Viaggio Apostolico in Cile e Perù: Incontro con i giornalisti durante il volo diretto in Cile

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO IN CILE E PERÙ
(15-22 GENNAIO 2018)

SALUTO DEL SANTO PADRE AI GIORNALISTI
DURANTE IL VOLO DIRETTO IN CILE

Volo Papale
Lunedì, 15 gennaio 2018

Greg Burke:

Santità, grazie. Grazie prima di tutto per il pensiero di stamattina: tutti abbiamo ricevuto la cartolina [con l’immagine del bambino] di Nagasaki. E grazie soprattutto per la possibilità di viaggiare con Lei. Siamo pieni: 70 persone, inclusi, credo, 12 di Cile e Perù, quindi 12 nuovi. Approfitto per dire loro che è un saluto, non sono 70 domande, quando adesso facciamo il giro. Tutto qua. Forse Lei vuole dire qualcosa…

Papa Francesco:

Buongiorno!

Vi auguro buon viaggio. Mi hanno detto dall’Alitalia che il volo Roma-Santiago è il volo diretto più lungo che ha l’Alitalia: quindici ore e quaranta, o venti, non so… Avremo tempo per riposare, lavorare, tante cose. Grazie per il vostro lavoro che sarà impegnativo: tre giorni in un Paese, tre giorni nell’altro… Per me non sarà tanto difficile nel Cile perché ho studiato lì un anno, ho tanti amici, e conosco bene – mah, bene… conosco di più –. Invece in Perù conosco meno, perché ci sono andato due o tre volte per convegni, incontri.

Poi, Greg parlava di questo che vi ho dato [la cartolina]: questa l’ho trovata per caso. È stata scattata nel 1945, sul retro ci sono i dati. È un bambino, con il suo fratellino morto sulle spalle, mentre aspetta il suo turno davanti al crematorio, a Nagasaki, dopo la bomba. Io mi sono commosso quando ho visto questa [foto], e ho osato scrivere soltanto “Il frutto della guerra”. E ho pensato di farla ristampare e darla, perché un’immagine del genere commuove più di mille parole. Per questo ho voluto condividerla con voi.

E grazie per il vostro lavoro!

Greg Burke:

Grazie!