Commento al Vangelo del 24 gennaio 2018 – don Mauro Leonardi

Ascoltare la parola e portare frutto significa attendere, essere gli ultimi che il seminatore incontra per strada. Temere che la speranza, coltivata tanto fedelmente, rimanga sterile.

Ma proprio in questa pazienza umile, in questa forza silenziosa, Dio lascia andare il seme del proprio Verbo. E proprio in questa povertà, la sua Parola può mettere radici e portare frutto.

Poesia

Sei in mezzo al mare.
E io qui, a riva.
Pochi metri d’acqua tra me e te.
Sento la tua voce.
Ma vorrei stare ancora più vicina.
Senza nulla che ci divida.

Quando esco dalle tue mani.
Mi sento mangiata.
Mi sento bruciata.
Mi sento soffocare.
Mi sento sterile.
E, poi, all’improvviso, una parte di me inizia a vivere di nuovo, a dare frutto.
Molto frutto.
Tu non mi lasci mai.
Anche se esco dalla tua mano.
Tu non mi abbandoni mai.
Anche se siamo lontani.
Tu sei in me.
Fiorirò, vivrò, darò frutti.
Che sono i tuoi.

Io so di te.
Io vengo da te.
Io torno a te.

Parola come seme.
Non basta essere terra.
Ce ne vuole tanta.
Per proteggere le radici ce ne vuole di quella buona.
Per nutrire le radici ci vuole che si richiuda sul seme.
Per coprire e nasconderne la delicatezza.
E poi ci vuole tempo.
Perché il seme muoia.
Perché la pianta nasca.
Perché il frutto sia pronto.

Sono terra.
Da aprire.
Da solcare.
Da penetrare.
Da attendere.
Da cogliere.

Sei il mio seme.
Saprò proteggerti.
Dammi tempo.
Insegnami la pazienza.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 4, 1-20
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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