ORIGENE

Il suo vescovo Demetrio lo dichiarรฒ decaduto dallโordinazione sia per lโirregolaritร con cui questa era avvenuta e sia, piรน probabilmente, per qualche opinione non perfettamente ortodossa che Origene nutriva. Espulso dalla comunitร , si recรฒ a Cesarea dove fondรฒ una scuola sul tipo di quella alessandrina.
Noto per la sua produzione scientifica anche tra i pagani, fu invitato ad Antiochia dalla madre dellโimperatore Alessandro Severo per delle conferenze (218 e 222). Intorno al 244 si recรฒ in Arabia riuscendo a distogliere dai suoi errori il vescovo Berillo di Bostra che mostrava simpatia per i patripassiani (2). Morรฌ sotto la persecuzione di Decio, barbaramente torturato, a Cesarea del 253 o 254.
(2)Nome con cui da Tertulliano, seguito poi da altri controversisti cattolici, furono chiamati i modalisti (i quali consideravano le persone della Trinitร semplici modi di manifestarsi e dโagire dellโunica persona divina) che, in quanto negavano la Trinitร affermando che Cristo รจ uno con il Padre, si ritenne ammettessero implicitamente la passione e morte dello stesso Dio Padre.
Origine fu considerato fin dallโinizio come il piรน importante teologo della Chiesa greca tanto che nessuno poteva sottrarsi alla sua influenza. Osannato da molti per la sua ortodossia a cui egli attribuiva la massima importanza, cadde tuttavia spesso in gravi errori dogmatici a causa dellโinterpretazione allegorica della Scrittura: nel 543, lโimperatore Giustiniano I condannรฒ 9 proposizioni di Origene. Di estrema feconditร letteraria, non mostrรฒ tuttavia una grande talento di scrittore.
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Il testo del Padre nostro qui riportato รจ tratto dal โDe orationeโ che costituisce una delle testimonianze della profonda pietร del suo autore.
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Padre nostro
Noi non abbiamo trovato, nonostante le continue ricerche, una preghiera che, nel Vecchio Testamento, invochi Dio con il nome di โPadreโ. Questo non vuole, tuttavia, significare che, nellโAntico Testamento, Dio non sia mai chiamato โPadreโ e che i credenti non ricevano lโappellativo di โFigli di Dioโ. Vuol dire solo che in nessuna preghiera Dio รจ chiamato Padre con quella confidenza e con quella familiaritร che il Signore Gesรน ci ha tramandato. Esempi nellโAntico Testamento in cui Dio รจ chiamato โPadreโ e coloro che aderiscono alla Sua parola, โFigliโ, se ne trovano diversi. Ad esempio, nel Deuteronomio (32, 18): โLa Roccia che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreatoโ. E ancora, sempre nel Deuteronomio (32, 6): โNon รจ lui il Padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito?โ. E piรน oltre: โEgli lo trovรฒ in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondรฒ, lo allevรฒ, lo custodรฌ come pupilla del suo occhioโ (Deut. 32, 10). Ed il Profeta Isaia (1, 2): โHo allevato e fatto crescere figli ma essi si sono ribellati contro di meโ. Ed il Profeta Malachia (1, 6): โI1 figlio onora suo padre ed il servo rispetta il suo padrone. Se io sono padre, dovโรจ lโonore che mi spetta?โ.
Comunque, nonostante che nellโAntico Testamento si riconosca la paternitร di Dio e la fratellanza di coloro che crescono alla Sua parola, tuttavia, presso gli Antichi, non si trova affermata in modo deciso e perentorio questa filiazione. Nei passi della Scrittura che abbiamo piรน sopra riportato, piรน che di figli, sembra parlarsi di sudditi. Ascoltiamo la testimonianza dellโApostolo Paolo (Gal. 4, 1 โ 4): โPer tutto il tempo che lโerede รจ fanciullo, non รจ per nulla differente da uno schiavo, pur essendo padrone di tutto; ma dipende da tutori ed amministratori, fino al termine stabilito dal padre. Cosรฌ anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo โฆ โ, cioรจ con lโincarnazione di nostro Signore Gesรน Cristo, gli uomini di buona volontร hanno ricevuto lโadozione a figli, secondo lโinsegnamento dello stesso San Paolo: โVoi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbร , Padreโ (Rom. 8, 15). E il Vangelo di San Giovanni: โA quanti perรฒ lโhanno accolto, ha dato il potere di diventare Figli di Dioโ (Gv. 1, 12). Per virtรน di questo spirito di adozione, la prima lettera di San Giovanni afferma, a proposito dei Figli di Dio: โChiunque รจ nato da Dio non commette peccato, perchรฉ un germe divino dimora in lui e non puรฒ peccare perchรฉ รจ nato da Dioโ (1 A Gv. 3, 9).
