Il commento alle letture del 15 gennaio 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
MA VINO NUOVO IN OTRI NUOVI!
Il profeta Isaia aveva già annunziato al popolo quale era il digiuno amato da Dio: la piena osservanza dei suoi comandamenti, compreso tutto il Codice della Santità. Vivere tutta la Legge dell’Alleanza e quella dell’imitazione della santità di Dio è tutto per l’uomo. Non occorre che si aggiunga altro. Alla Legge di Dio che è perfetta, nulla si aggiunge e nulla si toglie. Il Signore sempre ha chiesto l’obbedienza alla sua Parola.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!».
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato (Is 58,1-14).
Se già l’Antica Alleanza non può essere contenuta nell’otre vecchio del digiuno, potrà la Nuova Alleanza, che è Cristo Crocifisso che ci chiede di farci crocifissi in Lui per la redenzione dell’umanità, essere contenuta e manifestata da un così otre vecchio? L’otre nuovo della Nuova Alleanza è lo Spirito Santo. Si diviene corpo di Cristo, ci si versa nell’otre sempre nuovo dello Spirito Santo, si raggiunge, sempre contenuti in Lui, la perfetta conformazione a Cristo Crocifisso, in cammino che mai dovrà interrompersi. Nessun otre umano e non solo il digiuno potrà contenere Cristo Crocifisso e il cristiano crocifisso in Lui per la redenzione dei suoi fratelli. Solo lo Spirito Santo lo potrà contenere. Solo lo Spirito del Signore potrà portare il cristiano fino alla crocifissione.
I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
È giusto allora che ognuno si chieda: “Sono io versato nell’otre vecchio o nell’otre nuovo?”. Ma anche: “Sono costruttore di otri umani, oppure sono versato nell’otre dello Spirito Santo e indico lo Spirito come unico e solo otre nel quale ogni cristiano dovrà essere versato se vuole raggiungere Cristo nella sua crocifissione per godere domani la sua gloria nei cieli eterni?”. Sono domande alle quali urge dare una risposta. Gesù è divinamente saggio. Lascia negli otri vecchi coloro che vogliono rimanere in essi. Indica però loro che vi è un otre nuovo nel quale va versato il vino nuovo che è il suo Mistero. Se non sempre si può svelare tutta la verità, essa sempre va però annunziata.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, versateci nell’otre dello Spirito.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 2, 18-22
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.