Commento al Vangelo del 16 luglio 2018 โ€“ Monastero di Bose

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Si conclude qui il discorso con cui Gesรน invia i Dodici per le strade del mondo a trasmettere con gratuitร  ciรฒ che come dono gratuito avevano ricevuto: la presenza del regno di Dio fattosi prossimo a loro nella persona di Gesรน. Le parole che concludono questa esortazione (cf. Mt 10,40-42) invitano a riconoscere nei missionari del vangelo โ€“ e insieme a loro tutti coloro che parlano nel suo nome, i profeti; coloro che vivono nella giustizia, i giusti; coloro che seguono Gesรน facendosi piccoli perchรฉ Cristo regni nella loro vita, i discepoli di ogni tempo e di ogni luogo โ€“ il segno della presenza di Dio nella storia. Per questo accoglierli, fare spazio alla loro presenza e alla loro parola, significa accogliere Cristo stesso e il Padre di cui il Figlio รจ immagine, significa fare spazio e rendere presente il Cristo, permettendo che โ€œla sua parola corra e sia glorificataโ€ (cf. 2Ts 3,1).

Ma appena prima di questa conclusione, Gesรน vuole imprimere nel cuore degli apostoli da lui inviati una memoria fondamentale, radicale, il cui oblio rischierebbe di sbiadire e rendere vana ogni loro iniziativa: la memoria della qualitร  del segno di appartenenza che essi sono chiamati a vivere. E questo segno che renderร  leggibile la loro appartenenza a Cristo รจ nientโ€™altro che un segno di contraddizione, in piena conformitร  a quel โ€œsegno di contraddizioneโ€ che รจ colui che li invia (cf. Lc 2,34).

Questa appartenenza a Cristo, se vissuta radicalmente, porta con sรฉ una forza che scardina le prioritร  naturali e le ri-ordina sulla base di un altro primato: Cristo e il suo regno. Nessun legame di sangue e di carne, per quanto potente quale รจ quello filiale e parentale, puรฒ resistere a tale forza. Nessun amore naturale deve avere il primato sullโ€™amore per il Cristo Signore (cf. Mt 10,37). Nessun limite o fragilitร  esistenziale โ€“ le nostre โ€œcrociโ€ โ€“ deve costituire un ostacolo nella sequela del Cristo Signore (cf. Mt 10,38). E, piรน radicalmente, nessuna forma di amore di sรฉ โ€“ che sempre si insinua in ogni nostro pensiero, in ogni nostra parola, in ogni nostra azione, e che noi chiamiamo โ€œla nostra vitaโ€ (cf. Mt 10,39) โ€“ deve costituire un ostacolo per lโ€™accoglienza di unโ€™altra vita, quella di colui che ha detto: โ€œIo sono la Vitaโ€ (Gv 14,4).

Amare, perdere, accogliere: con questi verbi Gesรน identifica i luoghi, le dimensioni in cui possiamo o non possiamo far regnare Cristo nelle nostre vite. Chi e come amiamo? Cosa e per cosa sappiamo o non sappiamo perdere? Chi e come accogliamo? Vediamo come, in fondo, tutto si giochi sulla decisione profonda che fonda, muove e orienta ogni nostro pensiero, ogni nostra parola, ogni nostra azione. Si tratta allora di ritornare a chiarire, nel senso letterale di โ€œrendere chiareโ€, trasparenti a noi stessi, le intenzioni profonde del nostro cuore. Proprio queste intenzioni Gesรน ci invita a discernere, quando dice, secondo un codice siriaco del testo evangelico: โ€œSono venuto a portare โ€ฆ separazione delle intenzioni e spadaโ€ (cf. Mt 10,34).

fratel Matteo della comunitร  monastica di Bose

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Mt 10, 34 -11, 1
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli:
ยซNon crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare lโ€™uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dellโ€™uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre piรน di me, non รจ degno di me; chi ama figlio o figlia piรน di me, non รจ degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di me.
Chi avrร  tenuto per sรฉ la propria vita, la perderร , e chi avrร  perduto la propria vita per causa mia, la troverร .
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perchรฉ รจ un profeta, avrร  la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perchรฉ รจ un giusto, avrร  la ricompensa del giusto.
Chi avrร  dato da bere anche un solo bicchiere dโ€™acqua fresca a uno di questi piccoli perchรฉ รจ un discepolo, in veritร  io vi dico: non perderร  la sua ricompensaยป.
Quando Gesรน ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partรฌ di lร  per insegnare e predicare nelle loro cittร .

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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