Non so voi, ma io fatico ad amare gli altri, specialmente le persone noiose ed antipatiche, e anche quelle che, a vario titolo, mi hanno profondamente ferito. Faccio proprio fatica, istintivamente vorrei buttarle giù da un ponte, cristiano o no. E Gesù lo sa.
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Sa che il nostro amore è istintivo. Sa che ci innamoriamo delle persone che ci fanno i complimenti, sa che esprimiamo amore per i nostri figli soprattutto se si comportano bene! Perciò Gesù non ci chiede di amarci di amore spontaneo e simpatico, ma di amarci come lui ci ha amato. L’amore, diventa grande quando supera l’emozione, quando costa, quando diventa sacrificio, cioè rende sacro ciò che ama. Gesù ci ha amato mentre era appeso in croce. Ci ha amato quando i suoi discepoli, tutti, lo hanno abbandonato.
Ci ha amato senza condizioni, sperando che il suo amore convertisse i nostri cuori. Allora, guardando a Cristo, attingendo al suo amore, mi scopro capace di amare anche il mio nemico, di perdonare chi mi uccide sperando che si converta. No, la Chiesa non è il club di quelli che si trovano bene leggendo il vangelo. Un amore teologico ci unisce, un amore divino.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
Gv 15, 12-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.