GIORNO 08 DICEMBRE 2017- SOLENNITÀ
ANTIFONA
La Vergine Maria annunzia il suo mistero. Essa è tutta opera di Dio. È opera di Dio nella sua anima, nel suo spirito, nel suo corpo, nei pensieri e nella volontà.
Esulto e gioisco nel Signore, l’anima mia si allieta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come una sposa adornata di gioielli (Is 61,10).
Se Lei è la Creatura Immacolata, la Piena di Grazia, se Lei è adornata con la luce di Dio dentro e fuori, non è suo merito. Tutto in Lei è purissimo dono di Dio.
Se Lei è la Creatura più eccelsa sulla terra e nei cieli, se nessuna creatura è pari a Lei in bellezza e in santità, lo è, perché il Signore così ha voluto che fosse.
Dobbiamo essere di onestà purissima nella verità. Maria è grande non perché la Chiesa l’ha fatta grande. Lei è grande perché Dio l’ha fatta grande.
Se si deve benedire Dio per ogni opera da Lui fatta, molto di più si deve benedire Dio per quest’opera che è la meraviglia delle meraviglie.
COLLETTA
Dio ha fatto Maria Immacolata e Piena di Grazia perché fosse degna dimora per il Figlio suo. Attenzione: non solo dimora come la tenda del convegno.
Neanche solo dimora come il tempio di Gerusalemme. Maria è dimora speciale. In Lei il Figlio di Dio ha abitato per farsi carne dalla sua carne, vita dalla sua vita.
Si è fatto carne e vita dalla carne e dalla vita di Maria per opera dello Spirito Santo. Chi si fa vita e carne è il Figlio Unigenito del Padre.
O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.
Maria è redenta da Cristo Gesù. È redenta non per cancellazione della colpa, ma per prevenzione. Lei per i meriti di Cristo non ha contratto la colpa.
A Lei sono stati applicati i meriti di Cristo prima ancora che Cristo li avesse fruttificati sulla Croce. In tal senso Maria è un vero prodigio della grazia.
Cosa chiede a Dio la Chiesa in questo giorno santo e ricordando quanto Lui ha fatto in Maria? Che anche noi possiamo andare a lui in santità e purezza.
Chiediamo questa grazia per intercessione di Colei che è piena di grazia. Più si è pieni di grazia e più l’intercessione è efficace. Quella di Maria è sempre efficace.
Questa fede è necessaria ad ogni discepolo di Gesù e figlio di Maria. Dobbiamo credere con fede convinta nell’efficacia dell’intercessione di Maria e chiederla.
PRIMA LETTURA – Dal libro della Genesi (Gen 3,9-15.20).
La donna e l’uomo hanno peccato, mangiando su suggestione del serpente, dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Dio scende nel giardino e chiama Adamo. Questi è nascosto e giustifica il suo nascondimento per paura. Lui è nudo e per questo si è nascosto.
Non vuole che Dio lo veda nella sua nudità. Ma l’uomo prima era stato sempre nudo e mai si era vergognato di stare alla presenza del suo Dio.
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
Se prima l’uomo era nudo e mai si era accorto di esserlo, perché ora si vede nudo? Chi gli ha fatto sapere di essere nudo? Di certo è intervento qualcuno.
La risposta di Dio è immediata. Sei nudo. Lo sei forse perché hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare? Non vi è altro motivo.
Anche la giustificazione di Adamo è immediata. Questo è avvenuto perché la donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato.
La donna non è più carne dalla sua carne, ossa dalle sue ossa. La donna non è più aiuto a lui corrispondente. È una posta accanto. Solo questo, niente più.
È questa la potenza del peccato. Ci fa vedere altro che è parte di noi, che è noi stessi come una cosa posta accanto a noi. Se è posto accanto, non è noi.
Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Anche la donna trova la sua giustificazione. Se Lei ha mangiato dell’albero, è perché il serpente l’ha ingannata. In fondo la colpa non è sua, ma del serpente.
Poiché il comando è stato dato loro, loro sono responsabili della trasgressione. Lo attesta la loro storia. Hanno trasgredito sono già nella morte.
La morte è separazione. Il loro corpo, la loro anima, il loro spirito, la loro volontà, la loro mente, il loro cuore, i loro desideri sono già nella morte. Sono separati.
