Riflessione al Vangelo del 24 marzo 2018 – Un attimo di Pace

È conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo

Alessandro Ruffini è un soldato originario di Castelfidardo che sta marciando in ritirata con un gruppo di circa duecento soldati dopo la disfatta di Caporetto, nel novembre del ‘17.

I giovani militari sono stanchi e demoralizzati, parte di un esercito al quale è stata chiesta solo un’obbedienza passiva regolata da una disciplina ferrea.
Il generale Graziani, passandoli in rassegna, nota che Ruffini ha in bocca un sigaro.
Sfida? Distrazione?

Non importa, Graziani decide che si tratta di insubordinazione ne ordina la fucilazione sul posto contro il parere dei presenti e del sindaco che si oppone inutilmente: è meglio che uno muoia per dare un messaggio a tutti.
Forse è la paura di perdere il controllo che fa agire d’impulso il generale Graziani.

Può darsi che sia stata altrettanta paura a suggerire a farisei e capi dei sacerdoti di dare inizio alla condanna di Gesù. Probabilmente più per motivi economici che politici, perché un Dio che dona gratuitamente invece che chiedere rischia di svuotare il tesoro del tempio.

E, per quanto se ne dica, la religione sembra molto sensibile all’orientamento che le imprimono i soldi.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 11, 45-56
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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