L’invito che prorompe dal Vangelo è deciso: «Rimanete in me, rimanete nella mia Parola, rimanete nel mio amore!» (cfr. Gv 15,1-8).
Chi si ferma a leggere e pregare sul brano dell’evangelista Giovanni, non può non sentirsi raggiunto da un appello forte, quasi un’implorazione a non andare via, a non allontanarsi, a non prendere la distanze da Dio. Come i tralci alla vite, così la nostra vita è legata a Dio; come la linfa irrora i tralci così la vita di Dio e il suo amore ci irrorano, ci riempiono, rendono possibile per noi una pienezza inaudita.
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Ma cosa ci può allontanare? Cosa ci può separare?
Qualcuno potrebbe dire: «Dio stesso. Quel Dio che pota il tralcio». Ma sarebbe corretta questa lettura?
Il Padre che pota non fa altro che eliminare tralci già secchi, in cui la linfa non riesce più a scorrere. E l’essere secchi, e per questo potati e buttati, non è altro che frutto di scelte fatte, non subite.
Ciò che invece potrebbe renderci davvero tralci secchi, separati dalla vite-Dio, è la nostra stessa vita e le sue vicissitudini. È l’imprevisto che sconvolge negativamente i nostri fantastici progetti. È la malattia che entra senza chiedere permesso…
Eppure, proprio in queste situazioni limite, quando l’umanità deve piegarsi, Qualcuno ci ricorda che la gioia è sempre possibile, e nasce proprio dal contatto vivo e vero don lui.
Lasciamo scorrere la sua Parola in noi, lasciamoci irrorare del suo Vangelo: questo ci renderà autentici discepoli che portano frutti di vita, dentro se stessi e nel mondo.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Uniti e te, Signore!
Tienici uniti a te, Signore Gesù,
anche quando tutto
potrebbe separarci.
Legaci con il tuo amore,
quando solitudine e non senso
potrebbero allontanarci.
Tu sei la vite che ci tiene in vita,
sei la linfa che ridona speranza
a ogni nostro giorno:
insegnaci a rimanere,
a non mollare, a non preferire
il più semplice e più immediato.
In te porteremo frutto…
E sarà gioia… Gioia piena,
vera e condivisa. Amen.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
V DOMENICA DI PASQUA – ANNO B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Aprile 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
- At 9, 26-31; Sal.21; 1 Gv 3, 18-24; Gv 15, 1-8
Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni
1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Aprile – 05 Maggio 2018
- Tempo di Pasqua V
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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