Commento al Vangelo di domenica 5 novembre 2017 โ€“ mons. Valentino Vecchi

Il PECCATO PIร™ COMBATTUTO DA GESร™

Preti sotto accusa. A leggere Malachia (circa 500 a. C.) cโ€™รจ da pensare a quelli  che facevano i sacerdoti per mestiere: era, infatti, una ereditร  di famiglia, un diritto; e rendeva bene quando si pensava a sรจ piรน che a Dio ed al popolo.
Quando non si parlava di vocazione o di libera scelta, poteva essere un affare:  erano i profeti a testimoniare e pagare di persona, non i sacerdoti.

Al tempo di Gesรน cโ€™era lo stesso squallore umano, fatto di orpelli, legalitร ,  apparenze e perbenismo: il vizio di fondo รจ lโ€™ipocrisia. Ipocrisia รจ predicare e non fare; imporre e non portare; mettersi in mostra; cercare onori. Il linguaggio
asseconda la mentalitร : amano chiamarsi rabbรฌ e padri.

Non parliamo delle colpe antiche, ma di noi. Senza autolesionismi ricono-ยญsciamo nei secoli: lo stampo borghese; la combutta con i potenti; la ricerca di vantaggi; compromessi e comoditร . Salvo, naturalmente, le molte eccezioni. Con
la societร  moderna ed il Concilio sono avvenuti molti cambiamenti.

Umanamente oggi il sacerdozio non paga, la vita del prete รจ diventata difficile come nei primi secoli: economia difficile; prestigio raro ma dubbi e sospetti; molto discredito. Diventa sempre piรน evidente la vocazione: per
questo i preti diminuiscono di numero. E troppo spesso si pretende eroismo.  A parte la tentazione dellโ€™ipocrisia, che รจ come una malattia professionale, siamo piรน vicini a Gesรน: gli occhi della gente addosso; in servizio 24 ore su 24; chiamati a risolvere problemi; in dovere di sostenere posizioni preformate e di non scandalizzare.                                                               

รˆ difficile essere prete, oggi. Ma il male dellโ€™ipocrisia รจ diffuso anche nei laici: in tutte le categorie. I giovani ti buttano in faccia: il nostro mondo รจ in progresso; noi siamo piรน sinceri; il vecchio ยซ pudoreยป nascondeva gli stessi
peccati; quello che noi facciamo alla luce voi lo facevate nellโ€™ombra. Ma un esame di coscienza si impone. A volte lโ€™apparenza, anche qui, dice piรน della sostanza: anche questa รจ ipocrisia, Ci condannate e non vi vedete; e nonยท vi sentite a disagio.

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Interroghiamoci sulle due accuse di Gesรน: pretendi dagli altri piรน di quanto chiedi a te stesso? Ricerchi riconoscimenti ed onori? Avere di piรน, essere servito? Il cristiano che si fa servire invece di servire, cade nellโ€™ipocrisia. Come Paolo si รจ comportato con i Tessalonicesi, cosรฌ deve fare il prete, il Sindaco, il padre: tutti.
Quante volte ci vediamo migliori degli altri, sensibili ad elogi e riconoscimenti? Vogliamo apparire piรน che essere, siamo esigenti con gli altri e indulgenti con noi? A chi offriamo il nostro servizio? A quelli che ci ricambiano, a quelli che ci lodano o a tutti?

Il rimprovero acerbo di Gesรน: ยซIpocriti!ยซ, vale anche per noi. Ed รจ il vizio o  peccato che piรน si annida nelle nostre parole ed azioni. รˆ il peccato piรน combattuto da Gesรน.

NOI PRETI NON SIAMO ยซMAESTRIยป, MA SERVI DELLA VERITร€

Ma allora chi dobbiamo ascoltare? E soprattutto chi dobbiamo imitare? Ai  preti si chiede coerenza ed umiltร : alle parole devono corrispondere i fatti. Noi non siamo ยซmaestriยป, ma servi della veritร . Eppure non รจ facile amare la veritร  piรน di se stessi, la giustizia piรน dellโ€™interesse, la bontร  piรน della prepotenza; richiamare gli uomini a Dio facendo di se stessi un piedistallo per la Sua gloria.

รˆ la storia del peccato originale. Lโ€™uomo si guardรฒ allo specchio: io sono perfetto. Inseguรฌ il cervo e lโ€™uccise: io sono forte. Salรฌ sul monte: io sono grande. Accese il fuoco: io posso tutto. Ruminรฒ i suoi crucci: io penso. Scavรฒ e trovรฒ
lโ€™oro nella terra: io sono ricco. Conobbe lโ€™amore e cantรฒ: io sono felice. E concluse: basto a me stesso, Ecco il peccato di origine.

Sembra una fiaba ed รจ la nostra storia. Se vuoi la salvezza non farti chiamare ยซmaestroยป, ยซguidaยป, ยซpadreยป: il piรน grande divenga il ยซservoยป.

Torno al racconto della favola vera. Passรฒ qualche anno: alla fonte vide che la bellezza era svanita, era solo un prestito. Rincorse il cervo e non ebbe forza. Accese il fuoco e si incendiรฒ il bosco. Non sapeva piรน contare le stelle nel cielo nรจ cantare. Gli restรฒ allora, al posto della superbia, solo il dubbio. Anche la felicitร  era perduta, perchรจ non era sua.

Oggi capiamo che la prima e piรน grande illusione รจ dire: ho tutto da me, Uno solo รจ il maestro: Cristo. Egli solo risponde ai perchรจ. Tutti gli altri maestri non mi bastano perchรจ non mi conducono a conoscere Dio nella vita.

Fonte

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 5 novembre 2017 anche qui.

XXXI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

1Allora Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: ยซSulla cattedra di Mosรฉ si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti dโ€™onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati โ€œrabbรฌโ€ dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare โ€œrabbรฌโ€, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate โ€œpadreโ€ nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare โ€œguideโ€, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi รจ piรน grande, sarร  vostro servo; 12chi invece si esalterร , sarร  umiliato e chi si umilierร  sarร  esaltato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 โ€“ 11 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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