Come intendere questo passo del vangelo che ci viene proposto verso l’inizio della Quaresima? Siamo quelli che hanno lo Sposo in mezzo a loro?
O quelli che digiunano perché lo Sposo è stato tolto loro? Non dobbiamo pensare a un aut-aut: lo Sposo è in mezzo a noi e con noi fino alla fine dei secoli, ma allo stesso tempo è “assente”, è celato ai nostri sensi, e siamo in attesa della sua manifestazione nella gloria.
Con il digiuno, con la fame e la sete, diciamo carnalmente quanto ci manca l’Amato. E così questo vangelo viene a ricordarci che il digiuno essenzialmente non è tanto un’opera ascetica, quanto un fremito nuziale, è l’attesa dell’anima Sposa che sa che il vero nutrimento della sua vita è lo Sposo.
Robert Cheaib (Fonte)
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 9, 14-15
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.