Commento alle letture del 9 Aprile 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 9 Aprile 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

LO DARAI ALLA LUCE E LO CHIAMERAI GESÙ

Is 7,10-14; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38

Circa mille anni prima di questo momento il Signore aveva promesso a Davide un re dal regno eterno, senza fine. Circa sei secoli prima il profeta Isaia aveva annunziato che la vergine avrebbe partorito. Sono parole, l’una e l’altra cariche di mistero. San Paolo rivela che con la Vergine Maria viene la pienezza del tempo. I tempi cioè sono maturi, pronti, ad accogliere il Figlio di Dio che viene nella carne.

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“La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre” (2 Sam 7,16). Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Is 7,14). Dico ancora: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio (Gal 4,1-7).

Anche se la pienezza del tempo è venuta, poiché nell’opera dell’incarnazione, ha bisogno del sì della donna – da solo può sconvolgere il cielo e la terra e le lontane galassie, può creare mille mondi nuovi e infiniti universi, da solo non può però fare del suo Figlio Unigenito un figlio di Adamo per redimere i figli di Adamo – per questo manda il suo Angelo Gabriele. Questi viene, prima rivela a Maria chi è Maria secondo purissima visione celeste. Poi le annunzia cosa il Signore vuole da Lei: che le permetta di poter adempiere in Lei, per mezzo di Lei, nel suo Figlio Unigenito che dovrà nascere per Lei, da Lui, come vero uomo, tutte le sue parole proferite ai Padri fin dalla creazione del mondo. Conoscendo la purezza del cuore della Vergine Maria, l’Angelo non chiede nulla a Lei, le dice ciò che avverrà in Lei, per Lei. Poi sarà Lei a dover accogliere la volontà del Signore manifestata e lasciare che essa si compia senza alcun ostacolo da parte sua, anche al prezzo di una consacrazione piena a Dio, rinunciando ad ogni progettualità umana. Da questo istante Maria dovrà essere tutta del suo Signore per il suo Signore. Lei dovrà essere il “cielo di Dio” sulla nostra terra.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Non appena l’Angelo finisce il suo discorso, attestando che Dio chiede solo il dono di se stessa, poi ogni altra cosa sarà Lui a compierla, lei dovrà essere con il suo Signore come la polvere, senza alcuna resistenza né di volontà, né di cuore, né di mente, né di corpo, senza neanche un istante di intervallo, subito viene la sua risposta: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. In questa frazione di secondo il Verbo Eterno, il Figlio di Dio, nel suo seno verginale, diviene Figlio dell’uomo. L’Incarnazione dell’Unigenito del Padre sconvolge ogni mistero. Anche il mistero della Beata Trinità viene sconvolto. L’umanità ora è parte di esso.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci parte del mistero di Gesù

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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