Esegesi e commento al Vangelo di Domenica 12 Agosto 2018 – p. Rinaldo Paganelli

CHI MANGIA DI QUESTO PANE VIVRÀ IN ETERNO

p. Rinaldo Paganelli

Fatica e senso di fallimento

Nella prima lettura di questa settimana è come sintetizzata la vita di ognuno di noi. La nostra vita è profezia per il mondo, è segno della sua presenza nella storia, confessione della nostra fede. La nostra vita è impegno, cammino, è un continuo attraversare il deserto per giungere al monte di Dio. In tutto lo scorrere della nostra esistenza, ognuno vive, come Elia, momenti forti di scoraggiamento. Il profeta aveva messo in ordine le cose, ma vediamo che scappa perché i potenti lo cercavano per farlo morire. Deluso dagli uomini, ma ancor più deluso da Dio che non gli viene in aiuto per ristabilire l’ordine e la santità nel mondo. Elia si mette sotto un albero e si addormenta, deciso finalmente a lasciarsi morire, perché non era servito a niente l’impegno che aveva messo nell’operare il bene. Quante volte siamo stati delusi da Dio. Ma il Signore non ci ha mai promesso grandi cose, solo un po’ di pane e un po’ d’acqua come al profeta. Gli apostoli furono invitati ad andare in giro senza nulla, ma riconoscendo che nulla mai era loro mancato. Il pane e l’acqua è, per Dio, la scorta sufficiente per fare il cammino sino al monte di Dio.

Paure sempre liberate
Se il nostro cuore si libera da tante angustie possiamo riconoscere due elementi forti; il primo è la provvidenza: Dio non ci lascia mai soli e sempre, per farci sentire la sua presenza, manda «un angelo» ad annunciare una realtà misteriosa che mai da soli avremmo potuto capire. Il secondo elemento è il pane, il nutrimento… Dio provvede perché non veniamo mai meno e possiamo riprendere, proprio con quel pane, il cammino dal deserto al monte di Dio. Probabilmente anche noi siamo perplessi di fronte alla proposta di vita che Gesù ci indica. Abbiamo paura di porci domande perché le consideriamo mancanza di fede. Invece il dubbio può benissimo convivere con la fede, l’incertezza e la fatica fanno parte di un autentico cammino spirituale. Il buio è l’esperienza normale di ogni incontro con Dio e la luce splendente è spesso la situazione solo di un momento.

Mormorazioni mai sopite

La mormorazione delle persone che ascoltano Gesù è motivo di incoraggiamento. Intanto sono persone attente a quello che il Signore dice, e poi è bello che quella storia iniziata nel deserto duri ancora dentro di noi. Nel seguito del capitolo si vedrà che la mormorazione cresce. I Giudei cominciano a discutere, poi c’è una lotta, una spaccatura ed una divisione che nei versetti successivi si allarga ai discepoli (v. 60), tanto che diranno: «Questa Parola è dura, chi può ascoltarla?». Di fatto dobbiamo ammettere che non abbiamo in Gesù una fiducia totale. Abbiamo forse già sperimentato che, pur avendo dato fiducia al vangelo, le cose non sono andate come avremmo voluto. Chiediamo a Dio di essere a nostra disposizione, mentre dovremmo essere noi a disposizione di Dio. Quando dice «nessuno viene a me se il Padre non lo attira», fa pensare che il movimento di ricerca di Gesù fatto dalle persone sia un modo col quale il Padre li ha attirati. Nessuno può venire a Lui per conto proprio, tutti sono chiamati, Dio vuole che tutti vadano a Lui.

Scoprire Dio negli altri

La nostra situazione si complica quando Gesù afferma che nessuno mai ha visto Dio. Però Dio è dentro ciascun uomo e ogni uomo. Ciascuno ha in sé un pezzo di Dio, che è diverso da quanto possiede l’altro. Nessuno ha Dio in modo totale, perché equivarrebbe a dire che è Dio. Di fronte a questa difficoltà di incontrare Dio e di trovare una risposta per il nostro cammino, abbiamo tentato di darci una soluzione costruita con le nostre mani. Dio non interviene con la sua potenza e ci sentiamo in obbligo di sostituirlo, ma alla resa dei conti ci troviamo segnati dalla delusione. Gesù, senza nulla togliere all’Eucaristia, vuole sottolineare che è la sua persona che conta, la concretezza della relazione viva che si deve avere con Lui. La semplice assunzione fisica del cibo non ci assicura la relazione. Oggi la cosa più importante è: «Sono io il pane della vita»; è Lui che dobbiamo prendere nella nostra barca così com’è. Con Lui entriamo in contatto attraverso la Parola e l’Eucaristia.

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Abbiamo qualche progetto da realizzare o ci siamo fermati alle cose di sempre?
  • Ci piace più il presente o siamo aperti anche all’eterno?

IN FAMIGLIA

Stiamo realizzando tante cose per rendere concreti i progetti, ci piace vedere che ognuno mette a frutto i doni che ha ricevuto.
Ci facciamo i complimenti per questo ed esprimiamo gratitudine.
Insieme volgiamo uno sguardo al cielo e proviamo a dire che cosa ci preoccupa quando pensiamo all’eternità, e che cosa invece ci sollecita a cercarla.

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Luglio 2018 anche qui.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».

Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.

E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 29 Luglio – 04 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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