Commento al Vangelo di domenica 22 ottobre 2017 โ€“ don Enzo Bianco

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Esegesi

Le opportunitร  del potere

La Parola di oggi ci mette in rapporto non solo col potere, ma piรน ampiamente con la storia, le nazioni, il tempo e il mondo. In tutti questi ambiti il problema del potere รจ ineludibile, ma deve essere compreso allโ€™interno della certezza che Dio, il Padre di Gesรน Cristo, รจ Dio e Padre di tutti i popoli. Nulla sfugge al disegno salvifico di Dio, e quindi anche il potere politico puรฒ essere ยซutilizzatoยป nella storia della salvezza, sia quando si presenta con qualche opportunitร  positiva, come per Ciro il Persiano, sia quando azioni e opere sono negative, come nei casi di Erode e Ponzio Pilato. Sorprende lโ€™amorevolezza di Dio, che si rivolge a Ciro con lo stesso gesto paterno riservato altrove al suo servo Israele, il figlio prediletto (cf Is 41,13).

Le esasperazioni del potere

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La risposta di Cristo Gesรน ai discepoli dei farisei e agli erodiani aiuta a leggere correttamente il tema del rapporto con il potere da parte del credente e della comunitร  dei credenti. Il rischio si presenta su due fronti. Il primo รจ quello dellโ€™idolatria: essa viene spesso ยซimpostaยป e spesso passivamente subita e accettata. รˆ molto difficile che il potere riesca e voglia essere veramente ยซlaicoยป, cโ€™รจ sempre qualche nota di ยซreligiositร ยป che tende piรน o meno consapevolmente ad imporsi. Il pericolo opposto puรฒ essere quello di un totale ยซdistaccoยซ, di una specie di ยซangelismoยป. Una modalitร inaccettabile per la nostra tradizione, perchรฉ lโ€™incarnazione del Verbo non consente ยซfugheยป da alcun ambito della realtร  umana. Inoltre la stessa morte-risurrezione del Signore esige che il credente, come singolo e anche come membro della comunitร  cristiana, viva nelle concreta vicenda storica quella Pasqua di Gesรน che รจ il cuore della nostra fede. Non ยซprendere posizioneยป di fronte al potere vorrebbe dire giร  concedergli uno spazio indebito.

La costante ricerca di un equilibrio

Un buon esempio di questo puรฒ essere intravisto nel testo dei Tessalonicesi, dove i grandi orizzonti di fede, speranza e caritร  sono ยซaccompagnatiยป da pregnanti sostantivi: si tratta dellโ€™ยซoperaยป della fede, della ยซfaticaยป della caritร , e della ยซpazienzaยป della speranza. รˆ richiesta, cioรจ, una ยซtraduzioneยป nella storia dellโ€™opera mirabile della Pasqua che Gesรน ha consegnato a tutte le generazioni cristiane. Nella realtร  in cui viviamo รจ normale chiedersi se sia realizzabile un rapporto con il potere mondano che non sia nรฉ idolatria nรฉ fuga, nรฉ asservimento nรฉ disinteresse. Gesรน รจ stato bravissimo! Noi non possiamo far altro che accorgerci continuamente dei nostri errori e convertirci. Sarebbe pericoloso pensare di aver trovato definitivamente una vera laicitร , una definitiva libertร  e una salda apertura dโ€™amore verso tutti e tutto.

La conoscenza di noi stessi per conformarci a Lui

รˆ importante che ci confrontiamo con la nostra immagine, perchรฉ come Cristo Gesรน, attraverso lโ€™immagine di Cesare, ha aiutato i suoi interlocutori a capire che cosa era dovuto allโ€™imperatore, cosรฌ pure noi sappiamo trovare la nostra identitร , e mostrarla. Vedendo il nostro volto, girando i nostri occhi, vedendoci vivere, diranno ยซquesta persona รจ lโ€™immagine di Cristoยป? Il nostro volto รจ segno di risurrezione, di buona notizia? Il nostro operare รจ segno di contraddizione nelle realtร  di ingiustizia? Se la mia vita sarร  immagine del Dio vivente, il mio ยซdare a Dio ciรฒ che รจ di Dioยป non sarร  altro che mettere nelle sue mani i doni da lui ricevuti per riceverli ancora moltiplicati, trasfigurati, e la mia immagine sarร  sempre di piรน icona della Trinitร . รˆ pure importante fissare bene il significato del verbo che in Mt 22,21 รจ reso con ยซrendeteยป, cioรจ ยซrestituiteยป. Serve a chiarire che cโ€™รจ un netto confine tra quello che va restituito allโ€™uno o allโ€™altro. Cosรฌ facendo Gesรน impedisce che si costruisca lโ€™immagine di un cristiano doverosamente assente o ribelle di fronte alle ยซregoleยป della vita civile intesa nel senso piรน ampio; e nello stesso tempo mette in guardia di fronte al pericolo di attribuire a Cesare quello che รจ solo di Dio. Non si puรฒ adorare Cesare.Non si puรฒ, per obbedire a Cesare, aggredire e offuscare quellโ€™ยซimmagine e iscrizioneยป di Dio che รจ impressa in ogni creatura e centralmente nella persona umana.

