CINQUE PANI E DUE PESCI
Lo sguardo sulla gente
Gesù sale sulla montagna, la montagna delle Beatitudini, la montagna di Dio, e più si sale, più si allargano le vedute. Quando si sale sul monte di Dio, si vede con gli occhi di Dio. Gesù alza lo sguardo e guarda la folla immensa che va da Lui non in cerca di pane, ma della sua Parola. Alzare lo sguardo sulla folla fa sempre un certo effetto, dentro ci sono le richieste più diverse. Solo scoprendo la vera fame si scopre il vero alimento. Gesù previene la necessità del popolo ed anticipa ogni possibile richiesta, ma pone la domanda al discepolo, quasi a sollecitare la comunità perché si faccia segno concreto e visibile delle attenzioni amorose di Dio. Ma la risposta del discepolo è deludente, egli non tiene conto di ciò di cui dispone avendo Cristo con sé, ma si rifà ai soli dati tecnici.
La via della condivisione
A questo si unisce Andrea, che da una parte indica il ragazzo con i suoi pani e i suoi pesci, ma dall’altra conferma l’evidente insufficienza di quello di cui si può disporre e la quantità della gente che dovrebbe nutrirsene. È la sfida del rapporto tra la vastità dei problemi e la povertà dei mezzi. Per rispondere a grandi esigenze occorrono grandi risorse. Per Filippo l’esodo che Gesù propone non si può fare. Quando Israele chiese nel deserto, Mosè riuscì ad ottenerlo da Yahweh, ma ciò di cui i poveri mostrano di aver bisogno, Gesù non riesce ad ottenerlo dai suoi discepoli. Lo scetticismo di Filippo e Andrea è, però, superato da Gesù che con un miracolo mostra qual è la via della sufficienza: è la via della condivisione. È la stessa risposta che passa da Eliseo a colui che portava l’offerta delle primizie, da Gesù ai discepoli, per colui che aveva cinque pani e due pesci. In ambedue i casi il miracolo viene compiuto con qualcosa di molto piccolo, ma che qualcuno è stato disposto a condividere. La grandezza del miracolo è nell’invito a condividere.
Un cibo non rubato, ma donato
Il fatto che Giovanni ricordi che «c’era molta erba in quel luogo», fa pensare che la gente venga fatta sedere nel giardino dove il cibo è donato da Dio e ricevuto dall’uomo come dono. Se precedentemente il tentativo di furto di un cibo proibito da Dio (Gn 3) aveva generato il dramma dell’umanità, ora l’umanità ritorna alla pace del giardino originario, dove Dio la nutre. La condivisione è la grande risposta di Cristo Gesù alla fame dell’uomo. Essa risponde alla fame fisica, a quella interiore e a ogni altra fame dell’uomo. La condivisione nel piccolo opera il miracolo di folle sfamate. Inoltre la condivisione porta con sé anche il dono dell’unità e della pace. Infatti il principio animatore della condivisione non è la giustizia retributiva e rivendicativa, ma l’amore che dona ancor prima che vi sia una qualsiasi richiesta.
Cristo Gesù il vero donatore
Condividere è creare una comunione di animi e di intenti, dove la condivisione dei beni materiali è appena il segno esterno di un’unità più profonda. Paolo ci ricorda che la nostra vocazione ultima è quella dell’unità. Il dinamismo della nostra esistenza proviene da una forza centripeta, formiamo un solo corpo, siamo animati da un solo spirito, siamo chiamati a una sola speranza, abbiamo un solo Dio, Padre di tutti. Destino nostro è verso l’unità. Da questa condivisione nasce l’abbondanza messianica, ma vi nasce perché nella povertà del gruppo umano è entrato un elemento nuovo. Cristo Gesù pronuncia l’azione di grazie e il poco condiviso diviene abbondanza oltre ogni sufficienza. Gesù non affida i pani ai discepoli perché li distribuiscano alla folla ma Lui stesso «li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanti ne volevano» (v.11). In questo modo è sottolineato che è sempre e solo Lui il donatore. Questo miracolo posto alla fine di una giornata di annuncio, diviene un segno che riassume tutta la vita che Cristo condivide con chi si pone alla sua sequela.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Che cosa si fa perché non manchi il cibo a nessuno?
- Tanti chiedono aiuto. Come si può fare perché ogni piccolo sia soddisfatto?
IN FAMIGLIA
Per rendere vivo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si può pensare di invitare una persona povera a condividere il nostro pranzo della domenica.
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- 2 Re 4, 42-44; Sal. 144; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Luglio – 04 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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