La vita dell’uomo è nell’unità di ogni sua parte. Nella separazione non c’è vita, ma morte. Questa verità mai dovrà essere dimenticata. Essa fa la nostra storia.
Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Il Signore giudica ognuno secondo la sua responsabilità. Poiché tutto è partito dal serpente, il serpente è il primo ad essere convocato in giudizio.
Il serpente viene maledetto. La sua maledizione supera quella di ogni altra maledizione. Nessuna maledizione sarà come la sua, uguale o pari alla sua.
Le immagini devono rimanere immagini. La verità che è in essa è una: il serpente è maledetto per l’eternità. La sua maledizione è superiore ad ogni altra.
Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Alla maledizione eterna il Signore aggiunge una promessa. Oggi lui ha vinto la donna. Domani la donna vincerà lui. Anzi le schiaccerà la testa.
Dio porrà inimicizia tra il serpente e la donna, tra la stirpe del serpente e la stirpe della donna. La donna le schiaccerà la testa. Lui le insidierà il calcagno.
La storia della salvezza è il compimento nel tempo e nell’eternità di questa promessa fatta da Dio al serpente. Il serpente sarà sconfitto.
Oggi, festa dell’Immacolato concepimento di Maria, celebriamo questa vittoria. Il serpente in Lei e per Lei è stato sconfitto. Su di Lei non ha alcun potere.
Ma cosa è il calcagno? Se su Maria il serpente non ha potere, cosa significa insidiare il suo calcagno? La verità nascosta potrebbe essere anche semplice.
Il calcagno potrebbero essere i suoi figli che si lasciano mordere da lui. Lui non ha potere sulla stirpe della donna. I suoi figli però si potrebbero avvicinare.
È verità. Con la Vergine Maria la testa del serpente è schiacciata. Solo chi si mette nella sua bocca, potrà essere morso. Ora l’azione è tutta del cristiano.
Ma questo è un mistero sul quale è bene riflettere e riflettere bene con l’aiuto potente della luce dello Spirito Santo. Con Maria cambia la storia.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Sal 97)
Il canto deve essere nuovo perché nuove sono le meraviglie compiute dal Signore. Per ogni nuova meraviglia sempre si deve cantare un canto nuovo.
- Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
La Vergine Maria è meraviglia sempre nuova. Più la si contempla e più nuova appare nelle sua magnificenza. Per Lei il canto dovrà essere nuovo sempre.
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.
Perché si deve cantare un canto nuovo contemplando la Vergine Maria. Perché in Lei e per Lei Dio ha mirabilmente trionfato. Il serpente è stato sconfitto.
Se Mosè vanta un canto nuovo perché cavalli e cavalieri sono finiti nel Mar Rosso, il cristiano deve cantarlo perché Satana ha la testa schiacciata.
Un serpente con la testa schiacciata non può più nuocere, ad una condizione però che noi siamo e rimaniamo sempre nel cuore della Vergine Maria.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele.
La vittoria del Signore è però il frutto del suo amore, della sua misericordia, della sua promessa. Lui lo ha promesso al serpente la vittoria e vittoria è stata.
Dio mai dimentica la sua Parola. Possono passare anche secoli e millenni. Quando giunge il tempo la sua Parola si compie con puntuale immediatezza.
La nostra speranza mai dovrà venire meno. Dio ha detto una Parola? Questa Parola si compirà, si realizzerà, avverrà. È Parola di Dio.
Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni!
Tutti i popoli, le nazioni, le tribù della terra devono conoscere questa vittoria. Ad essi va fatta ascoltare. Anche loro devono gioire ed esultare.
Pecca di grave omissione ogni discepolo di Gesù che tace alle genti questa strepitosa vittoria del Signore. Il serpente è stato sconfitto per sempre.
Ma chi grida oggi questa vittoria di Dio, se la religione cristiana ai nostri giorni si sta trasformando in una resa al serpente e alla sua menzogna?
Urge una reazione potente, forte. Chi ama la Madre di Gesù non può rimanere nella passività. Deve farsi sua voce. Sarà sua voce, se sarà sua vittoria.
SECONDA LETTURA – Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (Ef 1,3-6.11-12).
Tutto viene dal cuore del Padre. Ogni benedizione viene dal cuore del Padre. Ogni benedizione e grazia vengono dal Padre passando per il cuore di Cristo.