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PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Nei confronti del potere politico quali azioni senti di poter assumere?
  • Quale dono ti piacerebbe poter fare al Signore?

IN FAMIGLIA

  • Che cosa proviamo verso chi ha autoritร  sul posto di lavoro o in famiglia?
  •  Cโ€™รจ il dovuto rispetto o supina accettazione?
  • Ti piace strizzare lโ€™occhiolino per avere favori?
  • Tenti di allearti con il Cesare di turno?
  • Gioco: a turno per una sera (unโ€™ora o due) uno ha ยซtutto il potereยป e lo esercita verso i suoi famigliari. Poi si dice che cosa ha provato chi aveva il potere e chi lo subiva.

Tratto da: Entrare nella domenicaโ€ฆ, anno A โ€“ R. Paganelli

Spunti per il commento al Vangelo

A DIO E A CESARE

Lโ€™inizio della prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi, che รจ anche la prima, in ordine di tempo, dellโ€™epistolario paolino, risalendo allโ€™anno 51, e il primo documento di tutto il Nuovo Testamento, meriterebbe bene che gli si dedicasse unโ€™ampia spiegazione, soprattutto come invito alle nostre chiese a specchiarsi in quella vera ยซcomunitร  di fede, di speranza e di caritร ยป, come il Vaticano II presenta la Chiesa (Lumen gentium, 8). Ma poichรฉ questi temi sono molto spesso suggeriti dalle letture liturgiche, fermeremo particolarmente lโ€™attenzione su qualche insegnamento di evidente e urgente attualitร  che viene offerto dalla 1a lettura e specialmente dal Vangelo, sul cristiano di fronte alla realtร  politica.

A Cesare quello che รจ di Cesare

ยซDice il Signore del suo eletto, di Ciroยป. Come mai la Bibbia parla cosรฌ di un re pagano, che faceva incidere nel celebre ยซcilindroยป che porta il suo nome queste espressioni: ยซPossano tutti gli dรจi, che ho reintegrato nelle loro sante cittร , chiedere per me lunga vita a Bel e a Neboยป, le divinitร  supreme che egli adorava? Tutto il brano profetico che oggi leggiamo รจ una risposta a questa domanda. Ciro ha conquistato un impero sterminato abbattendo lโ€™uno dopo lโ€™altro i re nemici; ma in tutto ciรฒ egli ha agito come strumento scelto da Dio per realizzare i suoi disegni; il profeta pensa certamente in primo luogo alla liberazione del suo popolo, al quale Ciro ha consentito e facilitato il ritorno in patria dal lungo esilio. Ma il Signore vero e unico รจ Iahvรจ, fuori di lui non cโ€™รจ altro Dio. Ci furono in passato dei cristiani che assunsero di fronte al potere dello stato, specialmente quando li perseguitava, e allโ€™attivitร  politica in genere una posizione di totale rifiuto. Cosรฌ i farisei, e specialmente gli zeloti, che avrebbero voluto tirare Gesรน dalla loro parte, come il Messia venuto a liberare Israele dal dominio romano. Ci sono ora dei cristiani che guardano alla politica come a una cosa sporca o che comunque non ha niente da spartire con lโ€™impegno religioso. Gesรน non esita a deludere le attese dei nazionalisti rispondendo: ยซRendete a Cesare quello che รจ di Cesareยป.
Egli riconosce che esiste una societร  civile, che un ยซCesareยป, cioรจ unโ€™autoritร , comunque si chiami, รจ necessaria per provvedere alle esigenze del bene comune. Pagare il tributo รจ un riconoscimento pratico e doveroso di questa realtร . Lo รจ anche oggi. Lโ€™evasore fiscale che agisce per istinto egoistico e priva la comunitร  del contributo a cui essa ha diritto, non viola solo una legge dello Stato ma trasgredisce un dovere di coscienza e dovrร  rispondere al tribunale di Dio. S. Paolo farร  eco alla parola di Gesรน: ยซRendete a ciascuno ciรฒ che gli รจ dovuto; a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispettoยป (Rm 13,7). Prima ha affermato apertamente il dovere di obbedire alle ยซautoritร  costituiteยป (Rm 13,1-2).
Il Concilio dedica tutto un capitolo (il quarto) della Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo alla vita della comunitร  politica. Ecco cosa dice dei doveri dei cristiani in questo campo: ยซTutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunitร  politica; essi devono essere dโ€™esempio, sviluppando in se stessi il senso della responsabilitร  e la dedizione al bene comune; cosรฌ da mostrare pure con i fatti come possano armonizzarsi lโ€™autoritร  e la solidarietร  di tutto il corpo sociale, lโ€™opportuna unitร  e la proficua diversitร ยป (Gaudium et Spes, 75). Questo vale a ogni livello della vita associata, dal quartiere al comune, dalla regione allo stato, dal sindacato alla politica.

