La parola è dono di Dio e possiamo usarla male sia con l’omertà, il silenzio che copre il male, il silenzio dell’indifferenza; sia con la maldicenza, il parlare contro, il parlare per dividere.
La parola che è dono di Dio a Dio deve rendere testimonianza così come la nostra vita deve apparire disegnata dal suo dito, come la vita di Gesù
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Poesia
Il demonio non sempre fa rumore
Sa anche tacere.
Sa anche chiudere la bocca. La sua e la mia.
Ma anche da muto.
Ma anche senza rumore.
Tu lo scovi.
Tu lo scacci.
Con te sono al sicuro.
Se ci sei tu.
Non c’è il demonio.
Con te sono al sicuro.
No.
Non scaccia i demoni con la forza del capo.
Non scaccia i demoni perché è demone.
Solo l’amore scaccia, cancella, elimina, il male.
Solo la forza della sua parola, della sua vita, basta.
Basta vivere per vincere la morte.
Basta amare per vincere l’odio.
Basta parlare per vincere il silenzio.
Basti tu per vincere il demonio.
Basta un dito di Dio.
Basta una briciola d’amore.
E il demonio fugge.
E l’odio perde.
Basta una fessura a dividere.
E tutto cade in rovina.
Dove c’è il demonio, i regni cadono, tutto è diviso.
Basta una fessura.
Dove ci sei tu, amore mio.
Dove ci sei tu, c’è Dio.
E con un dito mi apre la bocca.
E con un dito raddrizza la mia casa.
La mia vita.
E con un dito mi rimetti in piedi.
Amore mio giudica tu la mia vita.
Sei tu il regno che aspettavo.
Non voglio armarmi.
Nessun’arma.
Nessuna forza.
Può difendermi dal demonio e dal suo regno.
Sono tanti.
Sono forti.
Non è con la forza che li fermerò.
Non è con le guardie, con le armi.
Che li fermerò.
Voglio te.
Unita a te.
Con te dentro.
Unita a te.
Con te intorno a me.
Come roccia.
Come cinta.
Non disperderò nulla.
Non perderò nulla.
La forza di un abbraccio.
Fermerà.
Caccerà.
Ogni male.
Esiste una sola casa.
Che non cade.
Esiste un solo regno.
Che non va in rovina.
È retto da un dito.
È protetto da una carezza. Il dito di Dio.
La carezza di Dio.
La tua presenza.
Voglio quella casa.
Voglio quel regno.
Voglio te.
Sei tu il segno.
Sei tu il cielo.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 11, 14-23
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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