Facebook. Il profilo dell’uomo e di Dio

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Il poeta e filosofo Marco Guzzi mostra come il “social” per eccellenza possa essere qualcosa di più di uno strumento per fare “amicizia”, per replicare all’infinito la nostra povera immagine.

La collana Crocevia, ideata e diretta dal poeta e filosofo Marco Guzzi, nasce dalla consapevolezza che viviamo in una fase storica di enormi trasformazioni, addirittura di svolta antropologica, in cui però mancano chiavi interpretative adeguate per attraversare questo tempo in modo positivo, come tempo propizio per l’emersione di una nuova figura di umanità. Il progetto editoriale contiene un più ambizioso progetto culturale e si rivolge a quel pubblico, continuamente in crescita, che sta cercando risposte al proprio smarrimento interiore e che spesso non si sente rappresentato dalle proposte della cultura dominante. La collana offre testi di vario genere: interviste, manuali, libri collettivi, e saggi, che comunque possano aiutare il lettore a riprendere con nuovo slancio il cammino personale e storico-collettivo, segnalando le straordinarie opportunità di crescita che questa epoca sta aprendo.

Il nuovo titolo della collana, Facebook. Il profilo dell’uomo di Dio, nasce da un esperimento reale: tentare su Facebook una comunicazione alta ma al contempo popolare, proporre un linguaggio semplice ma forte, sintetico ma denso di significati. Scrive l’Autore: “Volevo fare della Pagina del mo- vimento Darsi pace un luogo in cui le persone potessero trovare conforto, rallegrarsi e, a volte, addirittura illuminarsi. Volevo tentare un uso spirituale, missionario, di un social network che sta degenerando nella violenza verbale, nel narcisismo più infantile, nella chiacchiera. L’esperimento è riuscito: in meno di due anni abbiamo aggregato migliaia di nuove persone che hanno iniziato a dialogare senza gridare, senza insultarsi, cercando insieme quelle parole inaudite e fiammeggianti che aspettano di irrompere nella storia per rinnovare una civiltà troppo inaridita”.

Ecco allora che il testo mostra in modo concreto come il “social” per eccellenza possa essere qualcosa di più di uno strumento per fare “amicizia”, per replicare all’infinito la nostra povera immagine, il selfie dei nostri volti già sbiaditi, quasi fosse l’unico luogo in cui illuderci di essere ascoltati e quindi, in definitiva, di esistere. Scrive ancora Guzzi: “Io sono qui su Facebook per contestare ogni limite, anche quello sancito dalla morte, e per fondare su questa follia una comunicazione inaudita, ma ormai necessaria”.

Note aggiuntive sull’autoreMarco Guzzi (1955), poeta e filosofo, è sposato e ha tre figli. Nel 1999 ha fondato i gruppi di liberazione interiore « Darsi pace ». Dal 1985 al 1998 ha condotto alcune delle principali trasmissioni di dialogo con il pubblico di Radio-Rai, quali Dentro la sera, 3131, Sognando il giorno. Tra il 1985 e il 2002 ha diretto i seminari poetici e filosofici del Centro Internazionale Eugenio Montale di Roma. Nel 2005 ha cominciato la sua attività di docente presso il Claretianum, Istituto di teologia della vita consacrata dell’Università Lateranense. Dal 2008 è professore invitato della facoltà di Scienze dell’educa- zione dell’Università Pontificia Salesiana. Nel 2009 Benedetto XVI lo ha nominato membro della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. È autore di numerosi volumi, sia in ambito poetico sia in ambito teorico. Con Paoline ha pubblicato, tra gli altri: Darsi pace (20178), Per donarsi (2016, con cd),

Yoga e preghiera cristiana (20173), Il cuore a nudo (20163), Imparare ad amare (2013), Parole per nascere (2014), L’Insurrezione (2015), Fede e Rivoluzione (2017). www.marcoguzzi.it, www.darsipace.it

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