“Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti.(…) Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti”. Basta farsi una passeggiata in montagna per capire ciò che Gesù vuol dire.
Più sali, più ti arrampichi, più il panorama è mozzafiato, grande, maestoso, complessivo. Dall’alto le cose si vedono nella loro interezza, dal basso invece le si vedono solo nella misura del nostro sguardo. La superiorità di Gesù non è la superiorità degli uomini, è la superiorità di chi sta in alto appunto, di chi viene dal cielo e ha visto le cose per ciò che sono veramente.
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E fa impressione pensare che Gesù dall’alto della croce vede meglio di quelli che stanno in basso. Chi soffre capisce la vita in maniera più profonda. Chi è inchiodato su una croce guarda la realtà come Dio la guarda dal cielo, ma solo a patto che quella croce sia un’esperienza di santificazione e non di disperazione. Si può essere crocifissi e stare sottoterra, e si può essere crocifissi e stare in alto.
Gesù ci ha donato una posizione nuova per le nostre croci. Il calvario era un’altura, non una fossa. So che è difficile da accettare, ma la superiorità di cui parla Gesù, la si ottiene non dominando ma caricandosi la propria croce fin su i nostri personali Calvari. Credere nel Figlio significa seguirlo fin la su. In fin dei conti ce l’aveva detto: “chi mi ama mi segua”. In quel “seguire” si gioca tutto il nostro “credere”.
Anzi si gioca tutto. In questo senso allora la fede è un cambio di prospettiva, ma essa non viene dalle idee ma da ciò che ci accade. È la vita stessa che molto spesso ci chiama a conversione, cioè ci chiama a capovolgere le nostre visuali. Ma in questi capovolgimenti delle volte impariamo a leggere anche una bellezza nascosta che per molto tempo era rimasta nascosta alla nostra vista, e che in un capitombolo che ci è accaduto, d’un tratto ci è apparsa così evidente, così chiara, così struggente.
Negli occhi di chi soffre a volte c’è così tanta bellezza, o tanta disperazione. Da quegli occhi si capisce in che posto è stata piantata la loro croce.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 3, 31-36
Dal Vangelo secondo Giovanni
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.