Nel cammino di rinascita della fede, di accoglienza del Signore, troviamo accanto a noi fratelli e sorelle che, a volte inconsapevolmente, ci conducono verso Dio. Sono i profeti di oggi: persone che indicano con determinazione la strada che ci porta verso la conversione, che ci spalanca all’accoglienza.
Il più grande fra i profeti, dice Gesù, è stato Giovanni. Proprio quel Giovanni che ha faticato a riconoscere nel Maestro il Messia atteso, tormentato dai dubbi per il profilo inatteso del Signore. Proprio quel Giovanni a volte eccessivo e radicale che ha affascinato e radunato le folle accanto a sé ma che ha faticato ad entrare nella logica del perdono evangelico. Lui è un grande, nonostante i suoi limiti, per la profonda passione che lo ha animato e lo ha spinto a donare la sua vita al servizio del Regno.
E Gesù ci ricorda che per credere ci vuole forza e coraggio. E che credere comporta una lotta contro la violenza dentro e accanto a noi. La fede non è affare di mezze calzette ma di persone che sanno scegliere e che vogliono conoscere e che sanno mettersi in discussione. Il nostro tempo ha urgente bisogno di credenti motivati e determinati. Come Giovanni.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.