Commento al Vangelo di domenica 8 aprile 2018 – p. Alessandro Cortesi op

La pagina degli Atti degli apostoli descrive lo stile di una vita comune radicata sul vangelo: la fede nel Cristo risorto genera una vita nuova. Da qui la condivisione dei beni, la fraternità e la testimonianza comune: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo ed un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune… Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano”. Il centro pulsante da cui sgorga la vita di questa comunità è la risurrezione di Gesù: “Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù”.

“Beati quelli che, pur non avendo visto crederanno”. Il IV vangelo presenta un itinerario del credere: Tommaso è testimone di questo itinerario e il suo profilo ritrae quello di ogni discepolo chiamato ad un cammino mai concluso. Tommaso è spinto infatti a passare da un rapporto con Gesù che esige evidenze, fondato sui segni ad un vedere nuovo al credere che si affida. E’ passaggio al credere in rapporto a Gesù risorto.

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Gesù si dà ad incontrare vivente ai suoi discepoli dopo la sua morte: si presenta rompendo una condizione di chiusura e di paura. Nell’offrire una narrazione di tale esperienza il IV vangelo insiste su due aspetti: Gesù Risorto, che si presenta in mezzo a loro, portando pace e donando lo Spirito è il medesimo Gesù di prima, è colui che è passato attraverso la sofferenza e la morte. La condizione nuova di vita non elimina la passione e la morte: “…mostrò loro le mani e il costato”. Sulle mani e il costato stanno i segni delle ferite. Gesù accompagna ad incontrarlo nel tener conto di tutto il suo cammino.

Ora si presenta in una condizione nuova: è il medesimo ma la sua presenza non è più come quella di prima. Ora l’incontro con lui diviene possibile in un modo nuovo. Gesù accompagna ancora con pazienza al passaggio del credere: reca ai discepoli i suoi doni, la pace, lo Spirito. Fa sorgere una gioia profonda nel cuore: l’incontro con lui sarà vissuto nell’accogliere la missione che lui affida.

Gesù è quindi il medesimo che ha percorso le strade della Palestina, che ha incontrato i suoi e ha annunciato il regno di Dio, morendo sulla croce, e nello stesso tempo egli è diverso, è il Risorto, e fa entrare i suoi in una nuova comunione con lui.

E’ dato un nuovo dono, lo Spirito: sul primo uomo Adamo Dio aveva alitato un soffio di vita (Gn 2,7), ora il soffiare di Gesù sugli apostoli è dono dello Spirito che sgorga dalla Pasqua: il IV vangelo suggerisce così che una nuova creazione che ha inizio. Sulla croce l’ultimo respiro di Gesù è consegna dello Spirito Santo (Gv 19,30: Ed egli chinato il capo donò lo Spirito). Lo Spirito è donato per continuare l’opera di Gesù di riconciliazione e perdono.

“Come il Padre ha mandato me così anch’io mando voi”: l’invio degli apostoli ha le sue radici nella missione del Figlio da parte del Padre, affonda le sue origini nel mistero della vita trinitaria e vive nel soffio dello Spirito quale dono della Pasqua. ‘come il Padre, così…’ non è indicazione di un esempio da imitare ma indica che solo radicandosi nella vita d Gesù si trova forza per poter essere testimoni: la missione del Padre è al centro e genera l’invio degli apostoli/inviati ad essere continuatori dell’opera di salvezza di Cristo.

“Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”. In queste parole è racchiuso il senso dell’intero IV vangelo: un invito e aiuto per ‘continuare a credere’. Il percorso del credere è orientato ad avere la vita inserita nel dono della comunione del Padre e del Figlio.

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II Domenica del Tempo di Pasqua

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Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». 26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». 30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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