Se il cuore di Cristo Gesù viene escluso, viene esclusa la benedizione e anche la grazia. Tutto viene da Dio, ma tutto da Dio è dato per Cristo in Cristo.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
Si noti bene. La benedizione non è data solo per Cristo, ma è data in Cristo. Significa che è in Cristo che ogni benedizione va attinta.
Come si attinge ogni benedizione in Cristo? Divenendo con Cristo un solo corpo. Lasciandoci fare dallo Spirito Santo suo corpo, sua vita.
Quando il Padre ci ha scelti in Cristo? Prima della creazione del mondo. Ci ha scelti per essere santi e immacolati nella carità al suo cospetto.
Ci ha scelti per essere santi e immacolati come suoi veri figli di adozione, per Cristo, in Cristo. È questo il disegno eterno del Padre.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Questa verità ci dice due cose essenziali, altamente essenziali, che vanno prese in seria considerazione. Non si può pensare l’uomo senza Cristo.
Neanche si può pensare Cristo senza l’uomo. In Cristo l’uomo dovrà essere giustificato, redento, salvato, santificato, reso partecipe della divina natura.
Il Padre dall’eternità ha pensato all’uomo che potrà essere uomo solo in Cristo, con Cristo, per Cristo. Si priva l’uomo di Cristo ed è la morte.
Questa verità ci rivela quanto infernale sia quel pensiero odierno che tutte le religioni sono uguali, tutti i fondatori di religione sono uguali.
Ci rivela quanto satanica sia quell’affermazione che dichiara che ogni libro è uguale ad ogni altro libro. Cristo è per l’uomo è l’uomo è per Cristo. È verità.
Ogni uomo è per Cristo. Ogni religione deve giungere a Cristo. Ogni parola dell’uomo deve lasciare il posto alla Parola di Cristo.
Dio questo ha deciso prima della creazione del mondo. L’uomo è solo per Cristo. Potrà essere vero uomo solo se è in Cristo e vive per Cristo.
Non esistono altre verità per l’uomo. Ogni altro pensiero sull’uomo è mostruosa falsità e inganno. Neanche può esistere Dio senza Cristo. È verità eterna.
Pensare ad un Dio senza Cristo è mostruosità ancora più grande. Tutto Dio ha pensato in Cristo. Tutto dona per mezzo di Cristo in Cristo.
Anche Lui dona se stesso all’uomo, in Cristo per Cristo con Cristo. Verità eterna. Questa verità ci rivela quanto è immensa la stoltezza cristiana.
Siamo giunti ad una “scemenza infinitamente scema senza alcuna possibilità di ritornare nella sapienza”. Ognuno dovrebbe sconfessare se stesso.
Quando ci si immerge “nella scemenza infinitamente scema”, solo la potente luce dello Spirito Santo può trarci fuori. Ma noi non vogliamo la sua luce.
In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
Non solo la salvezza sulla terra, che è il ritorno dell’uomo nella sua verità di origine, anzi in una ancora più grande, avviene in Cristo e per Cristo.
Anche il compimento eterno dell’uomo si compie in Cristo, con Cristo, per Cristo. È in Cristo che si è eredi del regno eterno del Signore.
Cristo Gesù è il solo erede del Paradiso. Si è in Lui, si è una cosa sola con Lui, un solo corpo con Lui, una sola vita con Lui, si è eredi del Paradiso.
È in Cristo, per Cristo, con Cristo che noi siamo lode della gloria di Dio. Senza Cristo, il Padre mai ci potrà conoscere. Non siamo nel suo Figlio diletto.
È Cristo la verità di Dio e dell’uomo, del tempo e dell’eternità. Si toglie Cristo, si spegne il sole della verità divina, eterna, umana, del presente, del futuro.
Tutto è Cristo. Tutto è in Cristo. Tutto è per Cristo. Tutto è in Cristo. Tutto è da Cristo. Si toglie Cristo e viene intronizzato il principe del mondo.
Ogni discepolo di Gesù deve porre ogni attenzione affinché mai questo avvenga per lui. Le tenebre per lui ritornerebbero a governare la terra.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO
La Vergine Maria dall’Angelo è invitata a rallegrarsi. Lei è piena di grazia. Il Signore è con Lei. Elisabetta la proclama benedetta fra le donne.
