Leggiamo con somma attenzione le parole di Gesù: “In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Il contesto evangelico sarà un aiuto prezioso perché possiamo comprendere queste parole, così come sono nel cuore del Padre, dal quale sono state attinte e date a noi. La salvezza dell’umanità è stata posta da Dio Padre in delle leggi eterne che vanno necessariamente osservate. Non solo sul piano soprannaturale. Anche la natura ha delle leggi che non possono essere trasgredite, pena la morte di chi le infrange, morte che non riguarda solo colui che vìola quanto il Signore ha stabilito, ma anche molte altre persone che sono coinvolte nella trasgressione e disobbedienza.
Il Padre ha rivelato che, se alcune leggi vengono trasgredite, si può rientrare in esse, nel pentimento, nella conversione, nella richiesta di perdono. Queste leggi nelle quali si può ritornare, purché vengano osservate le condizioni, sono i Comandamenti. La legge che non dovrà essere violata, trasgredita, è quella che riguarda la fonte, la sorgente attraverso la quale la salvezza è donata. Il Padre ha stabilito che unica e sola sorgente di salvezza, redenzione, vita eterna, sia il Figlio Suo Unigenito, il suo Verbo fattosi carne nel seno della Vergine Maria. È Lui il suo sacramento eterno di salvezza. Se questa fonte non viene creduta, c’è possibilità di accoglierla fino al momento della nostra morte. Con la morte finisce il tempo della conversione e della richiesta di perdono. Si entra nell’eternità. Chimuore nel rifiuto di Cristo, nella non accoglienza della sua salvezza, non potrà salvarsi. Ha rigettato la fonte della vita eterna. Un assetato non può sopravvivere in un deserto se non si accosta alla sorgente, al pozzo dell’acqua che dona vita. Gesù è il solo pozzo dato da Dio all’umanità.
Ma vi sono anche i peccati contro lo Spirito Santo e sono tutti quelli finalizzati a distruggere la stessa fonte della salvezza.Non la distruggono solo per se stessi, ma per il mondo intero, privando ogni uomo della sorgente della vita, verità, luce, giustizia perfetta, redenzione. Gesù libera dal demonio. Farisei e scribi per allontanare la gente dalla sua salvezza, dicono che Lui è un indemoniato e che scaccia i demòni perché il principe dei demòni gli ha concesso il suo potere. Se uno personalmente non crede, potrà sempre convertirsi ed entrare nella vera salvezza. Ma se distrugge la fonte della salvezza per sé e per gli altri, è reo di morte eterna. Non solo. È anche responsabile per l’eternità di ogni altra persona che si perde perché lui ha distrutto la sorgente della vita eterna. È questa la gravità del peccato contro lo Spirito Santo: la distruzione volontaria e cosciente del pozzo della vita. Si lascia il mondo intero amorire di sete, perché non si vuole accogliere questa legge eterna che solo CristoGesù può dissetarci nel nostro deserto infuocato.Madre diDio, non permettere che cimacchiamo di un così grave peccato.
Mons. Costantino Di Bruno
Tratto dal settimanale del Movimento Apostolico