Commento al Vangelo di domenica 18 febbraio 2018 – p. Alessandro Cortesi op

“Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi… e non ci saranno più le acque del diluvio…”. La quaresima è tempo per sostare e orientare il nostro cammino ad accogliere l’alleanza donata da Dio. La prima lettura di queste domeniche accompagna a ripercorrere e ricordare le diverse alleanze di Dio. Dono di vita e di fedeltà non solo per l’umanità ma per tutta la creazione. Dopo il diluvio e le sue distruzioni, l’arco da guerra, simbolo di ogni arma, è appeso per sempre tra le nubi e diviene arco che unisce cielo e terra. L’arcobaleno si fa segno e ricordo di un incontro che non viene meno e di un sogno di pace. Quaresima è tempo favorevole per ricordare questa alleanza, il disegno di pace nonostante ogni contraddizione e malvagità umana.

La lettera di Pietro che sottolinea il senso battesimale della quaresima, ricorda il diluvio in riferimento al battesimo: prepararsi alla pasqua è cammino battesimale per riscoprire come nelle acque del battesimo, rinasciamo come nuove creature in Cristo, nostra Pasqua.

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La breve narrazione delle tentazioni di Gesù nel deserto è seguita dal primo annuncio del vangelo nei suoi caratteri essenziali.

Marco introduce questo brano utilizzando un avverbio a lui caro: ‘e subito’. E’ indicazione di scelte compiute sotto l’ispirazione dello Spirito (1,10.16.20.23.39). Poi dice solamente che Gesù ‘fu espulso’ nel deserto. Gesù è ‘spinto fuori’ dallo Spirito: un rinvio all’essere gettato fuori di Adamo dal paradiso. Gesù è presentato nei tratti di colui che assume la condizione di Adamo, è vicino all’Adamo che nel deserto vive la prova.

E’ così anche sottolineata l’azione dello Spirito nella vita di Gesù: lo Spirito sceso su di lui al battesimo ora lo spinge nel deserto. E con l’accenno al deserto si ricordano così i quaranta giorni di Mosè (Es 24,18), il cammino di Elia (Re 19,8), la vicenda del popolo d’Israele (Dt 8,2). Deserto è luogo della prova e della fatica, ma è anche luogo del fidanzamento, della tenerezza di Dio (Os 2,16).

Marco non si dilunga nella narrazione delle tentazioni. Al centro pone il confronto con il grande avversario, satana, personificazione del male. Non è solo un momento ma Gesù in tutta la sua vita vive questo combattimento. E’ Gesù – ci dice Marco – il più forte, venuto per legare il suo nemico e per saccheggiarne la dimora. La tentazione che Marco vede iniziarsi nel deserto continua e riguarda l’identità di Gesù, la sua via. E’ la tentazione di Gesù ma sarà anche dei discepoli quando avranno davanti il messianismo della violenza e del trionfo umano: “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione” (Mc 14,38).

Nei quaranta giorni accanto a Gesù stanno le bestie selvatiche e gli angeli. La presenza degli animali e la loro tranquillità sottolinea una situazione di armonia fra tutti gli esseri, ed evoca il ricordo del racconto della creazione. Gesù inaugura una creazione nuova segnata dalla pace; anche le fiere, che nella Bibbia sono considerate una grande minaccia alla vita umana (Ez 14,21; Ap 6,8) sono in pace. Isaia con sguardo profetico aveva annunciato un tempo in cui il lupo sarebbe stato accanto al capretto e il vitello e il cucciolo di leone avrebbero pascolato insieme (Is 11,6ss.). Gli angeli sono creature celesti, inviati di Dio (Sal 91,11). Dicono che cielo e terra non sono separati e distanti, ma trovano nuova comunicazione. Sono anche segno del rapporto tra Gesù e il Padre. Gesù è riconosciuto come Figlio, in lui è presente l’armonia della creazione, e nel suo volto traspare il volto dell’Adamo che ha vinto le forze di ogni male, di ogni violenza.

Nel deserto Gesù è così presentato come messia che vince Satana, e vive una condizione di pace con la natura, con gli animali, con Dio. La sua identità è del Figlio amato dal Padre. Ha inizio un mondo nuovo, riconciliato e in pace. Nel deserto lotta contro il male e tutta la sua vita sarà un percorso di liberazione e guarigione che Gesù comunica aprendo a nuovi rapporti di pace, con la natura, con gli altri, con Dio.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Prima Domenica di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 Febbraio 2018 anche qui.

Mc 1, 12-15
Dal Vangelo secondo Marco
12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. 14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 – 24 Febbraio 2018
  • Tempo di Quaresima I
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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