Alleluia, alleluia. Rallègrati, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne (Cfr Lc 1,28). Alleluia.
La gioia della Vergine Maria è il suo Signore. È Lui che l’ha colmata di grazia. Ogni grazia di Dio è data per un fine particolare. Fine e grazia sono indivisibili.
Se si separa la grazia dal fine, la grazia a nulla serve. Ricevere l’Eucaristia senza il fine serve a nulla. Così ogni altro sacramento.
Anzi ricevere un sacramento e non vivere il fine per cui la grazia ci è stata donata, ci rende responsabili in eterno dinanzi al Signore.
Tutto è in vista del fine da perseguire o da realizzare. Maria è stata fatta Immacolata da Dio perché deve dare la sua carne santissima al Figlio.
VANGELO – Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
A Nazaret, città della Galilea, vive una giovane vergine, chiamata Maria, promessa sposa ad un giovane della casa di Davide, chiamato Giuseppe.
L’Angelo Gabriele neanche si presenta. Subito entra nella casa e la saluta con queste parole: “Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
La Vergine Maria è invitata a rallegrarsi, gioire, esultare. Non perché Lei è piena di grazia. Non perché il Signore è con Lei. Non è questo il motivo.
Il motivo è ben altro. L’invito a rallegrarsi nei profeti è sempre in relazione ad un’azione potente che Dio sta per compire in favore del suo popolo.
Gerusalemme si deve rallegrare perché il Signore ha deciso di porre fine alla sua schiavitù. Ha deciso di affrettare il giorno della liberazione.
Anche Maria è invitata a rallegrarsi. Per mezzo di Lei il Signore ha deciso di realizzare tutte le promesse antiche fatte ai padri.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
La Vergine Maria, ascolta le parole dell’Angelo e rimane turbata. Si domanda nel suo cuore che senso abbia un tale saluto. Cosa il Signore sta per fare?
O anche: perché il Signore mi ha fatta piena di grazia e perché Lui è con me? Se ha fatto questo, di sicuro vorrà qualcosa da me. Cosa vorrà?
Se il cristiano per ogni grazia ricevuta imitasse la Vergine Maria, e si chiedesse. Ma perché il Signore mi ha fatto questa grazia, cambierebbe la sua vita.
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Ecco subito spiegato il motivo di quel saluto. Maria ha trovato grazia presso Dio. Lei concepirà un figlio, lo darà alla luce, lo chiamerà Gesù.
Ogni qualvolta, nell’Antico Testamento, Dio o il suo Angelo, ha promesso un figlio, lo ha promesso perché al figlio aveva assegnato una missione di salvezza.
Con questa visita dell’Angelo, anche Maria entra a pieno titolo nella storia della salvezza. Dio l’ha scelta perché suo Figlio dovrà compiere la sua opera.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Quale opera dovrà compiere il figlio che Maria concepirà, darà alla luce e che lei chiamerà Gesù? Lui sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo.
Gesù sarà il Messia promesso al suo popolo. Gesù erediterà il trono di Davide suo Padre per volontà di Dio. Sarà il re dal regno eterno, senza fine.
Queste parole dell’Angelo si comprendono se si conoscono tutte le profezie antiche che sono tante, moltissime. A noi ora interessa sapere una sola verità.
Gesù, il Figlio che nascerà da Maria, sarà il Re, il Messia, l’Unto del Signore. In Lui e per Lui si compiranno tutte le antiche promesse di Dio.
Nessuna promessa, nessuna Parola di Dio rimarrà incompiuta. Questa verità rivela l’Angelo. Maria è benedetta fra le donne perché è la Madre del Messia.
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
La Vergine Maria chiede all’Angelo le modalità. Lei non conosce uomo? Lei è Vergine. Dio anticamente è sempre andato da donne sposate.
Lei ancora non è sposata. Deve concepire un figlio. Lo deve dare alla luce. Cosa dovrà fare? Lei non può concepire, perché vergine, perché senza uomo.
Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
L’Angelo subito le risponde che Lei è vergine e vergine rimarrà in eterno. Lei non concepirà per mezzo d un uomo. Anzi Lei non dovrà concepire per la via umana.
Su di Lei scenderà lo Spirito Santo. La potenza dell’Altissimo la coprirà con la sua ombra. Lei sarà resa Madre senza bisogno di alcun uomo.
