Separare, separare con la spada, cioè tagliando, recidendo legami affettivi forti, relazioni, rapporti. Oggi il Vangelo è radicale, ma ci offre un insegnamento vitale. Il padre, la madre, il figlio, la figlia rappresentano relazioni affettive, quelle più intense. Le relazioni affettive non sono solamente di segno positivo (amore, affetto, fiducia, ecc.): alcuni legami forti dai quali non riusciamo a slegarci, anche in famiglia, hanno sapori amari. Le relazioni affettive sono per noi come un mare: ne intessiamo più o meno consapevolmente così tante che rischiamo di non riuscire più ad orientarci, come quando siamo in mare aperto.
La tentazione forte della sensibilità del nostro tempo è di rimanere legati affettivamente a tutto, e a tutti con la stessa intensità, quasi vivendo in un’overdose o in un’estasi di emozioni che ci sballano. Gesù è sanamente duro in questo caso: non è possibile, non è umano, non permette di diventare liberi per servire. L’affettività ha bisogno di scelta, la scelta ha bisogno di una relazione forte, portante che la guidi e la sostenga.
La relazione con Gesù è forte, non perché noi ci mettiamo tutto noi stessi, perché ci innamoriamo follemente di Lui (ben venga se succede), ma perché Lui ci mette tutto se stesso. Questo fa la differenza. E così, piano piano tutte le altre relazioni trovano una stabilità, un fondamento, trovano il loro posto e il loro senso e danno felicità.
Andrea Piccolo SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
- Mettiti con calma e allo scoperto di fronte al messaggio di questo brano. Come ti senti?
- Ci sono delle parti di te, alcune tue scelte che entrano in crisi?
- Quale campo della tua vita viene messo in discussione dalla radicalità di Gesù?
- Quale relazione è un legame amaro?
- In che senso puoi dire di aver tenuto per te la tua vita o di averla perduta per causa del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 10, 34 -11, 1
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo