La trasgressione del sabato operata dai discepoli di Gesù non è una faccenda che va vantata. Potremmo erroneamente pensare che Gesù inviti a trasgredire le regole per un fantomatico valore supremo di fare ciò che ci va di fare o semplicemente si crede giusto fare. Delle volte il primato della coscienza si trasforma nel primato del relativismo etico: ognuno fa come meglio crede.
Ma l’intento di Gesù non è quello di giustificare i discepoli ma di invitare a guardare dentro l’atteggiamento rigido dei farisei. Che cosa nasconde il nostro attaccamento eccessivo a regole e schemi? Forse nasconde un bisogno di sicurezza. E ciò non è una cosa brutta. Ma potrebbe diventare un problema se la ricerca della sicurezza diventa compulsiva al punto da credere che la vita si regge solo perché ci sono degli schemi.
Credo che tutti ci siamo accorti che la vita è sempre più grande di uno schema e che se esistono delle regole esistono per riuscire a raccapezzarsi, ma poi bisogna sempre essere pronti all’imprevisto, a ciò che è fuori dallo schema, a ciò che non si può calcolare eppure c’è. Se la vita assomigliasse alla navigazione dovremmo dire che esistono regole precise che rendono possibile una navigazione.
Ma una tempesta improvvisa delle volte spinge a cambiare i piani, gli schemi, i protocolli, le regole, e questo allo scopo di non morire, di preservare la vita stessa, e la possibilità del viaggio. È questo che tenta di dire Gesù raccontano l’episodio riferito al re Davide: “«Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?»”.
Un credente è uno che ha un rispetto profondo delle regole ma non le fa diventare un idolo. Si ricorda sempre di ciò che viene prima e di ciò che viene dopo. Un cristiano non snobba il sabato, si ricorda però che esso è al servizio dell’uomo e non il contrario.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 2, 23-28
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.