Commento al Vangelo del 15 novembre 2009 – don Massimo Serretti

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In questa 33.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il discorso escatologico di Gesù che annuncia ai discepoli quanto accadrà negli ultimi tempi: “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”. Quindi aggiunge:

“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Dogmatica alla Pontificia Università Lateranense:

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Mentre la prima venuta del Figlio avviene in un’epoca di relativa pace, la  seconda è profetizzata in mezzo a grandi sconvolgimenti e tribolazioni, in mezzo a guerre e persecuzioni contro coloro che credono in Lui. Alla perturbazione storica, inoltre, si accompagnerà un cataclisma cosmico di portata universale.
E’ in questo contesto che il Figlio dell’Uomo verrà e si presenterà, non più nell’umiltà nascosta del parto notturno, ma nell’intensità irresistibile del Giudice pieno di potenza e di gloria.
Egli verrà per radunare i suoi, coloro che gli appartengono, coloro che in mezzo ai sovvertimenti, alle persecuzioni e alle seduzioni degli spiriti impuri che parlano e compiono prodigi nei falsi profeti, avranno perseverato nella vera fede e nella costruzione del vero bene.
Lo splendore della Sua gloria brillerà vittorioso tra le rovine e le violenze. La Sua chiamata definitiva, portata dagli Angeli «dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo», risuonerà in mezzo al frastuono e al chiasso della disobbedienza. E’ dunque lì che siamo chiamati a stare, è lì che siamo chiamati a perseverare. Beato il servo che il padrone tornando troverà sveglio, al suo lavoro (cf. Mt 24, 46). Non appartati, ma dentro l’agone della storia.
Ancora una volta sarà nel cuore della tenebra che sfolgorerà la Luce.

Fonte: Radio Vaticana