Si conclude qui il discorso con cui Gesรน invia i Dodici per le strade del mondo a trasmettere con gratuitร ciรฒ che come dono gratuito avevano ricevuto: la presenza del regno di Dio fattosi prossimo a loro nella persona di Gesรน. Le parole che concludono questa esortazione (cf. Mt 10,40-42) invitano a riconoscere nei missionari del vangelo โ e insieme a loro tutti coloro che parlano nel suo nome, i profeti; coloro che vivono nella giustizia, i giusti; coloro che seguono Gesรน facendosi piccoli perchรฉ Cristo regni nella loro vita, i discepoli di ogni tempo e di ogni luogo โ il segno della presenza di Dio nella storia. Per questo accoglierli, fare spazio alla loro presenza e alla loro parola, significa accogliere Cristo stesso e il Padre di cui il Figlio รจ immagine, significa fare spazio e rendere presente il Cristo, permettendo che โla sua parola corra e sia glorificataโ (cf. 2Ts 3,1).
Ma appena prima di questa conclusione, Gesรน vuole imprimere nel cuore degli apostoli da lui inviati una memoria fondamentale, radicale, il cui oblio rischierebbe di sbiadire e rendere vana ogni loro iniziativa: la memoria della qualitร del segno di appartenenza che essi sono chiamati a vivere. E questo segno che renderร leggibile la loro appartenenza a Cristo รจ nientโaltro che un segno di contraddizione, in piena conformitร a quel โsegno di contraddizioneโ che รจ colui che li invia (cf. Lc 2,34).
Questa appartenenza a Cristo, se vissuta radicalmente, porta con sรฉ una forza che scardina le prioritร naturali e le ri-ordina sulla base di un altro primato: Cristo e il suo regno. Nessun legame di sangue e di carne, per quanto potente quale รจ quello filiale e parentale, puรฒ resistere a tale forza. Nessun amore naturale deve avere il primato sullโamore per il Cristo Signore (cf. Mt 10,37). Nessun limite o fragilitร esistenziale โ le nostre โcrociโ โ deve costituire un ostacolo nella sequela del Cristo Signore (cf. Mt 10,38). E, piรน radicalmente, nessuna forma di amore di sรฉ โ che sempre si insinua in ogni nostro pensiero, in ogni nostra parola, in ogni nostra azione, e che noi chiamiamo โla nostra vitaโ (cf. Mt 10,39) โ deve costituire un ostacolo per lโaccoglienza di unโaltra vita, quella di colui che ha detto: โIo sono la Vitaโ (Gv 14,4).
Amare, perdere, accogliere: con questi verbi Gesรน identifica i luoghi, le dimensioni in cui possiamo o non possiamo far regnare Cristo nelle nostre vite. Chi e come amiamo? Cosa e per cosa sappiamo o non sappiamo perdere? Chi e come accogliamo? Vediamo come, in fondo, tutto si giochi sulla decisione profonda che fonda, muove e orienta ogni nostro pensiero, ogni nostra parola, ogni nostra azione. Si tratta allora di ritornare a chiarire, nel senso letterale di โrendere chiareโ, trasparenti a noi stessi, le intenzioni profonde del nostro cuore. Proprio queste intenzioni Gesรน ci invita a discernere, quando dice, secondo un codice siriaco del testo evangelico: โSono venuto a portare โฆ separazione delle intenzioni e spadaโ (cf. Mt 10,34).
fratel Matteo della comunitร monastica di Bose
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Mt 10, 34 -11, 1
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli:
ยซNon crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare lโuomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dellโuomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre piรน di me, non รจ degno di me; chi ama figlio o figlia piรน di me, non รจ degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di me.
Chi avrร tenuto per sรฉ la propria vita, la perderร , e chi avrร perduto la propria vita per causa mia, la troverร .
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perchรฉ รจ un profeta, avrร la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perchรฉ รจ un giusto, avrร la ricompensa del giusto.
Chi avrร dato da bere anche un solo bicchiere dโacqua fresca a uno di questi piccoli perchรฉ รจ un discepolo, in veritร io vi dico: non perderร la sua ricompensaยป.
Quando Gesรน ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partรฌ di lร per insegnare e predicare nelle loro cittร .
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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