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A Dio quello che รจ di Dio

Accettare lโ€™autoritร  civile รจ riconoscere lโ€™autonomia nel campo che le รจ proprio. ยซLa comunitร  politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome lโ€™una dallโ€™altra nel proprio campo. Tutte e due, anche se a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personale e sociale delle stesse persone umaneยป (Gaudium et Spes, 76).
Ma la risposta di Gesรน non intende certamente mettere sullo stesso piano Dio e Cesare. Questi non รจ che un uomo, soggetto a Dio che si serve di lui, come si รจ servito di Ciro, per attuare i suoi disegni e a Dio dovrร  rendere conto dal momento che, come Pilato, non avrebbe nessun potere se non gli fosse stato dato dallโ€™alto (cf Gv 19,11). Perciรฒ lโ€™autoritร  non puรฒ esercitare il suo potere se non nei limiti segnati dalla legge morale, a cui debbo-no conformarsi le leggi di qualsiasi organismo sociale. In base a questo principio, ยซvengono condannate tutte le forme di regime politico, vigenti in alcune regioni, che impediscono la libertร  civile e religiosa, moltiplicano le vittime delle passioni e dei crimini politici e distorcono lโ€™esercizio dellโ€™autoritร  dal bene comune per farlo servire allโ€™interesse di una fazione o degli stessi governantiยป (Gaudium et Spes, 73). Quando i capi del popolo e gli anziani ordinarono agli apostoli ยซdi non parlare assolutamente nรฉ di insegnare nel nome di Gesรนยป, la replica di Pietro e Giovanni fu pronta e recisa: ยซSe sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi piรน che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltatoยป (At 4,18-20). Risposta che รจ sempre normativa di fronte a qualsiasi autoritร  umana che pretenda di opporsi alla suprema au-toritร  di Dio.
Ma il Concilio non si limita a una messa in guardia dagli abusi. I detentori del potere e tutti i cittadini, chiamati ad assumersi anchโ€™essi la responsabilitร  che loro spetta, sono invitati a impegnarsi in senso positivo. ยซPer instaurare una vita politica veramente umana non cโ€™รจ niente di meglio che coltivare il senso interiore della giustizia, dellโ€™amore e del servizio al bene comune e rafforzare le convinzioni fondamentali sulla vera natura della comunitร  politica e sul fine, sul legittimo esercizio e sui limiti di competenza dei pubblici poteriยป (Gaudium et Spes, 73).

Fede, caritร  e speranza

ยซA Dio quello che รจ di Dioยป. Sarebbe restringere indebitamente il senso di queste parole riferirle solo al campo politico-sociale, sia pure considerato secondo la morale cristiana. Cโ€™รจ qualcosa nellโ€™uomo che non sia di Dio? A Dio dunque, dobbiamo rendere. In qual modo? Una risposta รจ nellโ€™elogio che Paolo fa della comunitร  di Tessalonica, ricordando-ne lโ€™impegno nella fede, lโ€™operositร  nella caritร , la costante speranza. Sono virtรน teologa-li praticate in una maniera autentica che puรฒ ben riassumere tutti i doveri del cristiano verso Dio; e, poichรฉ non cโ€™รจ vero amore di Dio senza amore del prossimo, verso i fratelli. Questo รจ avvenuto a Tessalonica perchรฉ ยซil nostro vangelo non si รจ diffuso fra voi soltan-to per mezzo della parola, ma anche con potenza e con Spirito Santo e con profonda con-vinzioneยป. Possiamo dire altrettanto delle nostre comunitร ? A questo dobbiamo tendere, nellโ€™incessante opera di evangelizzazione. E non soltanto per le nostre comunitร , ma an-che per quei fratelli a cui la luce del Vangelo non รจ ancora pervenuta o va facendosi stra-da in mezzo a mille difficoltร  per lโ€™opera generosa dei missionari.

Tratto da: Omelie per un anno, A โ€“ E. Bianco โ€“ ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 ottobre 2017 anche qui.

XXIX Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 22, 15-21
Dal Vangelo secondo  Matteo

15Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: ยซMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritร . Tu non hai soggezione di alcuno, perchรฉ non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, diโ€™ a noi il tuo parere: รจ lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?ยป. 18Ma Gesรน, conoscendo la loro malizia, rispose: ยซIpocriti, perchรฉ volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributoยป. Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandรฒ loro: ยซQuesta immagine e lโ€™iscrizione, di chi sono?ยป. 21Gli risposero: ยซDi Cesareยป. Allora disse loro: ยซRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 โ€“ 28 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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