Il commento alle letture di giovedì 20 ottobre 2017 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia
Il Vangelo secondo Matteo inizia mettendo in grande risalto l’ipocrisia dei farisei e dei sadducei. La finzione, la maschera, l’apparenza serve alla loro credibilità ed essi sanno approfittare di tutto, pur di passare per giusti e santi agli occhi degli uomini. Ma Giovanni vede con gli occhi di Dio. La loro ipocrisia non passa inosservata.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile» (Mt 3,7-12).
Viene Gesù, per ben tre anni annunzia la buona novella, insegna il Vangelo di Dio, compie miracoli, manifesta tutta la verità e la carità del Padre. Alla fine della sua missione il fariseo è rimasto ipocrita. La sua Parola non è riuscito neanche a scalfirlo.
Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare (Mt 23,1-13).
Può Gesù permettere che la nuova alleanza si trasformi in ipocrisia? Mai. Per questo mette in guardia i suoi discepoli perché si tengano lontani da ogni ipocrisia. Lui ha deciso che nel suo regno qualsiasi cosa una persona farà nel nascondimento subito venga alla luce. Non resta nascosta neanche nel momento in cui essa viene operata. La si espone in piena luce nello stesso istante in cui si compie. Nulla resterà nascosto.
Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!
Se nulla resterà nascosto, se tutto verrà sempre alla luce, ogni discepolo di Gesù deve rivelarsi saggio. Mai potrà dire: “Faccio quest’azione disonesta e immorale, poco sana, tanto nessuno vede e nessuno sa”. Questo è ragionamento di stoltezza e di non fede. Gesù lo ha detto. Ciò che fai sempre si conosce. Questa è la legge del suo regno. Si sa, non perché non ci si possa fidare di nessuno, ma perché Gesù lo ha detto. Ciò che fai si conosce. Ciò che pensi, viene alla luce. Ciò che immagini, è rivelato.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni ipocrisia.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 12, 1-7
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.