NELLA LUCE PER RINASCERE

Lโinfedeltร di tutti
Le letture di questa domenica di Quaresima ci mostrano una storia sempre attuale che potrebbe essere riassunta con la storia dellโinfedeltร alla Parola di Dio, al suo disegno e la continua fedeltร di Dio che non abbandona mai il mondo. Lโinfedeltร del popolo coinvolge tutti: il sacerdozio, il popolo e il Tempio, immagine della santitร che diventa centro di decadenza. Dentro tutto questo il nostro Dio, misericordioso e paziente, Dio dei padri nostri, manda i suoi messaggeri perchรฉ ama i suoi figli, desidera ardentemente che nessuno vada perduto. In un primo tempo lโira di Dio si manifesta nella distruzione di Gerusalemme e del Tempio; ma il peccato, per quanto grave, non cancella la fedeltร di Dio. La sua ira รจ provvisoria e lascia il posto allโamore e al perdono. La passione di Dio per la salvezza รจ cosรฌ forte che allโincredulitร del popolo risponde con la vita del suo Figlio prediletto. La croce, eretta nel mezzo della storia di tutti i tempi, diventa lโunica possibilitร di liberazione per ogni ยซmorso velenosoยป che attanaglia il cuore.
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Guardare per essere salvi
La riflessione sapienziale aveva commentato il fatto del serpente innalzato da Mosรจ (Nm 21,4-9) in questo modo: ยซChi sivolgeva a guardarlo era salvato non da quello che vedeva, ma solo da te, salvatore di tuttiยป (Sap 16,7), e questo vale a maggior ragione per il Cristo innalzato. Solo guardando al mistero della morte e risurrezione di Gesรน, e rendendoci docili alla grazia possiamo vivere da creature redente, riconoscere e compiere quelle ยซopere buoneยป che non sono frutto della nostra esaltazione, ma sono dono preparato per noi dal Dio che salva. Nel contesto del colloquio notturno di Gesรน con Nicodemo, Gesรน si rivela qual รจ realmente e quale il suo interlocutore sta cercando: il maestro della veritร . La salvezza sta nel credere, cioรจ nel tenere lo sguardo fisso su Gesรน crocifisso, autore e perfezionatore della fede. Lโevangelista evidenzia la dimensione universale (chiunque) del dono della vita eterna. Condizione unica ed essenziale per avere tale vita, che รจ comunione con Dio, รจ la fede in Gesรน, lโaccoglienza del dono che รจ il Figlio.
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Una luce che ci rivela
In Cristo, la ยซluce รจ venuta nel mondoยป (v. 19), la luce รจ la prima creatura di Dio (Gn 1,3), essa corrisponde alla prima parola di Dio fuori di sรฉ, finchรฉ poi tutta la sua parola diventa luce sul cammino dellโuomo (Sal 119, 105). Essere di fronte a Cristo รจ come essere di fronte alla luce. Quando si รจ illuminati si appare per quello che si รจ, la nostra veritร non puรฒ nascondersi e i travestimenti non sono possibili. Accogliere Cristo รจ come offrire la propria faccia a Lui per essere illuminati. Nascondersi da questa luce vuol dire amare le tenebre, ricercare la finzione del travestimento. E questo รจ giร un giudizio di condanna perchรฉ vuol dire rimanere risucchiati nellโabisso delle tenebre. I testi negano la concezione che enfatizza lโindividuo, la sua ricerca di perfezione. La radicale ยซnon pauraยป di Dio a porsi in relazione con lโumanitร ferita รจ il segreto della pace. Dio non teme, ma anzi vuole porsi in relazione con lโumanitร : anche se รจ unโumanitร di ยซmortiยป come afferma lโApostolo (Ef 2,5); anche se si tratta di un ยซmondoยป che la santitร di Dio non potrebbe che condannare. La relazione precede la sua accettazione: ognuno di noi ยซsi trova davantiยป lโatto indiscutibile dellโamore di Dio nella croce del Cristo.
Il superamento dei pregiudizi
Paolo parla di Dio come ricco di misericordia. A noi รจ chiesto di credere a questo amore inaudito del Padre. Nellโatto di fede si anticipa la fine dei tempi. Nel confronto quotidiano con lโamore del Padre si gioca tutto il nostro futuro. Chi crede e accoglie Cristo รจ un figlio del Regno, egli รจ giร al di lร , รจ giร dentro le ultime cose. Gesรน non aspetta il nostro consenso per dare la vita per noi. Il suo innalzamento sulla croce รจ decisione-obbedienza solo sua. Ovviamente, quindi, la misericordia non puรฒ essere meritata o conquistata. Puรฒ solo essere trovata e accolta. Certo, accettare questo รจ estremamente impegnativo, perchรฉ costringe a uscire non tanto dalle tenebre dei nostri peccati, quanto dalle tenebre ben piรน drammatiche dei nostri giudizi. Questa luce che svela che tutti siamo prigionieri del Male รจ insopportabile: ยซโฆgli uomini hanno preferito le tenebre alla luceยป, perchรฉ la luce rivelerebbe che nessuno ha diritto al ยซpostoยป, ma tutti lo possiamo ricevere solo dalla misericordia dalla quale siamo visitati e avvolti.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Ti senti disposto ad accogliere Cristo? Che cosa valorizzi della sua presenza?
- Senti la necessitร di purificare qualcosa dellโimmagine che hai del Cristo?
IN FAMIGLIA
Alla persona che, in questo tempo, si mostra piรน serena in famiglia facciamo unโintervista. Ogni singolo membro formula una domanda che aiuti a capire e rivelare che cosa passa nellโanimo di chi intervistiamo. Alla fine di questa esercitazione gli possiamo chiedere quale gli รจ sembrata la domanda piรน pertinente in ordine alla presentazione della sua serenitร .
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B โ ElleDiCi | Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo di Quaresima โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- 2 Cr 36, 14-16. 19-23; Sal. 136; Ef 2, 4-10; Gv 3, 14-21
Gv 3, 14-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
14E come Mosรฉ innalzรฒ il serpente nel deserto, cosรฌ bisogna che sia innalzato il Figlio dellโuomo, 15perchรฉ chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโunigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la veritร viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 11 โ 17 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima IV
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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