Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 11 marzo 2018.
Il Vangelo di questa 4 domenica di Quaresima ci presenta alcuni segni e simboli da osservare e valutare per la nostra breve riflessione. Prima di tutto il serpente. “come Mosè – dice Gesù a Nicodemo – come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo”.
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Gesù si riferisce al libro dei Numeri quando il popolo ebreo si ribellò a Dio che lo punì con la piaga dei serpenti velenosi. Il popolo, pentito, chiese perdono al Signore, il quale disse a Mosè: “Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque lo guarderà, resterà in vita”.
Il serpente, segno di morte e di pericolo, di disgrazia e fallimento, innalzato diventa segno di vita. Come segno di vita diventa la croce sulla quale viene innalzato Cristo. La croce che è sofferenza, supplizio, disperazione e angoscia è stata vinta da quel Gesù ed è diventata per noi ritorno alla vita, risurrezione e rinascita. Cioè, salvezza. Il Padre non ha mandato suo Figlio per giudicarmi e condannarmi.
lo ha mandato perché mi possa salvare attraverso di Lui. Non è venuto per condannare e giudicare, ma a salvare. Una bella bastonata sulla nostra testa! A noi, abituati a giudicare gli altri, a cucire vestiti su misura, a condannare senza appello, a isolare chi non la pensa come me e inchiodarlo sul patibolo della emarginazione. Sempre pronti al risentimento, alla indifferenza e al rancore.
Poco inclini alla comprensione e tolleranza, sempre pronti alla vendetta più che al perdono. “Dio non ha mandato suo Figlio a condannare, ma a salvare”. Veramente una bella bastonata in testa per noi che ci crediamo e professiamo cristiani.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- 2 Cr 36, 14-16. 19-23; Sal. 136; Ef 2, 4-10; Gv 3, 14-21
Gv 3, 14-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
14E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 11 – 17 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima IV
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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