Quando il Signore opera in una persona, c’è un di più che è inspiegabile con i soli criteri e calcoli umani. Il motivo è semplice: la vita spirituale non è semplicemente opera dell’uomo, ma opera di Dio che invita l’uomo ad essere suo partner. Per cui c’è un di più non da poco: il di più di Dio stesso!
Se questo vale per ognuno di noi quando si apre alla grazia del Signore, quanto più vale per Gesù, il Signore. E se i concittadini di Gesù non arrivano a decifrare la presenza e l’opera del Signore in lui, quanto più rischiamo noi di non riconoscere i profeti che ci sono accanto. Che il Signore ci dia occhi per vedere e cuori per accogliere i profeti delle nostre patrie.
Robert Cheaib (Fonte)
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 13, 54-58
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.