Il funerale di Alex e Luca? Prima di parlare bisognerebbe informarsi

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Alex e Luca erano due ragazzi omosessuali morti la scorsa notte di Capodanno a causa delle esalazioni di monossido di carbonio in una villetta di montagna a Ferrara di Monte Baldo. I genitori avevano chiesto il funerale in chiesa e don Roberto Castagnaro, il parroco, aveva accolto la loro richiesta “da buon pastore in sintonia con il vescovo del quale ho rispetto e stima”. La notizia sarebbe finita qui se alcuni Catholically Correct non avessero gridato allo scandalo improvvisandosi giudici di qualcosa che non conoscono e che non è di loro competenza.

La festa dell’Epifania da poco trascorsa ha ricordato a tutti noi che i Magi affrontano un viaggio di migliaia di chilometri e lungo due anni per andare a vedere di persona come stavano le cose a proposito del neonato “Re dei Giudei” annunciato dal sorgere della sua stella. Essi, inconsapevolmente, vivevano già il “vieni e vedi” (Cfr Gv 1,39) che quello stesso Cristo avrebbe predicato da adulto qualche anno dopo. Al contrario dei Magi, Erode invece non si reca a Betlemme (vicinissima a Gerusalemme dove abitava) ma convoca una riunione “di esperti” e, partendo dal pregiudizio per cui quel Cristo gli avrebbe insidiato la poltrona, condanna a morte lui e i coetanei leggendo alla luce della propria ideologia informazioni che non ha verificato. Così si comportano quei cattolici che criticano e giudicano i legittimi pastori dalle loro poltrone, consultando “sommi sacerdoti e scribi” (Mt 2,4), ma non si attengono al primo e più elementare criterio pastorale che da sempre la Chiesa osserva: conoscere direttamente e nel concreto le persone e i fatti. 

Massimo Borghesi, autore del primo studio scientifico sul pensiero di Papa Francesco, ha giustamente osservato che la confusione nella Chiesa esiste però “a provocarla non è certo il Papa ma sono coloro che, per avversarlo, non esitano a moltiplicare le voci di dissenso”. Qualsiasi cristiano è convinto che quando un parroco in comunione con il proprio vescovo prende una certa decisione pastorale, sa quello che fa. In concreto ha gli elementi migliori per decidere e giudicare se celebrare o no dei funerali perché è sul posto, vive e condivide la vita della gente cui dona il proprio tempo e le proprie fatiche. 

È fin troppo chiaro invece il disegno dei leoni della tastiera che sentenziano contro i legittimi pastori contando like, copie vendute, voti potenziali alle prossime elezioni e passate televisive. Come dice lo studioso:  “Hanno bisogno del negativo per “essere”. Per loro porsi significa opporsi”

Fonte: don Mauro Leonardi – Via Agi

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