Il commento al Vangelo di domenica 3 dicembre 2017, a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
Il passato che celebriamo e riviviamo ci apre verso il futuro di una attesa che è piena di speranza.
Buon Avvento e buona settimana
Mauro
DAL PASSATO AL FUTURO
Inizia il tempo dell’Avvento che ci ricorda che siamo in attesa, che aspettiamo la manifestazione del Signore. È vero che iniziamo a prepararci al Natale che è il ricordo della nascita di Gesù, cioè di un evento passato, ma questa nascita, questa manifestazione, deve compiersi nella mia vita di oggi ed è anche qualcosa che attendiamo per il futuro. C’è una domanda che ciascuno si deve fare: dove siamo incamminati, qual è la meta del nostro agire? Senza questa attenzione la nostra vita si riduce a una ripetizione di giorni, ad un andare avanti senza una direzione precisa.
È quello che il profeta Isaia descrive chiedendo a Dio Padre: perché ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore così che non ti tema? E continua: se tu squarciassi i cieli e scendessi! Sarebbe bello, davanti all’evidenza nessuno avrebbe più dubbi, ma la nostra libertà sarebbe annientata. Il Signore non vuole schiacciarci, vuole accoglierci. Il profeta allora si guarda indietro e dice che ci sono state delle manifestazioni evidenti della presenza di Dio nel passato. Il ricorso alla memoria è importantissimo.
Gli ebrei continuamente ricordano i prodigi dei tempi passati, quando il Signore divise il mare e salvò il popolo dalla schiavitù. Anche noi possiamo guardarci indietro e accorgerci di come e quanto la Provvidenza abbia agito nella nostra vita, di quali siano stati gli incontri e gli avvenimenti che ci hanno indirizzato e ci hanno fatto crescere. Non necessariamente esperienze positive, perché si cresce anche e soprattutto nella fatica. Questa memoria ci fa capire chi siamo e dove siamo diretti, ci fa accorgere di tutti i doni che abbiamo ricevuto (S. Paolo 2^ lettura).
Questa attenzione ci aiuta a leggere il presente e accende in noi la nostalgia di un incontro. Maranatha, vieni Signore Gesù, noi ti aspettiamo, ti desideriamo, rinnova il prodigio della tua nascita in mezzo a noi. Per questo il Maestro ci raccomanda nel Vangelo: vegliate! Vuole avvertirci di non correre il rischio che il nostro cuore si indurisca, che la nostra vita si inaridisca. Noi aspettiamo la manifestazione del Signore alla fine dei tempi, ma aspettiamo anche un suo rendersi presente nel nostro oggi. Ecco il senso dell’Avvento, il passato che illumina il presente e ci sprona verso il futuro.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 dicembre 2017 anche qui.
I Domenica di Avvento – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Is 63, 16-17.19; 64, 1-7; Sal.79; 1 Cor 1, 3-9; Mc 13, 33-37
Mc 13, 33-37
Dal Vangelo secondo Marco
33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 03 – 09 Dicembre 2017
- Tempo di Avvento I
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO