Commento al Vangelo del 8 luglio 2018 – Donata Horak

Il commeno al Vangelo di domenica 8 luglio 2018 a cura della teologa Donata Horak.

Donata Horak – Curriculum
Nata a Piacenza si è laureata in Giurisprudenza nel 1992 presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia. Nel 1997 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Discipline Canonistiche e il Baccelierato in Teologia presso lo Studio Teologico Alberoni, affiliato alla Pontificia Università S. Tommaso di Roma. E’ docente di Diritto Canonico presso lo studio teologico Alberoni (affiliato alla Pontificia Università Angelicum) di Piacenza, presso la Scuola Diocesana di Formazione Teologica di Piacenza ed è Docente di religione cattolica presso la scuola secondaria superiore.

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XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

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Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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