Questa è una rielaborazione audio/video sulle letture della Messa di: DOMENICA 31 gennaio 2010 – IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) a cura di Antonio Di Lieto. Il titolo della Messa, che unifica tutte le letture, secondo l’autore è: Non mollare mai !
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Commento alle Letture
PRIMA LETTURA (dal libro del profeta Geremìa 1,4-5.17-19)
Durante il regno del re Giosìa, il Signore disse al profeta Geremìa: “Io ti ho creato per essere mio portavoce: ti ho scelto come mio profeta, già da quando eri nel grembo di tua madre! Àlzati dunque e vai subito dal re e la sua corte: a riferire quello che Io ti ordinerò. E quando sarai davanti a loro, non spaventarti: altrimenti è di Me che dovrai avere paura. Vài e parla loro con coraggio e determinazione: SENZA MOLLARE MAI. Sì, perché io ti renderò forte come una fortezza inespugnabile: solido come un muro di bronzo! Tutto il paese combatterà contro di te: il re e la sua corte, i sacerdoti e la popolazione. Ma stai certo che non ti vinceranno: perché Io sarò sempre al tuo fianco!”.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 70,1-6.16-17)
Racconterò a tutti, Signore, che in Te c’è salvezza. Mi sono rifugiato in Dio: perchè non delude mai. Tu che sei giusto, Signore: liberami e difendimi, ascoltami e salvami. Tu sei la mia roccia: il luogo sicuro dove posso sempre ripararmi. Sei il mio rifugio: la fortezza inespugnabile, che mi protegge dagli inseguitori. Tu sei la mia speranza, la mia fiducia: fin da quando ero piccolo. Sei tu che mi tieni vivo e mi sostieni: fin da quando ero nel grembo di mia madre. Racconterò a tutti la tua giustizia, annuncerò ogni giorno la tua salvezza. Fin dalla giovinezza mi hai guidato, o Dio: e ancora annuncio le tue meraviglie. E lo farò sempre: SENZA MOLLARE MAI !
SECONDA LETTURA (dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi 12,31-13,13)
Carissimi fratelli, so che tra voi c’è chi è disposto a dare tutti i suoi beni ai poveri e persino la sua vita per la fede, chi è “pro-feta” (“porta-voce” di Dio) e chi addirittura andando in estasi parla lingue sconosciute: insomma vedo che avete ricevuto doni molto grandi. Ma io vi dico che c’è un dono ancora più grande di questi: la capacità di amare! Se infatti andando in estasi io parlassi anche tutte le lingue del mondo, e persino quelle degli angeli, sarei come uno strumento musicale che suona a vanvera: se non amo. E se anche fossi un grande profeta, possedessi tutti i misteri dell’universo ed una fede che smuove le montagne, non sarei proprio nessuno: se non amo. E se anche dessi tutti i miei beni ai poveri e la mia stessa vita per la fede, non servirebbe a niente: se non amo. Chi ama è paziente, chi ama è buono: non è invidioso chi ama. Non si vanta, non si gonfia d’orgoglio. Non manca di rispetto, non cerca il suo tornaconto. Non si arrabbia, ma dimentica il male ricevuto. Non gode dell’ingiustizia, ma ama la verità. Chi ama tutto perdona e tutto accetta, tutto spera e tutto sopporta: SENZA MOLLARE MAI.
L’unico dono di Dio che non avrà mai fine infatti, è l’amore. Perchè nell’altro mondo le profezie termineranno, il dono delle lingue cesserà, ogni conoscenza umana svanirà: ma non l’amore! Non avremo più bisogno di profezie infatti, quando conosceremo Dio in modo perfetto. Anche quando ero bambino conoscevo le cose in modo imperfetto, parlavo e pensavo da bambino: divenuto uomo poi, le ho conosciute in modo più pieno. Bene, anche oggi ora noi conosciamo Dio in modo imperfetto, confuso: lo intravediamo come riflesso in uno specchio. Ma un giorno lo conosceremo in modo pieno e diretto: così come Egli è. Lo vedremo faccia a faccia: proprio come Lui vede noi. Non potendolo vedere oggi allora, tre cose ci rimangono da fare: credere, sperare ed amare. Ma la più importante di tutte, è amare. Quando saremo da Dio infatti, non avremo più bisogno di credere e sperare: di amare invece, non smetteremo mai !
VANGELO (Luca 4,21-30)
Dopo aver compiuto molti miracoli a Cafàrnao, Gesù entrò nella sinagoga di Nàzaret: la sua città. E dopo aver letto un passo della Bibbia commentò: “La parola di Dio che avete appena ascoltato, si sta realizzando in Me: qui ed oggi!”.
Inizialmente tutti gli davano ragione, estasiati dalle parole straordinarie che uscivano dalla Sua bocca. Ma poi cominciarono a dubitare, dicendo: “Ma non è lui il figlio di Giuseppe il falegname? Come può essere diventato profeta? Gli crederemo solo se ci farà vedere un miracolo!”. Disse allora Gesù: “Io non farò qui i miracoli che ho compiuto a Cafàrnao, perché voi non volete credermi: un portavoce di Dio non può compiere i suoi prodigi, se viene rifiutato!”.
Poi aggiunse: “D’altronde nessun profeta è stato mai accettato nella sua patria. Quante vedove bisognose c’erano ad esempio nel paese del profeta Elìa? Quando ci furono ben tre anni e mezzo di carestia e siccità? Eppure Elìa, rifiutato nel suo paese, andò a sfamare una vedova a Serèpta di Sidòne. E quanti lebbrosi c’erano nella città del profeta Elisèo? Eppure il profeta, respinto nella sua città, andò a guarire Naamàn: un lebbroso siriano!”. Gesù insomma lasciò intendere che se la sua città lo avesse rifiutato, sarebbe comunque andato a predicare e guarire da un’altra parte.
Allora tutti nella sinagoga si imbestialirono. Si alzarono e cominciarono a trascinarlo fuori dalla città: finchè arrivati sull’orlo della collina su cui è costruita Nazaret, cercarono addirittura di scaraventarlo giù dal precipizio. Ma Gesù passando in mezzo a loro, se ne andò. E continuò la Sua missione altrove, senza abbattersi: SENZA MOLLARE MAI !
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Note: L’autore precisa che, anche se la lettura di queste bellenotizie aiuta a comprendere la prima parte della Messa (Liturgia della Parola), non potrà mai sostituire la seconda parte (Liturgia eucaristica), in cui ci viene data la possibilità di “abbracciare” veramente il Corpo di Cristo.