Commento alle letture del 19 Agosto 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 19 agosto 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

E BEVE IL MIO SANGUE

Pr 9,1-6; Sal 33; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58

Gesù chiede a Giudei di cancellare l’Antica Alleanza dalla loro mente e dal loro cuore ed entrare in un mondo totalmente nuovo, anzi più che nuovo. In un modo da essi né pensabile, né immaginabile. A loro è chiesto, per avere la vita, di bere il suo sangue. Basta solamente leggere le disposizioni sul sangue secondo la Legge di Mosè e ci si convincerà che le richieste di Gesù sono di un vero salto in un’altra religione, un’altra fede, un’altra alleanza, una diversa struttura mentale. Il nuovo è assoluto. I Giudei il sangue delle vittime o di qualsiasi altro animale dovevano spargerlo per terra. Il sangue era la vita. Si mangiava la carne, si dava la vita a Dio. Il sangue non apparteneva loro.

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Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha mangiato il sangue, io volgerò il mio volto e lo eliminerò dal suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull’altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. Perciò ho detto agli Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo straniero che dimora fra voi mangerà sangue. Se qualcuno degli Israeliti o degli stranieri che dimorano fra di loro prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue e coprirlo di terra; perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto è la sua vita. Perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita di ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato (Lev 17,10-14).  Quando il Signore, tuo Dio, avrà allargato i tuoi confini, come ti ha promesso, e tu, desiderando mangiare la carne, dirai: “Vorrei mangiare la carne”, potrai mangiare carne a tuo piacere. Se il luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome sarà lontano da te, potrai ammazzare bestiame grosso e minuto che il Signore ti avrà dato, come ti ho prescritto. Potrai mangiare entro le tue città a tuo piacere. Soltanto ne mangerete come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare chi sarà impuro e chi sarà puro. Astieniti tuttavia dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con la carne. Non lo mangerai. Lo spargerai per terra come l’acqua. Non lo mangerai, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: così avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore. Ma quanto alle cose che avrai consacrato o promesso in voto, le prenderai e andrai al luogo che il Signore avrà scelto, e offrirai i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull’altare del Signore, tuo Dio. Il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull’altare del Signore, tuo Dio, e tu ne mangerai la carne. Osserva e obbedisci a tutte queste cose che ti comando, perché sia sempre felice tu e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è buono e retto agli occhi del Signore, tuo Dio (Dt 12,20-28).

Gesù viene. Dice ai Giudei che devono rompere per sempre questa normativa. Essi devono bere il suo sangue, che è sangue di uomo. Può Gesù chiedere questo? Possiamo rispondere se introduciamo nel discorso un elemento nuovo. Gesù è stato riconosciuto come vero profeta. Se è vero profeta, ha solo la Parola di Dio sulle labbra. Se Dio dice questa Parola, allora si deve passare a questa ultima sua Parola. È questo il discorso più logico possibile. Invece i Giudei non entrano nella verità della Parola.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Chi parla deve attestare che lui dice la Parola di Dio. Gesù lo ha attestato moltiplicando i pani. Chi ascolta sa che dinanzi a Lui vi è un profeta e si apre alla fede.

Vergine Sapiente, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano attesti al mondo la sua verità.

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