Esegesi
Le opportunitร del potere
La Parola di oggi ci mette in rapporto non solo col potere, ma piรน ampiamente con la storia, le nazioni, il tempo e il mondo. In tutti questi ambiti il problema del potere รจ ineludibile, ma deve essere compreso allโinterno della certezza che Dio, il Padre di Gesรน Cristo, รจ Dio e Padre di tutti i popoli. Nulla sfugge al disegno salvifico di Dio, e quindi anche il potere politico puรฒ essere ยซutilizzatoยป nella storia della salvezza, sia quando si presenta con qualche opportunitร positiva, come per Ciro il Persiano, sia quando azioni e opere sono negative, come nei casi di Erode e Ponzio Pilato. Sorprende lโamorevolezza di Dio, che si rivolge a Ciro con lo stesso gesto paterno riservato altrove al suo servo Israele, il figlio prediletto (cf Is 41,13).
Le esasperazioni del potere
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La risposta di Cristo Gesรน ai discepoli dei farisei e agli erodiani aiuta a leggere correttamente il tema del rapporto con il potere da parte del credente e della comunitร dei credenti. Il rischio si presenta su due fronti. Il primo รจ quello dellโidolatria: essa viene spesso ยซimpostaยป e spesso passivamente subita e accettata. ร molto difficile che il potere riesca e voglia essere veramente ยซlaicoยป, cโรจ sempre qualche nota di ยซreligiositร ยป che tende piรน o meno consapevolmente ad imporsi. Il pericolo opposto puรฒ essere quello di un totale ยซdistaccoยซ, di una specie di ยซangelismoยป. Una modalitร inaccettabile per la nostra tradizione, perchรฉ lโincarnazione del Verbo non consente ยซfugheยป da alcun ambito della realtร umana. Inoltre la stessa morte-risurrezione del Signore esige che il credente, come singolo e anche come membro della comunitร cristiana, viva nelle concreta vicenda storica quella Pasqua di Gesรน che รจ il cuore della nostra fede. Non ยซprendere posizioneยป di fronte al potere vorrebbe dire giร concedergli uno spazio indebito.
La costante ricerca di un equilibrio
Un buon esempio di questo puรฒ essere intravisto nel testo dei Tessalonicesi, dove i grandi orizzonti di fede, speranza e caritร sono ยซaccompagnatiยป da pregnanti sostantivi: si tratta dellโยซoperaยป della fede, della ยซfaticaยป della caritร , e della ยซpazienzaยป della speranza. ร richiesta, cioรจ, una ยซtraduzioneยป nella storia dellโopera mirabile della Pasqua che Gesรน ha consegnato a tutte le generazioni cristiane. Nella realtร in cui viviamo รจ normale chiedersi se sia realizzabile un rapporto con il potere mondano che non sia nรฉ idolatria nรฉ fuga, nรฉ asservimento nรฉ disinteresse. Gesรน รจ stato bravissimo! Noi non possiamo far altro che accorgerci continuamente dei nostri errori e convertirci. Sarebbe pericoloso pensare di aver trovato definitivamente una vera laicitร , una definitiva libertร e una salda apertura dโamore verso tutti e tutto.
La conoscenza di noi stessi per conformarci a Lui
ร importante che ci confrontiamo con la nostra immagine, perchรฉ come Cristo Gesรน, attraverso lโimmagine di Cesare, ha aiutato i suoi interlocutori a capire che cosa era dovuto allโimperatore, cosรฌ pure noi sappiamo trovare la nostra identitร , e mostrarla. Vedendo il nostro volto, girando i nostri occhi, vedendoci vivere, diranno ยซquesta persona รจ lโimmagine di Cristoยป? Il nostro volto รจ segno di risurrezione, di buona notizia? Il nostro operare รจ segno di contraddizione nelle realtร di ingiustizia? Se la mia vita sarร immagine del Dio vivente, il mio ยซdare a Dio ciรฒ che รจ di Dioยป non sarร altro che mettere nelle sue mani i doni da lui ricevuti per riceverli ancora moltiplicati, trasfigurati, e la mia immagine sarร sempre di piรน icona della Trinitร . ร pure importante fissare bene il significato del verbo che in Mt 22,21 รจ reso con ยซrendeteยป, cioรจ ยซrestituiteยป. Serve a chiarire che cโรจ un netto confine tra quello che va restituito allโuno o allโaltro. Cosรฌ facendo Gesรน impedisce che si costruisca lโimmagine di un cristiano doverosamente assente o ribelle di fronte alle ยซregoleยป della vita civile intesa nel senso piรน ampio; e nello stesso tempo mette in guardia di fronte al pericolo di attribuire a Cesare quello che รจ solo di Dio. Non si puรฒ adorare Cesare.Non si puรฒ, per obbedire a Cesare, aggredire e offuscare quellโยซimmagine e iscrizioneยป di Dio che รจ impressa in ogni creatura e centralmente nella persona umana.
