Commento alle letture del 13 Aprile 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 13 Aprile 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

QUESTI È DAVVERO IL PROFETA

At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15

Ogni miracolo di Gesù attesta e rivela una verità o della sua Persona o della sua missione. Nella Scrittura Santa chi fece cadere la manna dal cielo non fu Mosè, ma il Signore. Questo segno assieme a quello delle quaglie non fu fatto per mezzo di Mosè. Il primo che compie un miracolo sul pane è il profeta Elia. Lui assicura alla vedova di Sarepta che l’ultimo pugno di farina nella giara e l’ultima goccia di olio nell’otre non si sarebbero esauriti fino a che il Signore non avrebbe fatto di nuovo piovere sulla terra. La prima vera moltiplicazione dei pani e anche dell’olio avviene con Eliseo. Sono segni che attestano che Dio è veramente con lui. Eliseo è profeta del Dio d’Israele.

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«Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia (1Re 17,13-16).  «Va’ fuori a chiedere vasi da tutti i tuoi vicini: vasi vuoti, e non pochi! Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli. Versa olio in tutti quei vasi e i pieni mettili da parte». Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi le porgevano e lei versava. Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L’olio cessò. Ella andò a riferire la cosa all’uomo di Dio, che le disse: «Va’, vendi l’olio e paga il tuo debito; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà» (2Re 4,3-7). Da Baal‑Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”». Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore (2Re 4,42-44).

Il fine primario del miracolo non è il miracolo in sé. Il miracolo è via, segno, strumento per condurre alla vera fede. Per il miracolo Elia ed Eliseo sono riconosciuti uomini di Dio, persone attraverso le quali agisce e parla il Signore. La Parola di Dio è sulle loro labbra. Se la loro è Parola di Dio, essa va ascoltata, perché in essa è la vera salvezza. La stessa cosa vale per Gesù. I suoi miracoli servono per attestare che Lui è da Dio più di tutti gli altri. Infatti il popolo dal miracolo oggi passa alla vera fede in Cristo: “Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!”.

Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Accade però – e questo sempre accadrà – che il popolo dalla vera fede trae una conclusione sbagliata. Il popolo decide di prendere Gesù e farlo re, ma re secondo il mondo, non secondo il Padre suo. Spetta ora a Cristo non cadere nella loro trappola.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di purissima fede in Gesù.

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