Il testo ed il commento al Vangelo
del 7 novembre 2017 su Lc 14, 15-24
XXXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Martedì
- Il Santo di oggi: S. Prosdocimo; S. Baldo; S. Ercolano
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Custodiscimi, Signore, nella pace.
- Letture del giorno: Rm 12, 5-16; Sal.130; Lc 14, 15-24
- Calendario Liturgico di Novembre
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 14, 15-24
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini
Quando le faccende quotidiane ci distolgono dalle nozze con Cristo.
Sono ancora tantissimi i così detti fedeli che si dichiarano talmente affaccendati al punto di non avere più tempo da dedicare al Signore e ai propri doveri religiosi. C’è da credere invece che l’invito è di primaria importanza, è un invito a partecipare all’intimità con Dio, è un invito alle nozze con Cristo; è lui lo sposo tanto atteso e desiderato e ora misconosciuto e rifiutato.
Le scuse che ancora oggi sono addotte per giustificarsi non sono sostanzialmente diverse da quelle che degli invitati alle nozze; cambiano i mestieri e il tipo di occupazione, ma tutti sono ugualmente presi e coinvolti dalle mille faccende della vita presente. Il loro tempo e stracolmo di impegni per le «cose» da fare, quindi non c’è più spazio per il Signore. Così molti posti rimangono vuoti: perché gli invitati hanno ben altro da fare! In questo modo accade che i prediletti rimangono nelle strade del mondo e al loro posto sono invitati ciechi, storpi e zoppi. Il Signore non si rassegna mai ai rifiuti degli uomini.
Proprio dal rifiuto degli «eletti» la fede è giunta fino a noi. Ora comprendiamo meglio la frase evangelica «gli ultimi saranno i primi»! Anche noi un giorno eravamo tra gli ultimi. Poi siamo stati amati fino in fondo e l’amore infinito dura in eterno.