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PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Nei confronti del potere politico quali azioni senti di poter assumere?
- Quale dono ti piacerebbe poter fare al Signore?
IN FAMIGLIA
- Che cosa proviamo verso chi ha autoritร sul posto di lavoro o in famiglia?
- Cโรจ il dovuto rispetto o supina accettazione?
- Ti piace strizzare lโocchiolino per avere favori?
- Tenti di allearti con il Cesare di turno?
- Gioco: a turno per una sera (unโora o due) uno ha ยซtutto il potereยป e lo esercita verso i suoi famigliari. Poi si dice che cosa ha provato chi aveva il potere e chi lo subiva.
Tratto da: Entrare nella domenicaโฆ, anno A โ R. Paganelli
Spunti per il commento al Vangelo
A DIO E A CESARE
A Cesare quello che รจ di Cesare
ยซDice il Signore del suo eletto, di Ciroยป. Come mai la Bibbia parla cosรฌ di un re pagano, che faceva incidere nel celebre ยซcilindroยป che porta il suo nome queste espressioni: ยซPossano tutti gli dรจi, che ho reintegrato nelle loro sante cittร , chiedere per me lunga vita a Bel e a Neboยป, le divinitร supreme che egli adorava? Tutto il brano profetico che oggi leggiamo รจ una risposta a questa domanda. Ciro ha conquistato un impero sterminato abbattendo lโuno dopo lโaltro i re nemici; ma in tutto ciรฒ egli ha agito come strumento scelto da Dio per realizzare i suoi disegni; il profeta pensa certamente in primo luogo alla liberazione del suo popolo, al quale Ciro ha consentito e facilitato il ritorno in patria dal lungo esilio. Ma il Signore vero e unico รจ Iahvรจ, fuori di lui non cโรจ altro Dio. Ci furono in passato dei cristiani che assunsero di fronte al potere dello stato, specialmente quando li perseguitava, e allโattivitร politica in genere una posizione di totale rifiuto. Cosรฌ i farisei, e specialmente gli zeloti, che avrebbero voluto tirare Gesรน dalla loro parte, come il Messia venuto a liberare Israele dal dominio romano. Ci sono ora dei cristiani che guardano alla politica come a una cosa sporca o che comunque non ha niente da spartire con lโimpegno religioso. Gesรน non esita a deludere le attese dei nazionalisti rispondendo: ยซRendete a Cesare quello che รจ di Cesareยป.
Egli riconosce che esiste una societร civile, che un ยซCesareยป, cioรจ unโautoritร , comunque si chiami, รจ necessaria per provvedere alle esigenze del bene comune. Pagare il tributo รจ un riconoscimento pratico e doveroso di questa realtร . Lo รจ anche oggi. Lโevasore fiscale che agisce per istinto egoistico e priva la comunitร del contributo a cui essa ha diritto, non viola solo una legge dello Stato ma trasgredisce un dovere di coscienza e dovrร rispondere al tribunale di Dio. S. Paolo farร eco alla parola di Gesรน: ยซRendete a ciascuno ciรฒ che gli รจ dovuto; a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispettoยป (Rm 13,7). Prima ha affermato apertamente il dovere di obbedire alle ยซautoritร costituiteยป (Rm 13,1-2).
Il Concilio dedica tutto un capitolo (il quarto) della Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo alla vita della comunitร politica. Ecco cosa dice dei doveri dei cristiani in questo campo: ยซTutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunitร politica; essi devono essere dโesempio, sviluppando in se stessi il senso della responsabilitร e la dedizione al bene comune; cosรฌ da mostrare pure con i fatti come possano armonizzarsi lโautoritร e la solidarietร di tutto il corpo sociale, lโopportuna unitร e la proficua diversitร ยป (Gaudium et Spes, 75). Questo vale a ogni livello della vita associata, dal quartiere al comune, dalla regione allo stato, dal sindacato alla politica.
