La luce di Gesù: parla davanti a tutti, accetta un invito, vuole stare con ognuno di noi. Il buio della doppiezza del fariseo: un interno pieno di malevolenza e cattiveria che si maschera da giustizia e buone maniera.
Poesia
Le cose più intime e segrete, fatte nell’intimità di una camera, sussurrate al buio, devono essere lievito buono.
Nessuna ipocrisia.
Tutto è sempre svelato.
Nell’intimità solo l’amore.
Nel segreto solo la verità.
Al buio solo parole dolci.
Perché tutto si vedrà.
Tutto si ascolterà.
E solo l’amore sopporta la luce.
Solo l’amore nasce al buio e viene alla luce.
Ho paura di valere poco e che ti dimenticherai di me.
Ho paura che siamo tante, troppe, e che non riuscirai a sapere che ci sono, a ricordarti che ci sono.
Ho paura perché so che posso morire senza te.
Ricordami che ci sei.
Che ci sei per me.
E allora la morte è vinta.
Temo l’inferno.
Perché tu, all’inferno, non ci sei.
E senza te io ho paura.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 11, 37-41
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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