Sarà Dio, il Creatore, il Signore, che manifesterà in Lei tutta la sua divina ed eterna onnipotenza. Lei concepirà per l’onnipotenza del suo Santo Spirito.
È questo evento nuovissimo, unico, irripetibile nella storia della salvezza. Dio trarrà dalla sua carne al Figlio suo. Non lo trarrà come ha fatto con Adamo.
Da Adamo ha preso una costola e con essa ha formato l’uomo. Adamo non è padre di Eva. Maria invece sarà vera Madre di Cristo. Lei concepirà.
In lei la sua vita diventerà un’altra vita. Non avverrà come avviene per tutte le donne del mondo. In Lei la vita diverrà altra vita per opera dello Spirito Santo.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
L’onnipotenza di Dio darà vita alla carne di Maria e un’altra vita nascerà. La vita che nascerà sarà vero Figlio di Dio. È questo il mistero dei misteri.
Nessun’altra donna potrà essere Madre del Figlio dell’Altissimo. Maria è la sola donna cui è stata concessa l’altissima grazia di esse Madre di Dio.
Ora l’Angelo dona a Maria un segno di verità di ogni sua parola. Elisabetta era sterile. È in attesa di un bambino. Vi è forse qualcosa di impossibile a Dio!
Tutto ciò che vuole il Signore lo realizza. Ha deciso che il Figlio debba nascere da una vergine e da una vergine nascerà. Il motivo è altissimo.
Gesù, come vero Dio e come vero uomo, è una sola Persona. Come solo Persona può avere un solo Padre per natura. Il Padre nell’eternità è Padre nel tempo.
Ma qui entriamo negli abissi eterni del mistero dell’Incarnazione ed esulano dall’argomento del Vangelo odierno. Maria è vera Madre di Dio.
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Maria consegna tutta se stessa a Dio con una altissima professione di fede: “Lei è la serva del Signore. Avvenga Per Lei secondo la Parola proferita”.
Tu, Signore, questo chiedi. Questo sia. Io sono tua serva, la tua serva. La serva deve fare una cosa sola: “Sempre vivere secondo la Parola ascoltata”.
L’Angelo riceve il sì di Maria con perfetta accoglienza della volontà di Dio e torna nel cielo per recare la notizia a colui che lo aveva mandato.
In questo istante del sì, Maria diviene Madre del suo Signore, Madre del Figlio dell’Altissimo, Madre del Salvatore, Madre del Cristo di Dio.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
La confessione della verità di Maria deve trasformarsi, per grazia di Dio, in verità per ogni discepolo di Gesù e anche per ogni uomo.
Accetta, Signore, il sacrificio di salvezza, che ti offriamo nella festa dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, e come noi la riconosciamo preservata per tua grazia da ogni macchia di peccato, così, per sua intercessione, fa’ che siamo liberati da ogni colpa.
La vergine Maria è confessata preservata per grazia da ogni macchia di peccato. A Dio chiediamo che per sua intercessione ci liberi da ogni colpa.
Grazia e fine sono una cosa sola. Ogni grazia è per un fine. Noi chiediamo la grazia di essere liberati da ogni colpa. Il cristiano è santo e deve vivere da santo.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
L’opera nuova di Dio fa sì che il nostro canto a Dio sia nuovo. Per Maria è nato il sole di Giustizia, Cristo, nostro Dio. Dio va cantato e lodato in eterno.
Grandi cose di te si cantano, o Maria, perché da te è nato il sole di giustizia, Cristo, nostro Dio.
Il sole di giustizia, Cristo, nostro Dio, è nato da Maria. Maria ha dato a Dio tutta se stessa. Anima, spirito, corpo, li ha consegnati a Dio in perfetta verginità.
Mai si deve dimenticare questo grande dono. La sua fedeltà al dono è stata per sempre. Noi invece il dono lo facciamo, ma poi ce lo riprendiamo col peccato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Ecco il fine della grazia dell’Eucaristia: guarire in noi le ferite della colpa antica. La grazia di Dio ha preservato Maria. La grazia di Dio guarisce noi.
Il sacramento che abbiamo ricevuto, Signore Dio nostro, guarisca in noi le ferite di quella colpa da cui, per singolare privilegio, hai preservato la beata Vergine Maria, nella sua Immacolata Concezione.
