Cardinali svegliati in piena notte, altri avvisati da parenti e amici con un sms. Qualcuno addirittura informato mentre si trovava in aeroporto, nella savana o al pranzo con gli amici.
È l’effetto sorpresa di Francesco, che ha sconvolto le vite di questi uomini di Chiesa provenienti dai quattro angoli della terra e diventati all’improvviso collaboratori del vescovo di Roma. In questo volume, per la prima volta tutti insieme, i nuovi porporati di Francesco si raccontano e svelano anche particolari curiosi delle loro vite.
I cardinali elettori scelti da Bergoglio, dal Segretario di Stato, Pietro Parolin, al vescovo delle Isole Tonga, Soane Patita Paini Mafi, raccontano soprattutto il contesto in cui svolgono il loro servizio, con le sfide presenti e future che la Chiesa dovrà affrontare, svelando anche i motivi, finora nascosti, di tante scelte inconsuete di Jorge Mario Bergoglio.
Perché Francesco predilige le diocesi della “fine del mondo” a scapito di quelle storicamente cardinalizie? Perché non informa prima i nuovi porporati destinati a ricevere la berretta? Un viaggio che parte dal cuore della cristianità, la Città del Vaticano, e che finisce in Oceania, attraversando tutti gli altri continenti.
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di Fabio Marchese Ragona
Cardinali svegliati in piena notte, altri avvisati dai parenti, altri ancora che, guardando gli sms dei parrocchiani, non credevano ai propri occhi pensando a uno scherzo. Sono i nuovi porporati di Papa Francesco, entrati nel Sacro Collegio da un giorno all’altro, a sorpresa, in puro stile Bergoglio.
Se una volta i nuovi cardinali scelti dal Papa erano avvisati almeno due o tre giorni prima dalla nunziatura apostolica presente nel proprio Paese, oggi la musica è cambiata e Francesco, superato ogni protocollo, preferisce annunciare i nomi dei suoi nuovi collaboratori al termine dell’Angelus domenicale, senza avvisare prima i diretti interessati. Il salesiano Charles Bo, arcivescovo di Yangon, in Myanmar, ad esempio, non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventato cardinale (l’ha saputo dalla nipote Rosa che vive in Australia), così come l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, che si trovava in una parrocchia di paese a dire messa, o quello di Bangui, Dieudonné Nzapalainga, il più giovane porporato del Collegio cardinalizio, colto di sorpresa dalla notizia della sua nomina mentre si trovava nella savana.
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Ma andiamo con ordine: i cardinali (dal latino cardo, che significa cardine, perno) «vengono scelti liberamente dal Romano Pontefice», spiega il Codice di Diritto Canonico, «tra gli uomini che siano costituiti nell’ordine del presbiterato, in modo eminente (da qui l’appellativo “Eminenza” utilizzato per rivolgersi a un cardinale) distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari». Questi prescelti vengono “creati” cardinali dal Papa: l’utilizzo del verbo creare (e non “consacrare”) sta a significare che la scelta è esclusivamente del Pontefice, senza condizionamenti, e che non si tratta di una consacrazione (come avviene per i vescovi), perché quello di cardinale non è un ministero.
I porporati (detti così per il colore porpora della loro veste), nonostante l’età spesso avanzata, devono essere pronti a difendere il Papa e la fede fino allo spargimento del sangue. Il loro compito inizia da qui, da una formula latina che pronuncia il Papa durante la cerimonia nella basilica di San Pietro per la loro creazione. «Usque ad sanguinis effusionem» dice il Pontefice, cioè fino al sacrificio della propria vita: ed ecco spiegato il motivo per cui la veste dei cardinali è color porpora, rossa come il sangue.
Una volta creati, entrano a far parte del Collegio cardinalizio, una sorta di Senato del Papa: all’interno del collegio troviamo i cardinali elettori e quelli non elettori. Gli elettori, che partecipano al conclave per l’elezione del Papa (devono essere al massimo 120 secondo il tetto fissato da Paolo VI, anche se il numero viene spesso superato), per poter godere del diritto di voto non devono aver compiuto gli 80 anni; in caso contrario rientrano tra i cosiddetti cardinali “ultraottantenni” che perdono il diritto di accesso al conclave.
Con questo volume, contenente interviste inedite a quasi tutti i nuovi cardinali elettori scelti da Francesco, si raccontano delle storie, si respira l’aria dei Paesi dove i più stretti collaboratori del Papa vivono, immersi nelle tradizioni, nei loro problemi, drammi e speranze. Tutto ciò condito con particolari curiosi sulla vita di questi porporati: c’è, ad esempio, chi vive con la mamma e porta sempre i jeans, chi si sveglia all’alba per fare sollevamento pesi in palestra, chi gira in motorino, chi da bambino giocava a dire messa, chi faceva il pastore, chi il lavapiatti e il graphic designer, chi si diletta al pianoforte e chi, nei momenti liberi, si rifugia in uno chalet fuori città. I porporati svelano anche i motivi dietro a molte scelte di Bergoglio, finora rimasti inediti: perché, ad esempio, il Papa non comunica mai in anticipo l’elenco dei nuovi cardinali? Perché molte diocesi, storicamente cardinalizie, con Francesco non hanno più la porpora? Questi e altri dubbi vengono oggi risolti dalla viva voce dei diretti interessati.
In ogni capitolo, abbiamo immaginato un momento della vita quotidiana del cardinale interessato o addirittura il momento della scoperta della nomina, alternando a questi racconti le risposte che i porporati hanno voluto darci su svariati temi. I cardinali di Francesco s’interrogano su Amoris laetitia, riforma della Curia Romana, dialogo con l’islam, crisi di vocazioni, aborto, eutanasia, giustizia, migranti e secolarizzazione dell’Europa, fino a discutere del futuro della Chiesa e delle sfide che l’attendono nei prossimi anni. Dietro la figura di Francesco, attraverso i suoi cardinali, c’è una Chiesa attiva, moderna, che usa e sfrutta al meglio le nuove tecnologie (e questo libro esiste anche grazie a esse), guidata da uomini di fiducia del Pontefice che oggi si raccontano a 360 gradi, senza filtri, da veri “eminentissimi” testimoni del Vangelo.
È un giro del mondo inedito, dalle isole Tonga al Cile, fino a raggiungere l’Italia e la Città del Vaticano, luogo da dove il viaggio prende il via. Perché in questo libro c’è anche il racconto di chi vive, fianco a fianco, con Papa Francesco, all’interno della Curia Romana, e che con lui, oggi, sta cercando di cambiare le cose.