstrapparsi i capelliโ.
ร la disperazione per aver fallito la propria esistenza.