Come la grazia è stata così potente da preservare Maria dal peccato originale, così è altrettanto potente da guarire noi dalle ferite di quella colpa.
O abbiamo fede nella potenza guaritrice e trasformatrice della grazia, oppure mai possiamo essere e divenire veri discepoli di Gesù.
Forse ai nostri giorni il peccato più grande che stiamo commettendo è la perdita della fede nell’onnipotenza sanatrice e guaritrice della grazia del Signore.
CONCLUSIONE
Le verità che sono venute fuori dalla meditazione e riflessione sulla Liturgia della Parola della Santa Messa quotidiana in preparazione alla Solennità della Vergine Maria, nel suo Immacolato Concepimento, sono tante. Vogliamo, a modo di sintesi per un più efficace ricordo o incisione nella memoria, metterne insieme solo alcune, quelle che si rivelano più essenziali per i tempi moderni, funestati da molteplici eresie che sono distruttrici dell’intero deposito della nostra fede.
LA RESA AL SERPENTE
Il Signore ha promesso inimicizia tra il serpente e la donna, tra la stirpe del serpente e la stirpe della donna. Questa inimicizia dovrà essere di non appartenenza al male, al peccato, alla trasgressione. Dovrà essere nostra perenne abitazione nella Parola del Signore, per mezzo della sua grazia.
Oggi invece sembra che non solo ci sia nei discepoli una vera resa al serpente. Questa resa è anche predicata, insegnata, raccomandata, pubblicizzata. Addirittura si vuole persino negare la possibilità che qualcuno possa liberarsi dalla stretta mortale delle spire del serpente. La resa è piena, senza condizioni.
I SEGNI DELLA RESA AL SERPENTE
I segni della resa al serpente sono più che evidenti. Chi è il solo vincitore del serpente? Cristo Signore. Cristo deve scomparire dalla nostra terra. Di Lui non devono neanche rimanere le tracce visibili lasciate nella storia. Fra qualche anno si decreterà la distruzione degli stessi edifici di culto e ogni altra traccia visibile.
Chi è l’immagine perfetta della vittoria di Dio sul serpente antico? La Vergine Maria. Anche Lei con sofisticati ragionamenti deve essere radiata. Non c’è spazio per lei nella “grande religione dell’immanenze dei tempi moderni”. Abolito Cristo e la Madre sua, anche il suo Vangelo va abolito. Dio dell’uomo è il suo pensiero.
SI PUÒ USCIRE DALLE SPIRE DEL SERPENTE?
Se Dio ha profetizzato che porrò inimicizia tra il serpente e la donna, tra la stirpe del serpente e la donna, l’inimicizia è possibile, dovrà essere possibile. Se non fosse possibile, Dio sarebbe bugiardo nella sua Parola. Avrebbe fatto una promessa possibile per alcuni e non possibile per tutti. Dio è eternamente vero.
Non solo è vero. È anche eternamente veridico. Quello che Lui dice sempre si compie. Allora in nome della parola di Dio va detto che è possibile uscire dalle spire del serpente. È possibile rendere vana la sua potenza. È possibile ristabilire l’inimicizia. È possibile perché Lui lo ha dichiarato possibile.
PER QUALI VIE?
Non vi sono più vie per uscire dalle spire del serpente. Essa è una sola. È la via della Vergine Maria. Lei si è consegnata interamente alla Parola di Dio, comunicatale per mezzo dell’Angelo. Ha ascoltato, ha fatta sua la Parola, si è consegnata ad essa nella maniera più alta: donando a Dio tutta se stessa.
La via è quella di Cristo Gesù: vincendo ogni tentazione di Satana. Il serpente lo tentava perché uscisse dalla Parola. Lui invece è rimasto crocifisso sulla Parola. La crocifissione invisibile sulla Parola, in Lui si è anche fatta crocifissione visibile. Come era crocifisso nella sua anima e nel suo spirito, lo fu nel corpo.
A SERVIZIO DEL SERPENTE O A SERVIZIO DI CRISTO GESÙ?
All’uomo non rimane che una scelta. Lui deve decidersi se vuole essere a servizio del serpente o a servizio di Cristo Gesù. Nessuno potrà scegliere per lui. Se sceglie di essere a servizio del serpente, non potrà essere a servizio di Cristo. Se sceglie di essere a servizio di Cristo, non potrà essere a servizio del serpente.
