Il commento al Vengelo del
4 Aprile 2018 su Lc 24, 13-35
Prima settimana del Tempo di Pasqua – Anno II/B
- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi: Ottava di Pasqua – S. Isidoro; B. Francesco Marto – P
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Opp. Alleluia, alleluia, alleluia.
- Letture del giorno: At 3, 1-10; Sal.104; Lc 24, 13-35
- Calendario Liturgico di Aprile
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Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Non ci batteva il cuore?
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L’episodio dei Discepoli di Emmaus è molto significativo. Vi è la presenza di Gesù Risorto che appare a due discepoli sconsolati ed afflitti nella sera della Pasqua. Si avvicina a loro, percorre la loro strada di sfiducia, cena con loro ed è riconosciuto nel gesto dello spezzare il pane.
Qui succede qualcosa di imprevisto che cambia la storia di questi due discepoli e probabilmente anche la storia dei discepoli che erano a Gerusalemme. Generalmente siamo portati ad identificarci con i discepoli che hanno incontrato il Signore; vogliamo leggere la nostra storia in parallelo con la loro e scoprire la novità di vita dell’incontro con Gesù.
Incontro nella vita, ma soprattutto nella Chiesa e nelle celebrazioni eucaristiche. È la storia della Chiesa che vi leggiamo, è Gesù che annuncia la Parola e spezza il pane. Guardiamo però anche alla comunità che sta a Gerusalemme e che aveva avuto l’annuncio di salvezza tramite Simòn Pietro, ma che era ancora incredula. L’arrivo di questi due discepoli cambia anche la loro storia; vi saranno altre apparizioni di Gesù ma è importante quello che riferiscono ora i discepoli. Il loro annuncio non è sulla loro storia. A livello della comunità il loro incontro con il Gesù Risorto si confronta con l’incontro con la vicenda di Simòn Pietro, testimone della tomba vuota.
I discepoli di Emmaus danno testimonianza della sua parola. La fede personale ha un valore immenso per la nostra vita ma ci deve essere sempre il confronto con la fede della Chiesa per poterne verificare l’autenticità.