Vangelo del Giorno – 4 aprile 2018 – don Luigi Maria Epicoco

La storia dei discepoli di Emmaus è una di quelle storie che ha sempre il suo fascino. Forse perché tutti abbiamo conosciuto sentieri come il loro. Sono i famosi sentieri di ritorno, quelli che si percorrono tutte quelle volte che ci si accorge che alla fine dei sogni purtroppo ci si sveglia.

Tornare a casa un po’ delusi è la triste esperienza che facciamo appena ci accorgiamo che la vita non è come ce la siamo immaginata. La vita è reale e contraddittoria allo stesso tempo. Noi forse pensiamo che nelle contraddizioni non possono nascondersi significati buoni per noi.

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Che nelle cose difficili, nelle storture della vita si può mietere solo rassegnazione. È Pasqua anche quando ci si accorge che ciò che stai vivendo non è proprio la vita ideale, e che in mezzo a cose che fanno male e ti costringono alla ritirata si può incontrare il Risorto. Egli è Colui che ti fa ardere di nuovo il cuore quando pensavi che ormai non ci sarebbe stato più nulla per te. Egli è Colui che ti spiega il “senso delle Scritture”, ovvero il significato nascosto negli eventi, ciò che ricollega te a un senso ultimo del vivere.

I credenti non sono dei gioiosi spensierati tutti sorrisini e testa per aria. I credenti molto spesso sono persone che hanno ricevuto tante batoste nella vita, e che il Signore è andato a raccoglierle proprio ai margini di dove si erano arenati. Ci sconvolge sempre sapere che Egli innanzitutto ci cammina accanto. Il cristianesimo non è una soluzione ma un cammino.

E lungo questo cammino può accadere che ciò che tu pensavi fosse solo un viandante qualunque, invece era Gesù. I cammini a volte sono difficili, a volte più facili. Portano con sé esperienze di cadute, ma anche di ripresa. Di certo la fede è un cammino non una magra consolazione sulla vita. E dall’esperienza di questo cammino comincia la testimonianza, quella vera, quella non teorica: “Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme”.

Inizia così quella che i più chiamano missione.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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