Alberto Maggi – Commento al Vangelo di domenica 15 Agosto 2021

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15 agosto 2021 a cura di p. Alberto Maggi OSM

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DORMIZIONE DI MARIA

L’evangelista Luca racchiude l’esistenza di Maria tra le due discese dello Spirito Santo, la prima, al momento dell’annunciazione quando in lei si forma Gesù, il figlio di Dio e la seconda nel cenacolo, il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo scende sulla primitiva comunità cristiana; poi di Maria non si hanno più notizie. Su di lei fioriscono devozioni e tradizioni, ma nulla di fondato storicamente.

Qual è stata la fine di Maria? Nella chiesa primitiva si è preferito parlare di dormizione. Dormizione, prendendo spunto dai vangeli, dove l’immagine del morire viene indicata con il verbo “dormire”; cos’è il dormire? Non è una fine, ma è una pausa necessaria per permettere alla persona poi di riprendere con più vigore la sua esistenza, per cui i cristiani che morivano venivano chiamati i santi dormienti. Poi dal VII secolo in poi nella nostra chiesa di occidente questa festa venne piano piano sostituita con la festa dell’Assunzione, ma entrambe, sia dormizione che assunzione, intendono affermare la stessa realtà: la morte non ha interrotto la vita di Maria, ma l’ha introdotta nella pienezza della dimensione divina e questo non è un privilegio straordinario concesso dal Signore a una creatura privilegiata come Maria, ma è una possibilità per i credenti di tutti i tempi.

In realtà sulla fine di Maria c’era un testo molto prezioso composto da San Militone da Sardi morto nel 190, che indica chiaramente come Maria morì nella parte alta di Gerusalemme, l’attuale Monte Sion, e venne seppellita nella parte bassa, verso il Getsemani, in un sepolcro. La tradizione patristica orientale ha arricchito questa teologia attraverso una delle immagini più stupende con le quali ci si indica questo fatto della dormizione, l’icona della Dormizione di Maria. In essa si vede Maria nel catafalco nel luogo di morte, il cadavere di Maria, e Gesù che la guarda, Gesù è rivestito già degli abiti gloriosi, con profonda tenerezza, ma in braccio tiene una creatura avvolta in fasce.

Chi è questa creatura? È Maria. I primi cristiani credevano profondamente che non si muore mai, ma si nasce due volte e la seconda volta è per sempre. Ecco, l’immagine della dormizione è un’immagine che forse dovremmo recuperare da noi in occidente: la morte non è una fine, ma un nuovo inizio e con la morte le persone stanno nelle braccia di Gesù. Mentre nella vita era Maria che teneva in braccio Gesù, ora con la morte è Gesù, il figlio, che tiene in braccio la madre.

Nella chiesa cattolica c’è stata reticenza nell’affermare che Maria era morta perché sembrava in contraddizione con il fatto dell’immacolata concezione e del peccato originale. Ci è voluto Giovanni Paolo II che, nell’udienza generale del 25 giugno 1997, ha affermato chiaramente che anche Maria era morta e la morte di Maria non è stata una diminuzione, ma un arricchimento della sua esistenza.