Come sappiamo se siamo a servizio di Cristo o del serpente? Saperlo è facile. Si è a servizio del serpente se seguiamo il pensiero dei maestri di questo mondo. Siamo a servizio di Cristo se ci poniamo in ascolto del suo Vangelo. Solo chi pensa secondo il Vangelo è a servizio di Cristo. Gli altri non lo sono.
OGNUNO È GIUDICATO PER LA SUA RESPONSABILITÀ
La scelta è di ogni singola persona. Chi diviene servo di Cristo e lo testimonia con le sue opere e le sue parole, trascinerà altri e li attrarrà al Vangelo. Ma anche chi è a servizio di Satana attrarrà molti allo stesso servizio. Oggi molti sono servi di Satana perché si sono lasciati trascinare da altri.
Ognuno però sarà giudicato da Dio per la sua scelta. Ognuno è responsabile della sua vita. Che uno scelga la falsità del mondo non obbliga noi a scegliere la stessa falsità. Invece oggi uno dice una falsità, professa una eresia e tutti gli altri gli corrono dietro. È il segno che il peccato regna nel cuore.
MARIA. MODELLO PERFETTO DI VITTORIA SUL SERPENTE
La Vergine Maria è modello perfetto della vittoria sul serpente. Qualcuno potrebbe obiettare: Ma Lei è stata colma di grazia fin dalla nascita. È stata concepita senza colpa originale. Anche Eva è stata creata nella santità. Era perfettamente integra. Lei ha peccato, perché si è lasciata tentare.
Anche noi siamo colmati di grazia e di Spirito Santo in ogni sacramento. Nell’Eucaristia ci nutriamo dello stesso Dio. Nulla ci manca in grazia e in Spirito Santo. La forza di Maria è stata la sua fede e la sua obbedienza. Anche la forza del cristiano è la sua fede e la sua obbedienza. La fede vince il serpente.
L’IMITAZIONE DI MARIA
Chi ama la Vergine Maria, chi è Figlio suo, chi la invoca, deve amarla, invocarla, essere figlio per una sola ragione: per imitarla nella sua vittoria su Satana. La Vergine Maria vuole essere imitata da tutti i suoi figli. Lei ha vinto il serpente e ogni suo figlio dovrà vincerlo. Se non lo vince attesta di non essere suo figlio.
Ogni cristiano deve lanciare una sfida a se stesso. Posso vincere Satana, perché la Madre mia lo ha vinto. Non posso deludere le sue attese. Non posso tradire la sua maternità. Non posso far entrare nella casa di Dio il serpente tentatore. Esso deve stare lontano dalla casa del Signore che è il mio corpo, che è la sua Chiesa.
IL CANTO NUOVO
Per ogni vittoria su Satana, il cristiano deve cantare a Dio un canto nuovo. È il canto del superamento della tentazione. Ma è anche il canto della potenza della grazia che agisce nel suo cuore. Se invece il cristiano cade n tentazione fa anche credere agli altri che la grazia di Dio è senza alcuna forza. È lo scandalo!
Oggi è questo lo scandalo cristiano che è il sorriso di Satana nell’inferno: la dimostrazione al mondo intero dell’inefficacia dei sacramenti e in modo speciale dell’Eucaristia. Anzi si vuole il corpo di Cristo come sigillo di giustificazione del nostro peccato. Questo scandalo è la dichiarazione di morte del Vangelo.
IL CANTO NUOVO DELLA VITTORIA DI MARIA IN NOI
Oggi il cristiano deve levare a Dio il canto nuovo della Vittoria di Maria in noi. Quanto il cristiano può elevare questo canto? Quando la Madre di Dio trionfa con la sua potente intercessione nel nostro cuore, spirito, anima, corpo. Con il peccato non solo la grazia, ma anche l’intercessione di Maria rendiamo vana.
Ogni cristiano invece deve mostrare al mondo quanto potente sia in lui l’intercessione della Madre, quanta potenza risiede in essa. Non vi è nulla che lei non possa ottenere dal Figlio suo. Ma se noi non crediamo in Lei e nella sua intercessione, la sviliamo dinanzi ad ogni uomo. La dichiariamo una nullità.