Detto questo, riflettiamo sul senso di queste parole di San Luca: โQuando pregate, dite: Padre โฆ โ (Le. 11, 2). Se non siamo figli legittimi, dobbiamo aver timore di rivolgersi a Dio con il nome di Padre: infatti, rischieremmo di aggiungere ai nostri tanti peccati, anche quello di empietร . Ecco dunque il mio pensiero: San Paolo afferma โnessuno puรฒ dire Gesรน รจ il Signore, se non sotto lโazione dello Spirito Santoโ, allo stesso modo che โnessuno che parli sotto lโazione dello Spirito di Dio puรฒ dire Gesรน รจ anatemaโ (Lโ Cor. 12, 3). Lo Spirito Santo e lo Spirito di Dio sono sinonimi. Ciรฒ comporta che dire Signore โsotto lโazione dello Spirito Santoโ non รจ molto chiaro e, soprattutto, non รจ sinonimo di fede: infatti molti ipocriti, peccatori, eretici e perfino demoni hanno proferito questa formula. Perรฒ nessuno di questi personaggi ha riconosciuto la Signoria di Gesรน Cristo nello Spirito Santo; costoro non potrebbero dire con veritร : Signore Gesรน!, in quanto solo coloro che servono il Verbo di Dio e sono pieni di Spirito Santo, testimoniano al mondo con le loro opere e con la loro vita che Gesรน รจ Signore. Ma se รจ cosรฌ dei giusti, i peccatori, al contrariรฒ, bestemmiano Cristo e le loro opere, prive di Spirito Santo, gridano: โAnatema a Gesรน!โ.
Coloro che, nati da Dio, non commettono peccato e portano con se il germe della vita di Dio, proclamano con le loro opere: Padre nostro che sei nei cieli. โLo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloriaโ (Rom. 8, 16 โ 17). Costoro, a motivo della loro condotta, non dicono a metร โPadre nostroโ. โCon il cuore, infatti, si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezzaโ (Rom. 10, 10). Cosรฌ tutte le loro opere, le loro parole e i loro pensieri che sono in sintonia con quelli del Figlio, riflettono lโimmagine del Dio Creatore โche fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiustiโ (Mt. 5, 45). In tal modo essi portano con sรฉ lโimmagine del Verbo che รจ a sua volta lโimmagine di Dio.
I santi sono dunque lโimmagine di Cristo che รจ lโimmagine di Dio e riflettono la loro figliolanza _con Dio non solo esteriormente attraverso le opere, ma con unโassimilazione spirituale profonda. Sono trasformati a tal punto nellโanima che si modellano pienamente a Gesรน Cristo. Se questo descritto รจ il ritratto dei Figli di Dio che si rivolgono al Padre con la preghiera di Gesรน; รจ evidente che colui che commette il peccato appartiene al diavolo, secondo quanto afferma San Giovanni nella sua lettera (1 ~ Gv. 3, 8): โchi commette il peccato viene dal diavolo, perchรฉ il diavolo รจ peccatore fin dal principioโ. Il seme di Dio presente in unโanima rigenerata rende immuni dal peccato, mentre quello di Satana impedisce agli uomini di realizzare un profondo ravvedimento spirituale. Gesรน Cristo รจ venuto in mezzo agli uomini per distruggere il seme di Satana e quindi farci Figli di Dio.
Non dobbiamo quindi credere di aver trovato nella preghiera del โPadre Nostroโ una formula magica da ripetere ad ora fissa; quanto piuttosto un aiuto costante alla nostra conversione in modo che, pregando ininterrottamente, la nostra vita diventi una proclamazione della paternitร di Dio. In tal modo la nostra cittร non sarร piรน terrena ma celeste ed il regno di Dio si instaurerร in noi.