Commento alle letture del 6 Maggio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 6 Maggio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

RIMANETE NEL MIO AMORE

At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1 Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

Dio e Comandamenti sono una cosa sola. Non si ama Dio se non si amano i suoi Comandamenti, che sono il suo cuore. Cristo Gesù è il Vangelo sono una cosa sola. Non si ama Cristo Gesù se non si ama il suo Vangelo, che è la sua stessa vita. Si amano i Comandamenti, si ama Dio. Si ama il Vangelo, si ama Cristo Gesù. Questo legame deve rimanere sempre indissolubile. La misura del nostro amore per il Padre è dato dal nostro amore per Cristo Gesù, che è il suo cuore, la sua vita. Si ama Cristo, si ama il padre. Non si ama Cristo, non si ama il Padre. Cristo e il Padre sono una cosa sola. Fare due realtà separabili di Cristo e del Padre, si è senza l’amore né di Cristo e né del Padre, perché l’amore del Padre è Cristo e l’amore di Cristo è il Padre.

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Si rimane nell’amore di Cristo se si rimane in Cristo. Si rimane in Cristo se si rimane nella sua Parola, non però compresa da noi, ma perennemente illuminata secondo pienezza di verità dallo Spirito Santo. Come Gesù Signore era nello Spirito Santo e per Lui era sempre nella Parola o  volontà del Padre, così se il discepolo sarà nello Spirito Santo, sarà sempre nella volontà del Padre. Padre, Cristo Gesù, Spirito Santo, Parola sono una cosa sola, indivisibili e inseparabili in eterno. Chi si separa dal Padre, si separa da Cristo, dallo Spirito Santo, dalla Parola. Chi si separa dal Figlio, si separa dal Padre, dallo Spirito Santo, dalla Parola. Chi si separa dallo Spirito Santo, si separa dal Padre, dal Figlio, dalla Parola. Chi si separa dalla Parola, si separa dal Padre, dal Figlio, dallo Spirito Santo. Non è più tralcio vivo della vera vite.

Gesù ci rivela anche la modalità dell’amore del suo discepolo. Esso deve essere un amore in tutto simile al suo. Il comandamento di Gesù va osservato, così come Lui ha osservato i comandamenti del Padre suo. Sappiamo come Gesù ha osservato i comandamenti del Padre: consegnando ad essi anima, spirito, corpo, desideri, volontà, aspirazioni, tempo ed eternità. Nulla in Gesù è dal suo cuore. Tutto invece è dal cuore del Padre. Nulla nel discepolo dovrà essere dal suo cuore, tutto invece dal cuore di Cristo. Come il Figlio amò il Padre facendosi obbediente fino alla morte di croce, così anche il discepolo dovrà farsi obbediente fino alla morte di croce. Un solo corpo, un solo amore, una sola modalità di amare, una sola obbedienza, una sola croce. Gesù ha fatto della sua vita un dono al Padre. Il discepolo fa della sua vita un dono a Cristo. Quando si fa un dono, ciò che è dato non è più dalla nostra volontà, ma dalla volontà di colui al quale il dono è stato offerto. Gesù dona se stesso al Padre. Il discepolo dona se stesso al Figlio. Il Padre dona il Figlio per la salvezza del mondo. Il Figlio dona al Padre il discepolo che si è donato a Lui, perché ne faccia un dono di salvezza.

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Qual è il segno che noi amiamo Cristo Gesù? L’amore per ogni suo discepolo. L’amore per il suo corpo. Chi non ama il corpo di Cristo, non ama Cristo. L’amore per il corpo di Cristo è il segno inequivocabile che noi amiamo Gesù. Perché il corpo di Cristo va amato? Perché esso è il solo strumento di salvezza nelle mani del Padre ed è il nostro amore che lo rende perfetto nel dono. Come si ama il corpo? Prima di ogni cosa conservandolo nella più alta santità. Poi aiutando ogni altro a crescere nella santità. Dalla santità del corpo è la santità del mondo. Questa verità mai va dimenticata.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero amore in Cristo.

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