Costruire templi sul sangue versato, invocare valori inviolabili e uccidere persone che stanno soffrendo, parlare di misericordia e riuscire solo a citare articoli di un codice senza immischiarsi nella vita della gente, conoscere senza sapere, entrare nella vita degli altri a gamba tesa dicendo che quella stessa invadenza è proibita: il volto del male a volte è dipinto sul volto di chi siede su un trono per giudicare la vita degli altri per mantenere potere e prestigio.
Poesia
Si può essere colpevoli.
Anche senza sporcarsi le mani col sangue.
Si può essere colpevoli.
Anche senza aver ucciso qualcuno.
Si può essere colpevoli anche dopo tanti anni.
Quando tutto è passato.
Si può essere colpevoli.
Anche dopo tante generazioni.
Quando tutti sono morti.
Colpevoli perché si è complici.
Colpevoli perché si è nascosto.
Si è sotterrato.
Colpevoli perché la morte la si ferma con la vita.
L’odio con l’amore.
E invece avete fatto una casa alla morte.
Gesù mio.
Amore mio.
Insegnami a fermare la morte.
Insegnami la vita.
Insegnami l’amore.
Quelli che hai mandato.
Sono morti.
Alcuni li hanno uccisi.
Alcuni li hanno seppelliti.
C’è chi si è sporcato le mani di sangue.
Chi di terra.
Ne risponderanno a te, amore mio.
La morte ne risponderà alla vita.
L’odio ne risponderà all’amore.
Ma per ora non si fermano.
Uccidono.
Nascondono.
Chiudono.
Tendono insidie e tranelli.
Per ora non si fermano.
Il sangue non gli basta.
L’odio non gli basta.
Vogliono altre parole da te.
Altre verità da uccidere e seppellire.
Amore mio voglio la tua stessa bocca anche io.
Ma per vivere.
Per amore.
Amore mio. Ho paura.
Il male non si ferma.
Sono finiti i tuoi avvertimenti.
La tua bocca li ha avvertiti.
Ci ha avvertiti.
Basta sangue.
Basta morte.
Basta odio.
Davanti alla porta del loro cuore.
Una porta senza chiave per conoscerti, per riconoscerti.
Non sei potuto entrare. E te ne vai.
Non hanno ascoltato.
Ma vogliono altre parole dalla tua bocca.
Non per ascoltarle.
Ma per tradirle.
Per tradirti.
Ho paura.
Il male non si ferma.
Anche io cerco la tua bocca.
Ma per non avere più paura.
Ma solo amore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 11, 47-54
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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