RIBADIRE PER NON DIMENTICARE
Riportiamo un pensiero già espresso nel testo perché nessuno si dimentichi che è Cristo la vita del mondo ed è in Cristo e per Cristo. Se dimentichiamo questa verità, il nostro essere discepolo è vano. Vana è anche la nostra fatica. Vano il nostro apostolato. Vano ogni lavoro. Lavoriamo per la perdizione eterna.
Urge che ogni cristiano sappia che vi sono due verità essenziali, altamente essenziali, che vanno prese in seria considerazione. Non si può pensare l’uomo senza Cristo, né Cristo senza l’uomo. In Cristo l’uomo dovrà essere giustificato, redento, salvato, santificato, reso partecipe della divina natura.
Il Padre dall’eternità ha pensato all’uomo che potrà essere uomo solo in Cristo, con Cristo, per Cristo. Si priva l’uomo di Cristo ed è la morte. Questa verità ci rivela quanto infernale sia quel pensiero odierno che tutte le religioni sono uguali, tutti i fondatori di religione sono uguali.
Ci rivela quanto satanica sia quell’affermazione che dichiara che ogni libro è uguale ad ogni altro libro. Cristo è per l’uomo è l’uomo è per Cristo. È verità. Ogni uomo è per Cristo. Ogni religione deve giungere a Cristo. Ogni parola dell’uomo deve lasciare il posto alla Parola di Cristo.
Dio questo ha deciso prima della creazione del mondo. L’uomo è solo per Cristo. Potrà essere vero uomo solo se è in Cristo e vive per Cristo. Non esistono altre verità per l’uomo. Ogni altro pensiero sull’uomo è mostruosa falsità e inganno. Neanche può esistere Dio senza Cristo. È verità eterna.
Pensare ad un Dio senza Cristo è mostruosità ancora più grande. Tutto Dio ha pensato in Cristo. Tutto dona per mezzo di Cristo in Cristo. Anche Lui dona se stesso all’uomo, in Cristo per Cristo con Cristo. Verità eterna. Questa verità ci rivela quanto è immensa la stoltezza cristiana.
Siamo giunti ad una “scemenza infinitamente scema senza alcuna possibilità di ritornare nella sapienza”. Ognuno dovrebbe sconfessare se stesso. Quando ci si immerge “nella scemenza infinitamente scema”, solo la potente luce dello Spirito Santo può trarci fuori. Ma noi non vogliamo la sua luce.
Non solo la salvezza sulle terra, che è il ritorno dell’uomo nella sua verità di origine, anzi in una ancora più grande, avviene in Cristo e per Cristo. Anche il compimento eterno dell’uomo si compie in Cristo, con Cristo, per Cristo. È in Cristo che si è eredi del regno eterno del Signore.
Cristo Gesù è il solo erede del Paradiso. Si è in Lui, si è una cosa sola con Lui, un solo corpo con Lui, una sola vita con Lui, si è eredi del Paradiso. È in Cristo, per Cristo, con Cristo che noi siamo lode della gloria di Dio. Senza Cristo, il Padre mai ci potrà conoscere. Non siamo nel suo Figlio diletto.
È Cristo la verità di Dio e dell’uomo, del tempo e dell’eternità. Si toglie Cristo, si spegne il sole della verità divina, eterna, umana, del presente, del futuro. Tutto è Cristo. Tutto è in Cristo. Tutto è per Cristo. Tutto è in Cristo. Tutto è da Cristo. Si toglie Cristo e viene intronizzato il principe del mondo.
Ogni discepolo di Gesù deve porrà ogni attenzione affinché mai questo avvenga per lui. Le tenebre per lui ritornerebbero a governare la terra. Questo non avverrà, mai avverrà se lui porrà la sua tenda nel cuore della Madre sua celeste. Il cuore della Madre nostro è il solo luogo nel quale Satana non ha alcun potere.
Vergine Immacolata, aiutaci a trasformare in nostra vita quanto la Parola di Dio ci ha fatto udire in questi giorni di Novena consacrati alla contemplazione della tua bellezza. Angeli, Santi, chiedete alla vostra e nostra Regina che per un solo istante ci mostri la bellezza del suo volto. Ci innamoreremo di Lei per sempre.
Leggi l’approfondimento alla Novena