All’età di dodici anni lasciai mamma e Tatà (papà) e lungo il mio cammino vocazionale e sacerdotale il Signore mi ha donato tante mamme e papà che mi hanno detto con la sincerità di cuore: “Ti amiamo come un figlio”.
Non mi è mai mancato la tenerezza materna e l’amore paterno. Dio è fedele nelle sue promesse. Ci dona sempre il centuplo di quello che abbiamo lasciato per amor suo.
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Ovviamente, lasciando i genitori nella mia tenera età, mi allontanai anche dall’affetto dei miei fratelli e delle mie sorelle. Essendo l’ultimo figlio, ero molto amato in famiglia. Devo dire che il Signore, lungo il mio cammino vocazionale e sacerdotale, mi ha donato tanti uomini e donne che mi hanno amato (e mi amano tuttora) come un fratello. Ci sono stati molti casi in cui mi è stato detto: “Ti amo più di mio fratello di sangue”. Dove si coltiva un’amicizia fondata sull’amore reciproco verso il Signore l’amore tra le persone è più forte del legame del sangue.
Molti fratelli e sorelle di sangue si odiano tra di loro per motivi di interesse economico, ma non ho mai visto fratelli e sorelle in Cristo odiarsi tra di loro. L’amore fraterno che scaturisce dal cuore di Cristo è indissolubile.
Devo dire che, entrando nel vocazionario nel 1957, non ho lasciato beni materiali. A casa lasciai la sicurezza del pane quotidiano e nel vocazionario ci furono giorni in cui mancava anche il pane quotidiano. Ma, andando poi negli USA per terminare gli studi, il pane è stato sempre abbondante. Anche oggi posso dire: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”.
Attraverso la generosità degli amici sono stato continuamente ricolmato di doni. Anche oggi, pur non essendo parroco, non mi devo preoccupare dicendo: “Cosa mangerò o vestirò?”. Il Signore provvede alla sua maniera e abbondantemente. Egli vuole una sola cosa da me: che io cerchi il regno di Dio e annunci il Vangelo opportunamente e inopportunamente. Il resto ci penserà Lui a darmelo in maniera centuplicata.
Ti rendo grazie, Signore, per ogni tipo di ricchezza che mi hai dato. Amen. Alleluia.
P. Lorenzo Montecalvo (Fonte)
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 10, 28-31
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.