Commento al Vangelo del 27 novembre 2017 – don Mauro Leonardi

I ricchi gettano il superfluo. Una vedova getta il suo tutto. L’amore è dare la vita che è una sola. Ed è tutta essenziale. E non torna indietro. L’amore vive dell’abbandono alla volontà del Padre come ha fatto Maria.

Poesia

È amore quando è tutto.
Anzi, di più.
È amore quando quello che dai è la tua vita.
Tutta.
È amore se muori dopo che hai amato.
Se non ti rimane nulla in mano.
Allora è amore.
Quando sei nudo di vita.
Allora è dono.
Allora è amore.

Se guardo il dono.
C’è chi dà tanto.
C’è chi dà poco.
Se mi metto a contare, a pesare, a fare il più e il meno.
C’è il tanto.
E c’è il poco.
Ma se guardo chi ho davanti.
Se guardo chi dice di amarmi.
Se guardo chi dice di darmi la vita.
Se guardo la mano, il viso di chi ama e dice di darmi in dono la vita.
Allora capisco.
Allora vedo.
Allora so.
Chi mi ama.
Mi ama chi mi dà tutto quello che ha per vivere.
Mi ama chi mi dà la sua vita perché io viva di lui.
Amo chi mi da poco perché è tutto.
È tutta la sua vita.
E veramente ora muore per me, per amarmi, perché io viva.
Non mi ama chi mi dà tanto, tantissimo, di quello che gli avanza.
Ma ha di che vivere da solo.
Senza di me.
Non mi ami se mi dai le tue ricchezze, ma per vivere non hai bisogno di me.

Sei la mia vita.
E getto nella tua, la mia.
Sei il mio tesoro.
E getto nel tuo, il mio.
Sei la mia ricchezza.
E getto nella tua, la mia.

Sono sola.
Mi getto nelle tue braccia.
Unita a te.
Sono povera.
Quello che ho lo metto in te.
Sono ricca.
Non ho più di che vivere.
Prendimi.
La mia vita l’ho gettata nella tua.

Sotto il tuo sguardo.
I miei due soldi di vita.
Sono come oro.
Preziosi.
Sotto il tuo sguardo.
La mia povertà.
Mi fa regina.
Sotto il tuo sguardo.
Ora che non ho più nulla e muoio.
Io vivo.
Sotto il tuo sguardo.
Io sono povera di cose.
Ricca di felicità e gioia e amore e vita.
E torno a casa, a vivere.

Sono senza un uomo accanto.
Sono senza ricchezze.
Sono qui.
Davanti al tesoro.
Davanti alle ricchezze di tutti.
Ho solo due monetine per vivere.
Ho solo me per amare.
Sono qui.
Davanti al tesoro.
Metto quello che ho.
Che è tutto per me.
Sono davanti a te.
Metto l’amore che ho in te.
Sono io.
Sono solo io.
Ti ho dato tutto quello che ho.
Ti ho dato tutto quello che sono.
Ora, per vivere, ho solo te.

C’è un tesoro che non è completo senza le due monetine.
Anche io sono importante, anche le mie monetine sono parte del tesoro.
Senza di loro, il tesoro è più povero.
Tu mi fai sentire così.
Ed è per questo che ti amo.
Tu mi fai sentire così.
Mi fai sentire che tu sei l’amore. Tu sei il tesoro.
Ma che non sei completo senza la mia povertà, senza il mio povero amore.
Senza di me, anche tu non hai tutto.
Questo è l’amore.
Che se manco io, tu sei più povero.
Nessuno mi ha mai amata così.
Grazie amore mio.
Grazie.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 21, 1-4
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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