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A Dio quello che รจ di Dio
Accettare lโautoritร civile รจ riconoscere lโautonomia nel campo che le รจ proprio. ยซLa comunitร politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome lโuna dallโaltra nel proprio campo. Tutte e due, anche se a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personale e sociale delle stesse persone umaneยป (Gaudium et Spes, 76).
Ma la risposta di Gesรน non intende certamente mettere sullo stesso piano Dio e Cesare. Questi non รจ che un uomo, soggetto a Dio che si serve di lui, come si รจ servito di Ciro, per attuare i suoi disegni e a Dio dovrร rendere conto dal momento che, come Pilato, non avrebbe nessun potere se non gli fosse stato dato dallโalto (cf Gv 19,11). Perciรฒ lโautoritร non puรฒ esercitare il suo potere se non nei limiti segnati dalla legge morale, a cui debbo-no conformarsi le leggi di qualsiasi organismo sociale. In base a questo principio, ยซvengono condannate tutte le forme di regime politico, vigenti in alcune regioni, che impediscono la libertร civile e religiosa, moltiplicano le vittime delle passioni e dei crimini politici e distorcono lโesercizio dellโautoritร dal bene comune per farlo servire allโinteresse di una fazione o degli stessi governantiยป (Gaudium et Spes, 73). Quando i capi del popolo e gli anziani ordinarono agli apostoli ยซdi non parlare assolutamente nรฉ di insegnare nel nome di Gesรนยป, la replica di Pietro e Giovanni fu pronta e recisa: ยซSe sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi piรน che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltatoยป (At 4,18-20). Risposta che รจ sempre normativa di fronte a qualsiasi autoritร umana che pretenda di opporsi alla suprema au-toritร di Dio.
Ma il Concilio non si limita a una messa in guardia dagli abusi. I detentori del potere e tutti i cittadini, chiamati ad assumersi anchโessi la responsabilitร che loro spetta, sono invitati a impegnarsi in senso positivo. ยซPer instaurare una vita politica veramente umana non cโรจ niente di meglio che coltivare il senso interiore della giustizia, dellโamore e del servizio al bene comune e rafforzare le convinzioni fondamentali sulla vera natura della comunitร politica e sul fine, sul legittimo esercizio e sui limiti di competenza dei pubblici poteriยป (Gaudium et Spes, 73).
Fede, caritร e speranza
ยซA Dio quello che รจ di Dioยป. Sarebbe restringere indebitamente il senso di queste parole riferirle solo al campo politico-sociale, sia pure considerato secondo la morale cristiana. Cโรจ qualcosa nellโuomo che non sia di Dio? A Dio dunque, dobbiamo rendere. In qual modo? Una risposta รจ nellโelogio che Paolo fa della comunitร di Tessalonica, ricordando-ne lโimpegno nella fede, lโoperositร nella caritร , la costante speranza. Sono virtรน teologa-li praticate in una maniera autentica che puรฒ ben riassumere tutti i doveri del cristiano verso Dio; e, poichรฉ non cโรจ vero amore di Dio senza amore del prossimo, verso i fratelli. Questo รจ avvenuto a Tessalonica perchรฉ ยซil nostro vangelo non si รจ diffuso fra voi soltan-to per mezzo della parola, ma anche con potenza e con Spirito Santo e con profonda con-vinzioneยป. Possiamo dire altrettanto delle nostre comunitร ? A questo dobbiamo tendere, nellโincessante opera di evangelizzazione. E non soltanto per le nostre comunitร , ma an-che per quei fratelli a cui la luce del Vangelo non รจ ancora pervenuta o va facendosi stra-da in mezzo a mille difficoltร per lโopera generosa dei missionari.
Tratto da: Omelie per un anno, A โ E. Bianco โ ElleDiCi | Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 ottobre 2017 anche qui.
XXIX Domenica del Tempo Ordinario โ Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 45, 1. 4-6; Sal.95; 1 Ts 1, 1-5; Mt 22, 15-21
Mt 22, 15-21
Dal Vangelo secondo Matteo
15Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: ยซMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritร . Tu non hai soggezione di alcuno, perchรฉ non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, diโ a noi il tuo parere: รจ lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?ยป. 18Ma Gesรน, conoscendo la loro malizia, rispose: ยซIpocriti, perchรฉ volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributoยป. Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandรฒ loro: ยซQuesta immagine e lโiscrizione, di chi sono?ยป. 21Gli risposero: ยซDi Cesareยป. Allora disse loro: ยซRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 โ 28 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXIX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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